Henk Hofstra, un lungo fiume blu ad Amsterdam per protestare contro la sparizione dei canali
Eccovi un articolo davvero interessente oltre che estremamente curioso.
L’ebbrezza olandese, strana ma proprio per questo incredibilmente significativa e incisiva quando si tratta difendere la propria patria e il proprio territorio viene documentata e descritta accuratamente da Simone, un grande appassionato dell’Olanda che si diletta a riportare i racconti dei suoi viaggi nella bella terra.
Le sue riflessioni sono degne di nota anche perchè da queste traspare l’entusiasmo di chi viene colpito da qualcosa che deve assolutamente raccontare e condividere con tutti quelli che hanno in comune gli stessi interessi, ma vi lascio al suo articolo:
Ultimamente si sente parlare di un’artista olandese particolare che oltre a dipingere i propri quadri ritraenti molto spesso tulipani olandesi, mucche, frutta e pomodori e scorci di paeaggio d’olanda ha realizzato 2 progetti molto interessanti e particolari.
Nel primo, realizzato nel 2007 , a Drahcten, a 150 km da Amsterdam, spronato dai cittadini per protesta contro il comune che ha asfaltato un canale, Henk ha simboleggiato un fiume lungo un 1k e largo 10 m caratterizzato dalla scritta “WATER IS LIFE – L’ACQUA E’ VITA ” che si snoda per tutta la strisca blu, anche per dimostrare che ora le strade prendono il posto dei canali per poter permettere di far scorrere le automobili e i ciclisti.
Per realizzarlo Henk ha utilizzato 4.000 litri di vernice per un costo di 75.000 euro.
Come si vede dalle foto l’artista ha anche posizionato delle auto che sembrano sprofondare in questo fiume d’asfalto come metafora, a mio parere, di una rivincita del canale sulla modernita’ e la comodita’ dovuta dalle automobili.
Per chi volesse contattarlo e avere notizie e altre informazioni, la sua email è rosaisimone@hotmail.com
Grazie Simone !
Tag: Amsterdam, arte, canali, Curiosità, henk hofstra, olandesi, proteste, tolleranza
9 Novembre 2009 alle 10:03
interessantissimo astista questo Henk Hofstra, che confesso di non conoscere, ma sul quale mi documenterò senz’altro. Le sue performance ricordano, per contrasto, un altro originale creativo, Christo Javacheff, che con i suoi celebri ‘impacchettamenti’ nasconde alla vista palazzi, monumenti, panorami per farci riflettere sulla loro mancanza, sul legame organico e simbiotico tra l’uomo ed il suo contesto storico e naturale, affermando l’indissolubilità di un rapporto reciproco. Henk ottiene lo stesso risultato ricreando artificialmente ciò che è sparito davvero, modificando arbitrariamente l’ambiente. Provocatorio e divertente!
Ciao
Vilma
12 Novembre 2009 alle 00:47
Grazie Vilma per un preziosissimo contributo ricevuto da un’esperta come te 🙂
Buon proseguimento
10 Novembre 2009 alle 11:46
Ora andro’ subito ad informarmi di Christo Javacheff, !!
Grazie Vilma!