La Sinagoga, Museo della Cultura Ebraica
La visita alla Sinagoga di Amsterdam, nel quartiere Plantage è stata una rivelazione: l’edificio risale al 1675, anno in cui fu fondato dagli ebrei che cercavano di scappare all’Inquisizione Spagnola.
Miracolosamente, questa splendida sinagoga è rimasta completamente intatta nei secoli, e il quartiere intorno, prima molto più periferico, ora è leggermente decentrato e si ragginge da Piazza Rembrandt con una strada che giunge fino al quartiere Jordaan, attraversando il bellissimo e imponente ponte che attraversa il più grande dei canali, quello del fiume Amstel; di fianco alla Sinagoga c’è anche il Jodishmuseum: ero scettica perché mi immaginavo di entrare in uno spazio in cui era raccolto come in un mausoleo il loro patrimonio di storia e cultura, ( da) sempre a rischio di estinzione, e quindi ero mossa quasi da un dovere civile più che per un piacevole interesse, ma comunque avrei colto l’occasione di conoscerlo dato che a Milano di spazi di questo tipo non ce ne sono…. invece non è stato solo questo che vi era al suo interno.
Da una parte si comprende lo sforzo immenso di conservare i riti per non perdere la loro identità cosi preziosa per il patrimonio culturale mondiale, ma vi e’ tutta una sezione dedicata all’approccio dei giovani alla dottrina ebraica, il dibattito aperto e vivace sostenuto con i rabbini riguardo a nuove formule di rito del matrimonio in cui non venga richiesta la sottomissione della donna, e come tale richiesta venga elaborata creando una nuova generazione di fedeli alla religione ma all’avanguardia con i temp; e poi una altrettanto ampia sezione dedicata al rito della circoncisione fatta in ospedale, clinicamente, anziche’ con le tecniche antiche….insomma i giovani non credono sia necessario un rito violento e sanguinoso…e in questo spazio vi è esposta l’evoluzione di questo dibattito….
Questo approccio cosi’ dialettico mi fa riflettere:….a me non interessa granché della religione in quanto fede, ma la capacita’ di questa comunità di essere in continua discussione con la sua dottrina e’ invidiabile, non credo sia un caso che poi questa stessa comunità sia sempre tanto dinamica e capace di rinascere dalle sue ceneri con tanta energia.
L’ultimo piano è tutto dedicato ai bambini …all’insegnamento delle tradizioni e della scrittura in uno spazio che sembra un asilo montessori del futuro… questo è un luogo ludico rilassante e stimolante per l ‘intelligenza di questi piccolissimi bambini…!
Altro che scuole di suore o scuole coraniche……!!!! Non solo il dell’istruzione religiosa, islamica ma anche quello cattolica, ma credo, anche quello laico, avrebbero molto da riflettere e impararea riguardo… ho appreso leggendo, ( per quanto olandese e inglese mi consentano) che dai tempi del 1600,…le persecuzioni ebraiche che si ripercossero fino all’editto ai danni di Spinoza portarono al divieto qualunque discriminazione di accesso nelle fiandre per motivi di culto….il governo olandese ebbe anche da guadagnare nell’ospitare questa comunità, anche perché il loro know out di grandi imprenditori porto’, oltre a ingenti ricchezze, nuove idee di imprenditori eccellenti; ovviamente l’impatto di una comunità tanto numerosa fu forte: per fare fronte al numero di poveri sefarditi anch’essi accorsi a rifugiarsi ad Amsterdam, il governo chiese discrezione nel culto e una collaborazione a favore della città e soprattutto della comunità ebraica da parte degli esponenti piu’ ricchi, i quali si impegnarono di buon grado e diedero anche donazioni patrimoniali ingenti al governo per il ringraziamento di una cosi aperta accettazione…..e così, al confine di una decadenza causata dal declino delle attività marittime, Amsterdam si trovò coi forzieri pieni di oro col quale finanziò tutte le guerre allora in essere in Europa, compresa quiella del papa contro i protestanti.
Le parole di Maroni a fronte degli arabi che sbarcano ora in Italia sono imbarazzanti, squallide e penose, e dopo aver letto la capacità di affrontare la situazione 500 anni fa da parte degli olandesi traendone anche profitto, sono doppiamente vergognose. Anche la nostra classe dirigente dovrebbe essere un po’ più informata, colta e pragmatica….dovrebbe farsi un giro nelle biblioteche europee e studiare, anziché rinchiudere i rifugiati nelle caserme abbandonate e per altro nemmeno di buon grado…..
Certo le crisi degli ultimi anni, gli afflussi dal sud del mondo di popoli più poveri hanno costituito un problema anche quì, e lo si capisce dai cambi di governo che si sono succeduti, ma certamente, se c’è un paese con una esperienza consolidata in grado di affrontare il problema, questo e’ quella olandese.
Fonte: http://www.flickr.com/photos/valewhale/ di Valentina Falcioni
Tag: Amsterdam, bambini, famiglia, immigrati, musei, Racconti viaggio
3 Febbraio 2012 alle 15:25
sono sempre molto belle le tue riflessioni e con i tuoi racconti riesco a chiudere gli occhi e viverli per d’avvero ,come quello del mare del nord in quel postoci sono stata in occasione del viaggio di nozze bellissimo.grazie e bravissima ciao