Brugge, la storia di un’antica città
Sono state trovate poche tracce di attività umane antecedenti il periodo gallo-romano, le prime fortificazioni furono realizzate dopo la conquista dei Menapi da parte di Giulio Cesare nel I secolo a.C. i Franchi subentarono ai Romani nella regione attorno al IV secolo e la amministrarono con il nome di Pagus Flandrensis. Le incursioni vichinghe del IX secolo indussero Baldovino I conte delle Fiandre, a rinforzare le fortificazioni preesistenti per ristabilire le rotte commerciali marittime. Nello stesso periodo iniziano ad essere coniate monete che portano impresso, per la prima volta, il nome Bryggia. che significa pontile o banchina.
La città risale probabilmente al IX secolo, da una originaria fortezza costruita da Baldovino I di Fiandra a protezione delle coste fiamminghe contro le incursioni vichinghe. L’abitato originale si sviluppò rapidamente fino a diventare una vera e propria potenza mercantile. Giunse alla sua massima prosperità economica nel XIII secolo, quando divenne Libera repubblica. La fortuna di Brugge risiedeva nel diretto controllo sul commercio dei tessuti nell’Europa del nord,-insieme alle due città rivali di Ypres e Gand-, in particolare trasformando la lana inglese di alta qualità in vestiario e tessuti che erano esportati in tutto il mondo conosciuto di allora.
A quell’epoca Brugge era direttamente collegata con il mare dall’estuario dello Zwyn. Il commercio portava profitti enormi alla città, che divenne un centro internazionale di primo livello, entrando a far parte, nello stesso periodo, tra le città fondatrici, della Lega Anseatica, la più potente alleanza economica dell’Europa medievale. Nei moli del porto di Brugge i tessuti fiamminghi e i prodotti della lega anseatica erano scambiati con maiali dalla Danimarca, spezie da Venezia, pellami dall’Irlanda, cera della Russia, oro e argento dalla Polonia e pellicce dalla Bulgaria. Gli affari di questi commercianti stranieri erano protetti da non meno di 21 consolati, e la città sviluppò numerosi servizi di supporto al commercio, come le banche, il cambio di valute, le assicurazioni marittime e un primo elementare codice marittimo conosciuto come Roles de Damme.
Ma, dalla metà del XI secolo, un graduale processo di insabbiamento portò la città a perdere l’accesso diretto al mare. Nel 1134 una tempesta creò un canale naturale allo Zwin che ristabilì il collegamento con il mare del Nord. Il nuovo braccio di mare raggiungeva Damme, una città che divenne l’avamposto commerciale di Brugge.
Con il risveglio della vita cittadina nel XII secolo, anche grazie alla stabilità garantita dal patronato dei conti delle Fiandre, il mercato della lana e dei vestiti e l’industria tessile collegata prosperarono. La città era inoltre inserita nel circuito delle fiere di stoffe e vestiario dell’epoca: gli imprenditori di Brugge realizzarono delle colonie economiche nei distretti lanieri di Scozia e Inghilterra. I contatti con l’Inghilterra fecero della città un punto di importazione del grano della Normandia e dei vini della Guascogna.
Navi della Lega Anseatica affollavano il porto, che fu esteso oltre Damme, fino a Sluys per far attraccare le nuove cocche.
Nel 1277 la prima flotta mercantile da Genova apparve nel porto, nel 1314 fu la volta delle galee veneziane; Brugge divenne così il principale centro dei commerci tra Europa settentrionale e Mediterraneo. Questo sviluppo oltre a far fiorire il commercio di spezie dal Levante introdusse anche nuove tecniche commerciali e finanziarie ed un flusso di capitale nelle banche di Brugge: la prima ” borsa”,-quella che viene considerata come la prima borsa valori del mondo-, è nata proprio a Brugge, nel 1309.
Nonostante, o forse a causa, di questa prosperità negli affari, Bruges fu trascinata nelle guerre che contrapponevano l’Inghilterra alla Francia. I tessitori e mercanti della città erano dipendenti dalla benevolenza dei re di Inghilterra per il corretto funzionamento del commercio della lana e per la sua importazione dagli allevatori inglesi, allo stesso tempo i conti delle Fiandre, e i loro successori i duchi di Borgogna, erano vassalli dei re di Francia. Sebbene alcuni dei conti e dei duchi furono abbastanza forti da non subire la pressione del re di Francia, la maggior parte si sentiva obbligata a obbedire ai suoi ordini e quindi a schierarsi contro l’Inghilterra quando i due paesi entrarono in guerra.
Il conflitto di interessi tra Francia e Inghilterra era, spesso, proprio la città di Bruges che entrambi volevano controllare. La città si oppose più volte anche ai francesi con ribellioni armate. Gli Asburgo, che ereditarono le Fiandre, insieme all’attuale Belgio e Olanda nel 1482, levarono via via potere e indipendenza alle città fiamminghe, compresa Brugge. In particolare l’imperatore Carlo V, -che regnava oltre che sulla Spagna, le colonie di quest’ultima, e i territori austriaci, sui Paesi Bassi-, contribuì in particolare alla fine dell’indipendenza di queste città.
…e Brugge fu particolarmente colpita da queste restrizioni.
La sua decadenza venne certificata da un evento naturale a partire dal XVI secolo, quando, insabbiatosi l’estuario dello Zwyn, il traffico, i commerci, e la prosperità presero la via di Anwerp e di Gand.
Verso il 1510, il tratto d’acqua tra Sluis e Damme era ormai solo navigabile da piccole navi e dal 1530 il traffico marino di Bruges cessò completamente. La città restò come ibernata per cinque secoli dopo l’insabbiamento del fiume.
Capoluogo della Fiandra occidentale, distante 13 km dalla costa e collegata al mare del Nord attraverso una serie di canali navigabili, la città ora possiede un avamposto a Zeebrugge. con la realizzazione nel 1907, del porto notevolmente ingrandito negli anni settanta e ottanta del XX secolo.
Ecco lo slideshow.
Tag: bruges, Racconti Viaggi
6 Ottobre 2012 alle 17:31
Splendido ed istruttivo articolo, splendida città!
10 Ottobre 2012 alle 21:13
Istruttivo modello…