26 Giugno. Oranje verdeoro: diario dell’estate dei mondiali ad Amsterdam
Valentina nei prossimi 17 articoli che ci accompagneranno per un mese e mezzo, riporta la sua esperienza olandese durante i recenti mondiali di calcio. Lo fa con la sua naturale spontaneità e curiosità. Delle importanti riflessioni, non solo calcistiche, approfondiscono alcuni aspetti dello stile di vita olandese e lo paragonano a quello italiano. Vi lascio nel seguito alla lettura.
Tutto comincia con un arrivo fin troppo familiare. Gli odori impastati di aria leggermente salmastra, il profumo di cetrioli e patate fritte, ketch up e ganja non mi sorprendono.
E questo invece e’ davvero strano. Strano se non ricordassi tutte le volte che non ho vissuto a Milano: ..come mi sentivo quando partivo? E quando tornavo?Quando tornavo mi sentivo a casa.. Ma quale “tornavo”? Quale “Casa”? Da dove partivo? Dove stavo tornando? Ecco: mi son sentita di ” tornare a casa”E stavolta la casa era Amsterdam. E questo forse spiega tante cose di come abbia vissuto questo ultimo anno nell’ “altra” casa, Milano.Straniata..
Io, che amavo di Amsterdam che fosse una città’ “straniante” ho vissuto straniata a Milano. Ma non e’ di me che voglio scrivere. La “città’ straniante” mi accoglie operosa, affollata,come ogni giorno, come sempre. Mi aspettavo un trionfo di arancione ovunque, essendo anno di mondiali con gli Oranje primi in classifica, mi aspettavo un’accoglienza con quella particolare euforia tipica dell’eccitazione per i prossimi sviluppi delle eliminatorie; invece nemmeno toppe decorazioni, bandiere, striscioni.
Ho pensato che se stavolta non cantano troppo presto e’ perché’ stavolta ci credono, che potrebbero farcela… Per loro potrebbe essere una svolta Ma meglio andarci cauti. Arrivo alla casa dove ho scelto di alloggiare, in uno dei canali più’ centrali, quelli che cingono la città’ e delimitano il”gomito d’oro” quella parte di quartiere del centro storico sulla curva di un canale edificato per contenere le stive e gli alloggi dei più’ ricchi commercianti della città’ e del mondo…
Quel mondo del quale si diceva a quei tempi, che per gli olandesi non avesse confini, che con le loro flotte erano arrivati dappertutto. La casa ha la porta aperta, una mamma asiatica che da da mangiare al suo neonato, un cane, fiori che si arrampicano fra corrimani e grondaie. Entro scavalcando il cane Nella prima stanza il gestore della casa, e altri due, fumano erba, mi salutano, mi trattano come un ospite speciale,“Niente documenti, sei benvenuta”.
Forse fra qualche giorno ricevo un ospite “E’ la tua camera, fai quel che vuoi, qui la doccia qui il bagno”, Avete una bicicletta da prestarmi? “Stasera la riparo domani ti do la più bella” Fantastico. Poso la valigia, prendo la borsa e esco. Piccola spesa per la colazione.
Un giretto costoso. Rientro. Il ragazzo gentilissimo che mi aveva accolta prima mi invita a posare le mie cose e a salire sulla terrazza: c’è una grigliata. Un’ atmosfera incredibilmente bella: oltre a lui, ragazzi, giovani coppie, una una ragazza americana di origine catanese mi invita a mangiare: spiedini di pesce, insalata, cous cous, funghi alla griglia….
Son confusa, sono tutti cosi a loro agio e condividono con me senza Insistenza.
Mi offrono tutto quello che c’è sui tavoli, senza farmi alcuna domanda. Devo certamente approfittare di questa atmosfera così leggera. E’ tutto così bello, lieve, pieno. Nello sfondo di tetti di una città’ meravigliosa.
Date uno sguardo alle foto del 26 giugno 2014
5 Ottobre 2014 alle 15:16
Descrittiva, reale, coloratissima, come solo la splendida Katrina Cook nel suo Birds, avrebbe potuto descrivere Amsterdam ! Valentina é una scrittrice di talento, che lascia praterie di spazio e freschezza nella mente del lettore, il quale, anche se non ha mai visitato Amsterdam, come me, mai vista se non nelle cartoline, si troverebbe con gli occhi di Valentina a vederla parola per parola come cosi é e immaginare il resto. A me mi ha preso per mano, tra i meandri dei mercatini e dei canali, con le loro piccole sorprese ad ogni angolo e poi tra i negozi eleganti dove far spese da signora, dove io da gentiluomo ho volentieri tenuto, con l’ immaginazione che lei ha stuzzicato con la sua narrativa, le sue borse colme di vestiti ultima moda, senza mai sentirmi stanco di seguirla ovunque lei volesse andare…. “”