Don quijote è stato a Kinderdijk ??
Valentina in arte Olandesina ci racconta ancora una volta di una località famosa per una delle icone dei Paesi Bassi.. il suo racconto è ricco di particolari pratici e divertente.. vi lascio alla lettura..
Questa domanda mi è sorta spontanea quando mi sono trovata nel paese dei mulini a vento, credo che se ci fosse andato avrebbe avuto di che combattere.
Kinderdijk, con questo nome che sa un po’ di cioccolata è una meta interessante per chi si trova in Olanda e per chi vuole vedere bene da vicino uno dei suoi simboli più conosciuti.
Io ci sono andata partendo da Amsterdam, che è solitamente la mia base ogni volta che mi trovo nella mia seconda casa, mi piace a volte dire che A’dam è la mia “amante” e mi riesce impossibile non farle almeno una visitina.
Partendo da li, se noleggiate una macchina come ho fatto io, in un ora e mezza potete arrivare alla meta, il costo non è da trascurare, circa 120 euro tra noleggio e benzina per una giornata, ma se siete almeno in 4 direi che ne vale la pena, e magari già che siete in giro potete visitare anche qualche altra cosa!
Piovigginava quando sono arrivata, quella pioggerellina evanescente che sembra più che altro, aria bagnata, la macchina va lasciata in un parcheggio apposito e da li potete scegliere se andare a visitare i 19 mulini a piedi o in bicicletta, io vi consiglio la seconda opzione.
C’è un mini bar all’ingresso del parco, fanno gli hot dog, vendono souvenir e noleggiano biciclette, di quelle col freno pedalando all’indietro, colorate, di diverse misure per mia fortuna, quando il signore che le noleggiava mi ha vista, squadrandomi dall’alto della sua statura babbonatalesca, ha sorriso e poi mi ha indicato una bici rosa di quelle per bambini, vabbeh, meno male che le hanno sennò io non tocco coi piedi per terra J
Salita a bordo sono partita, mi sono persa nel verde umido dell’erba, dei canali acquosi, se volete potete anche visitare il luogo dalla barca, ma secondo me girellare è più divertente e poi se vi va potete dare un po’ di pane alle papere, io mi diverto sempre a farlo come se avessi ancora dieci anni.
I mulini visti così sono grandi, alti, imponenti, belli, sono tenuti benissimo, sembrano quasi quelli dei souvenir in dimensione maggiore, alcuni sono persino abitati.
Mi sarebbe tanto piaciuto vederli dentro e capire come si vive in un mulino ma chissà magari ci torno e stavolta busso, provo a fare un sorriso olandese, uno di quelli grandi grandi con tutti i denti e gli occhi pieni di luce, uno di quelli veri che ti scaldano un poco quando fa freddo e il vento entra sotto i vestiti, magari mi lasciano entrare se capiscono quanto ci tengo..
Il giro non dura tantissimo, diciamo due ore, dipende poi da quando vi va di perlustrare la zona, e dal tempo, se c’è il sole forse di più, io il sole non l’ho trovato, ma per me in Olanda c’è sempre il sole.
Se poi vi viene fame e non vi va l’hot dog, uscite dal parco e girate a sinistra, camminate qualche minuto finche non vedete sulla strada una figura colorata, una donna vestita col tipico costume olandese, scolpita nel legno e con una tavoletta in mano su cui troverete scritto il menù, rigorosamente in olandese.
Non vi intimorite, entrate e rimarrete sorpresi, si tratta di un locale in stile cubano, l’avreste mai detto? Ma del resto in Olanda capita spesso di restare sorpresi, almeno capita a me. Il suo sito web è http://grandcafebuenavista.nl/
Ci sono collezioni di sigari sparse in giro, una parate intera, stipata di radio d’epoca, quelle di legno e radica, con i manopoloni grandi, sono bellissime e formano un arredamento retrò o forse vintage, non saprei ma danno calore, sembrano nonni bonari che fanno compagnia.
Ci sono foto di Cuba ma anche vecchi cartelli pubblicitari di quelli in ferro dipinti, una cosa che ho capito degli olandesi, è che loro non buttano, loro tengono, loro trovano un modo per tenere in vita le cose usate, riutilizzarle, dar loro una dignità.
Ad ogni modo, si, il locale è in quello stile ma il cibo è: olandese! No vi sarete mica aspettati del cibo sudamericano solo perché il locale è arredato in quel modo e si chiama in quel modo no? Non sarebbe stato da olandesi J
Ah, se vi serve il bagno, è al piano di sotto, ma, molto di sotto, si scende per una scaletta ripidissima tipicamente nederlandese quindi, se avete bevuto un bicchierino, attendete di rientrate in possesso delle vostre facoltà prima di arrischiarvi.
Vi auguro di andarci, vi auguro di trovare il sole ,ma più di tutto vi auguro di trovare quel qualcosa che non si vede ma c’è e che ti resta appiccicato addosso anche quando te ne vai, come lo zucchero filato sulle mani.
Valentina Ilardo
Tag: Curiosità, kinderdijk, locali, mulini a vento
16 Marzo 2012 alle 15:31
fantastico racconto, mi e’ sembrato come se stessi accanto a te in questa avventura,bravissima!!!
16 Marzo 2012 alle 21:31
sei bravissima nel descrivere il luogo e nel far percepire le tue emozioni..sei trascinante…dovresti credere maggiormente nelle tue possibilità…parola di mouse! 🙂
p.s.: keukenhof arriviamo!! 🙂
19 Marzo 2012 alle 00:11
Beh grazie a tutti,spero di poterci tornare spesso…e raccontarvi ancora tante altre cose della mia amata Olanda 🙂
20 Marzo 2012 alle 22:32
Certo Olandesina.. e noi rimarremo in attesa di altri tuoi fantastici racconti.. grazieee…