Invece stavolta è stato diverso.
Sapevo che durante questi ultimi anni, dopo la mia ultima visita, questa città si era ulteriormente trasformata, si era rivoltata in profondità.
Difatti negli anni ’80 il consiglio municipale iniziò a sviluppare una attiva politica architettonica lasciando solo alcune tracce di quelle strutture antiche, aveva dato mano libera di sfogarsi agli architetti più intraprendenti che ne avevano ridisegnato completamente l’ aspetto e con questo anche il suo senso.
Condomini in stile nuovo e coraggioso, palazzi di uffici e centri ricreativi risultarono in un centro cittadino più vivibile, con una nuova skyline. Fino agli anni ’90 è stato costruito un nuovo centro direzionale sulla riva sud del fiume Maas, nella vecchia zona portuale dismessa. Collegata al centro storico delle città attraverso l’Erasmusbrug, e riqualificata dall’intervento di numerosi architetti di fama internazionale come Foster, Piano, Bolles+Wilson, Koolhaas, Mecanoo e UN studio, che hanno portato a Rotterdam il premio Città dell’Architettura 2007. Quello che mi aspettavo era di dover scendere giù fino al porto a cercare questo nuovo modello urbanistico, le case in diagonale, i grattacieli, la metropolitana, il ponte, anzi i ponti, ecco come l’ho ritrovata. letteralmente risorta.