Le Bici di Amsterdam.. attenzione a non essere travolti !
Il mezzo migliore per esplorare minuziosamente e rapidamente Amsterdam è sicuramente la bicicletta, inoltre fa bene alla natura che ci circonda e a noi stessi !
I noleggiatori di bici sono numerosissimi, e organizzano dei fantastici bike tour guidati in città oltre a delle escursioni nei dintorni di Amsterdam.
Con l’automobile sarebbe impossibile scoprire le zone più nascoste e ristrette, senza contare poi le difficoltà di parcheggio e le multe salatissime.. i vigili sono molto attenti..
Come si potrebbero vedere da vicino i famosi canali ?
Giusto per rendere un’idea a noi familiare.. immaginiamo per un attimo Venezia, solo che Amsterdam si presta meglio a questo mezzo di trasporto. Gallerie e percorsi riservati, piste ciclabili ben tracciate e regolamentate rappresentano per gli amanti delle due ruote una delle migliori città al mondo !
Ormai ad Amsterdam, ogni abitante ne ha almeno una, non si contano più, ne sono così tante che sono stati persino adibiti in alcun punti della città dei parcheggi predisposti, quello ubicato in prossimità della Centraal Station è affollatissimo, senza contare poi tutte quelle che finiscono in fondo ai canali, forse perchè i ciclisti hanno l’abitudine di lasciarle appese ai ponti ? Quasi ogni giorno, passa un battello a far piazza pulita !
Nel corso del mio soggiorno, ricordo bene, quanto dovessi essere accorto nell’uscire da un negozio o da un locale. Generalmente si deve fare attenzione alle auto in strada.. ebbene, qui occorre prestare la massima attenzione due volte, prima della strada ci sono loro.. loro chi ?
Ma gli amsterdamer in bici, il popolo in sella ad una bici più sfrenato che abbia mai conosciuto !
Mai intralciare la loro corsa, c’è il rischio di essere travolti da delle bici veramente in fuga, e mica ti chiedono scusa.. sei tu ad essere nel torto.. eppure sono generalmente così gentili.. forse la bici li trasforma…
Gli olandesi pretendono di avere la massima ragione per gli spazi a loro adibiti nel percorrere le piste ciclabili e non vogliono sentire giustificazioni per pedoni e turisti che non abituati alla convivenza con le bici, ostacolano per pura disattenzione il loro percorso.
I ciclisti scampanellano in continuazione per chiedere di lasciare il libero il passaggio e non danno precedenza neanche in corrispondenza delle strisce pedonali. Il codice della strada non è rispettato affatto, passano con il rosso, di notte circolano senza fari, imboccano i sensi unici all’inverso..
Eppure alle auto i vigili non perdonano nulla.. no calma, per le bici, almeno le infrazioni più gravi vengono punite.. ancora.. Gli olandesi hanno anche costruita le bici per trasporto merci !
Saltando da un Blog all’altro ho trovato un articolo interessante sui Ciclisti in Olanda di Waldorf, “The Rat Race” che rispecchia esattamente quanto ho detto prima.
Behh.. ringranzio l’autore per avermi concesso di inserire in questo blog un altro granello di testimonianza sullo stile di vita olandese !
Il racconto originale:
Certamente molti, tra cui Elena e Marco, la sanno assai assai piu’ lunga di me in argomento, ma non posso fare a meno di esprimere quanto mi abbia colpito dell’Olanda il modo in cui i suoi abitanti (credo non solo olandesi purosangue) usano la bicicletta, vera regina delle strade nei Paesi Bassi.
In genere alla bicicletta e al suo uso intensivo vengono associate immagini di un mondo piu’ gentile, con meno stress e inquinamento, un’arcadia urbana che in Italia si materializza nella retorica delle domeniche senza macchina promosse dalla varie amministrazioni comunali quando i livelli delle polveri diventano drammatici.
In Olanda ho scoperto che la faccenda può assumere aspetti assai diversi.
Nelle citta’ piu’ piccole cha abbiamo girato ogni tanto capitava di rischiare di essere investiti da ciclisti scampanellanti, ma ho pensato che fosse solo colpa della nostra distrazione e scarsa abitudine a fare attenzione alle biciclette, che tra l’altro, a parte appunto il campanello, sono mezzi che ti arrivano silenziosamente addosso. Ma ad Amsterdam, specie camminando sui canali, ho realizzato che non era una coincidenza: il ciclista olandese (ripeto forse non necessariamente nato in Olanda, ma certo addestrato da almeno un po’ di pratica) medio non prende minimamente in considerazione l’idea di scartare un ostacolo umano, ma mira sostanzialmente ad abbattere bersagli per poi fare le tacche sulla canna della bicicletta. Il suo obiettivo piu’ comune e’ sicuramente il pedone, specie se viene beccato sulla pista ciclabile dove il malcapitato si e’ rifugiato in assenza di marciapiede (mi sa che in Olanda preferiscono in caso di scarsita’ di spazio fare la ciclabile piuttosto che il marciapiede).
Allora il ciclista olandese, come si spiega nello spassoso Undutchables (sorta di manuale umoristico sull’olandesita’ per residenti stranieri), mira al suo bersaglio, gli si avvicina alla massima velocita’ e suona il campanello, al che il poveretto cerca di buttarsi in qualche direzione che è comunque sbagliata, perche’ sicuramente il mostro a due ruote si dirigera’ verso quella stessa direzione, per costringerlo quanto meno a un salto disperato.
Ancora piu’ ingenuamente ho pensato che avrebbe risolto il problema noleggiare una bicicletta e entrare a far parte della schiera dei piu’ forti. Peggio che mai. Perche’ se il ciclista olandese e’ affamato di pedoni, e’ ancora piu’ attratto da quelli stranieri e spaesati, che vanno piano perché non sanno bene la direzione, per guardare il paesaggio o perche’ semplicemente non hanno motivo di correre. Allora il ciclista olandese da’ il suo meglio, come sa il povero Angelo che, dopo essersi fermato per fare spazio ad una ragazza che veniva da dietro e che gli aveva scampanellato con grande energia, ha rischiato di venire completamente travolto dal tentativo di lei di superarlo sulla destra. Al che la fanciulla non ha trovato niente di meglio da dire che “Jesus, dont’you stop!”. Suppongo che a suo avviso l’intruso dovesse magicamente sparire.
Insomma sono arrivata alla conclusione che tutti devono trovare uno sfogo nella vita. Cosi’ il popolo piu’ tollerante del mondo, quello che ha dato i natali a Grozio, Erasmo, Spinoza e tanti altri profeti di apertura mentale, esaurita da secoli la fase del colonialismo selvaggio, abbia trovato uno sbocco ai sentimenti negativi sulle biciclette. Quelle olandesi, naturalmente, con il freno a pedale la cui scarsa utilita’ dimostra l’uso che il batavo intende fare della bicicletta.
P. S. Le biciclette c’erano anche ad Anversa, Belgio, a pochi chilometri dall’Olanda, e le abbiamo usate anche lì, e posso assicurare che funzionava diversamente. Li’ bastava sopravvivere alle rotaie dei tram, che a volte puo’ essere uno scherzo mica da poco…
Tag: Amsterdam, biciclette, canali, Curiosità, escursioni, olandesi, Racconti Viaggi, Trasporti
18 Agosto 2009 alle 12:19
Concordo…noi ciclisti “olandesi” non ci fermiamo mai 🙂
..ma “purtroppo” siamo un popolo abituato alle regole…perche’ frenare (dopo aver piu volte avvertito con il campanello) per evitare un “turista” (perche’ di loro si tratta) e andare a sbartere contro una macchina, se lui vuole controllare la mappa nel mezzo della pista ciclabile, esattamente li…sopra il simbolo della bici?
18 Agosto 2009 alle 18:59
Ciao Marzetta.. diciamo che il vs modo di fare è quasi giustificato dal fatto che noi turisti ormai vi riempiamo qualsiasi spazio a disposizione.. e voi dovete correre a lavorare e ad assolvere le vs faccende quotidiane !