Brugge, un altra Venezia del Nord
Brugge è ricca di canali, per questo si chiama “la Venezia del Nord”…. E’ interessante per il suo bellisimo centro storico, i vicoli, le torri, i canali. Il luogo da cui far partire l’esplorazione della città è il Markt. La posizione centrale della piazza del mercato indica che questa è stato il cuore medievale della città, o almeno, il cuore commerciale, Il Markt (o Grote Markt) è completamente pedonale dal 1996 ed è stato completamente rinnovato creando una delle zone più suggestive dalla città.
Sulla piazza del mercato tardo medioevale..- De Markt in fiammingo….- si affacciano il palazzo della provincia in stile neogotico, e altri magnifici palazzi dalle vetrate legate a piombo color verde; i musei e si staglia la figura altissima della torre campanaria, il Belfort, questa“torre civica” risale al XIII secolo, e venne costruita durante il “Golden Age”, il secolo che ha reso i Paesi Bassi e il Belgio i paesi più ricchi del mondo occidentale grazie alla loro superiorità nella capacità di attraversare gli oceani e trasportare merci preziose e rare; Belfort: non apparteneva alla chiesa ma all’ amministrazione secolare, ed è il vero simbolo della città, testimonianza della potenza economica del passato: al suo interno si trova un carrilon costituito da 47 campane, il messaggio della torre campanaria era di impressionare… Fare vedere la bellezza e magnificenza della città ai forestieri…di dare subito a chi giungesse, l’impatto della prosperità della città.
Questo e’ quanto spiega la guida..
Brugge è definita “la Venezia fiamminga”, e di Venezia conserva moltissimi caratteri, tra cui quello che non esiste una panchina dove sedersi; bisogna per forza entrare da qualche parte e consumare: dopo dieci giorni ad Amsterdam questo basta a farmi sentire claustrofobica … anche qui, come a Bruxelles ( dove addirittura è parte dell’ aria che si respira dato che la fabbrica Cote d’Or, è vicino alla stazione centrale..) il profumo di cacao e cioccolato caldo esce da molte porte di negozi arredati con boiserie bellissime, e si fonde con la fragranza aspra della birra, fresca e spumosa come le onde del mare….che è sì lontano, ….. ma sfama….
Bella. Romantica. Antica: se una cittadina è patrimonio dell’Unesco sicuramente qualche motivo c’è. Dal punto di vista del gusto, a Brugge c’è una concentrazione di ristoranti stellati impressionante, a dimostrare la passione per la cucina qui ogni anno si tiene “The Flemish Primitives“, evento gastronomico ma anche nome che riunisce sotto un’unica identità cuochi e scienziati che hanno deciso di dare un nuovo corso alla gastronomia fiamminga. (a Brugge c’è anche un museo dedicato alle “frites”, le patate fritte)
Sono certa che queste fragranze rimarranno impresse nella pelle e nei capelli, e comprendo che trasformino il corpo in un santuario del gusto per palati delicati, e certo accresceva la voluttà delle donne che vi hanno risieduto fin dai tempi della scoperta
dell’ America ….
Immagino con quanto desiderio i loro uomini, mercanti e avidi commercianti rappresentati nei dipinti fiamminghi dell’epoca sempre con sacchetti di soldi sul tavolo e spesso anche con scheletri che li minacciavano ricordando loro la fatalità miserabile di ciascuna vita nonostante la ricchezza le sognassero…e immagino i loro desideri, e il piacere di queste donne nell’essere certe di saperli compiacere….
Ho la sensazione che questo si noti ancòra dal portamento voluttuoso i tutte le fiamminghe, nonostante mai vi abbia notato cortigianeria, in quelle attuali, eppure sono certa che queste bellissime donne che si alimentano di cibi afrodisiaci, di spezie giunte dall’oriente, e crostacei che il mare consegna loro….. abbiano imparato fin da quell’epoca di ricchi mercati, l’arte della seduzione e del desiderio, corrisposto di certo tanto quanto i loro uomini desiderano loro.
O forse questa capacità e’ di tutte le donne che vivono nelle città di mare….
Bruges vide fiorire la scuola pittorica dei fiamminghi primitivi, rappresentati dal suo massimo esponente Jan van Eyck (autore del famosissimo Ritratto dei Coniugi Arnolfini che erano, dei ricchi mercanti di Lucca)..
E così Ho visitato anche il Gronige Museum,delizioso piccolissimo museo, alloggiato in una corte che sembra un set per un film realizzato con le quinte dipinte, da quanto e’ perfetto.
Questo museo vanta una collazione eccezionale di capolavori fiamminghi firmati da Maestri come Hans Memling, Bosch, Gérard David e perl’appunto il Maestro per eccellenza Jan Van Eyck. che ben rappresentano il periodo aureo di questa città piena di storia e politica , economia , arte e letteratura…
Osservando i quadri, Si comprende qualcosa che prima non trovava in me espressione a causa del tipico manicheismo delle descrizioni delle guide turistiche…
Fra i dipinti rinascimentali che ho osservato ne ho notati di raffiguranti donne descritte in pose e atteggiamenti lussuriosi, e madonne con i seni prosperosi e nudi che spillavano latte per infanti che le guardavano incantati, e quadri raffiguranti militAri, soldati, mercanti impellicciati con scuri cappotti e copricapi neri nel perfetto stile protestante, che dopo aver chiuso in qualche secreta uomini non graditi, scuoiati e dati in pasto a cani che osservano annoiati, si sarebbero di certo dedicati a rimirare queste donne seminude con capelli d’oro annodati insieme a perle .
I dipinti non parlano di questo, narrano imprese di potenti che vivono nel peccato e si redimono, oppure ritraggono la forza mite e tranquilla di quei mercanti senza scrupoli …. ma nello sfondo si percepisce una cruenza che si fonde con il gusto dell’ erotismo in una maniera strabiliante, che forse non salta subito all’ occhio ma che si impone ad uno sguardo attento….
Dietro a ogni rappresentazione o ritratto si sente questa scandalosa discrepanza…. Si nota sempre l’orrore. che convive con il gusto della bellezza più seducente
Un gusto per la voluttà, la stessa che si avverte in quella cucina ricercata e nella placida bellezza dei palazzi, che appartiene all’iconografia delle donne ritratte fiamminghe
I quadri di Bosh che ho visto sono incredibili, osservati da vicino… Sono l’ opera di un visionario che immagina l’ incontro dell’ inferno e del paradiso in un luogo terreno…dove in sfondi rappresentanti citta’ in fiamme, sembra venga rappresentata l ‘ esperienza della vita sulla terra, le creature sembra che si comportino normalmente, ma a ben osservare e’ tutto impazzito…diavoli che incitano uomini a bere e mangiare mentre cagano e pisciano e si nutrono dei loro stessi escrementi, corpi decapitati che inseguono le teste mozzate, cigni che si accoppiano con quadrupedi,…bisogna leggere i racconti dei lager nazisti per ritrovare questi eccessi di crudeltà …..
Uscita dal museo, e dopo essermi dedicata a girare senza meta, portata dallo scalpitare degli zoccoli dei cavalli che numerosissimi tirano calessini per turisti.. ( direi addirittura che sia la cifra sonora della citta’), ho fatto una passeggiata e tante foto ipnotizzata dalla bellezza di ogni singolo scorcio.
Ci sono angoli incantevoli : palazzi con giardini riparati da alte mura si specchiano nelle acque verdastre , al cui colore si ispirano gran parte delle vetrate delle architetture, che tagliano alcune strade… Solo gli uccelli restituiscono attualità e vita a questi paesaggi urbani tanto perfetti..e immobili
Per sedermi ho approfittato di un prato davanti alla chiesa principale: la Chiesa “di Nostra Signora”-in stile Gotico “Brabantino”-, con il campanile di mattoni alto 122 m.; al suo interno si trova la scultura della “Madonna col Bambino” di Michelangelo.
……Appena in tempo prima che arriviasse il temporale e mi costringesse alla ritirata.
Ecco lo slideshow.
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