L’Aia e il Parco dell’Olanda in miniatura
Ogni volta che vedo un gabbiano rimango sorpresa, certo: non e’ così semplice ricordarmi che questo e’, rimane, comunque un Porto….forse per l’assenza del mare come nella mia fantasia intende esser presente in una città di mare…..
Che Amsterdam sia un porto, lo comprendevo fisicamente, per quel senso dibenessere che offre, quel senso di protezione che si può solo ricordare con l’istinto; perchè già provato e che rimane nella memoria sensuale e ancestrale; perche’ dopo, non esiste quasi più, salvo alcune rare unioni amorose molto speciali, ma “con il riscontro della ragione”, che fosse un porto, ho fatto fatica a comprenderlo.
E ogni gabbiano sembrava quasi un segno un riconoscimento inaspettato, come se solo allora compresi di trovarmi in una città di mare, un porto di mare: e mi trovassi a ragionare come un marinaio, che alla vista di un gabbiano, si sente a casa dopo un periodo di solitudine e distanza dalla terraferma, dove vede solo l’orizzonte uguale in ogni lato; un gabbiano e l’arcobaleno: un segno di biblico significato, ogni volta fino a quando non ne incontro qualcuno alzarsi in volo dai canali, tutto rimane molto ‘teorico’.
Finchè sono stata a visitare Madurodam, uno ‘strano’ luogo dove hanno ricostruito l’Olanda in Miniatura; i paesaggi, le piazze, i luoghi dell’arte e della tecnologia più celebri dei Paesi Bassi: un autentico documento del patrimonio artistico, urbanistico e ingegneristico, nonchè una catalogazione attenta e precisa di stili architettonici di tutte le epoche di invenzioni di ingegneria idraulica e anche ricostruzioni di ambienti: dalle piazze delle grandi città ai borghi più tipici; dalle case coi tetti di paglia alla torre pendente di Utrecht, dal palazzo del governo de l’Aia ai villaggi dei pescatori, dalle pale eoliche moderne ai mulini a vento dagli aereoporti agli stadi, fin’anche alle spiaggie le chiuse e alle piattaforme petrolifere con annesse raffinerie e porti di carico e scarico merci o combustibili,….ci sono i monumenti olandesi in miniatura, gli stili di vita, l’ambiente e l’intervento umano che lo asseconda o lo trasforma: un documento interessante ed anche di grande rilievo culturale, sebbene celato dalla veste del parco di divertimenti e svago-ma questop è certamente un limite italiano, di considerare il divertimento una perdita indispensabile, e non un un indispensabile momento di crescita anche culturale.
Il parco di Madurodam è un luogo apparentemente molto kitch, ma che la dice lunga, di come si senta un calvinista sotto lo sguardo di Dio…si sente come in quella specie di plastico con porti, treni in movimento, alzabandiera all’arrivo dei reali, matrimoni di fronte alle cattedrali…insomma si sente il protagonista di tutto un mondo ricostruito 25 volte più piccolo rispetto allo spettatore; personalmente ho avuto la sensazione di sentirmi come i personaggi rappresentati nei quadri fiamminghi…si vede accadere di tutto nell’apparente indifferenza, come nella ‘caduta di Icaro’ di Bruegel,…o nelle rappresentazioni della vita dei paesaggi di Avercamp …..
In quelle immagini così descrittive e con questo special senso di narrazione ‘orizzontale’, in cui tutto è un dettaglio ‘ a fuoco’ ed ha la stessa importanza c’e’ il senso della vita di questo popolo ‘protestante’…questo parco dell ‘Olanda in miniatura’, dedicato per volonta’ della ragina a una vittima dei campi di sterminio, e’ una sfida virtuosa; ma non allo stupore, ma al talento umano… E fra le varie ricostruzioni c’e anche quella della diga e i sistemi delle chiuse, dei sistemi idraulici, i meccanici per controllare le maree dell’oceano, e che hanno consentito allora come oggi, di conquistare terreno al mare, allo scopo di ottenere terra sulla quale coltivare…anche i fiori…. in quel momento mi sono ricordata di come il mare sia il protagonista corteggiato, blandito, assecondato, addomesticato, conquistato; come sia il loro grande amore; sul quale, fin dai tempi di Marco Polo, raggiungevano i mondi sconosciuti, come fosse una terraferma senza confini; con le loro flotte gli olandesi arrivarono ovunque, commerciando con chiunque…
non solo: i motivi ovviamente sono tantissimi e stratificati, ma fra i tanti vi è certamente anche questo, sono sicura, che li ha resi così disciplinatoi a essere aperti e tolleranti, sono convinta che coi Pregiudizi non si facciano affari, i pregiudizi sono un problema, un ostacolo. E questo è un popolo di mercanti di chiara fama.
Bisogna capire meglio il senso di questa mentalità tanto discreta quanto avventurosa: ma certamente niente e’ casuale: questo popolo riservato ha la conquista nel cuore……
Fonte: http://www.flickr.com/photos/valewhale/ di Valentina Falcioni
Tag: den haag, dighe, madurodam, olandesi, Racconti viaggio
4 Ottobre 2011 alle 08:41
Tutti dicono che è veramente carino ma non l’ho ancora visto. L’Olanda è piccola, tuttavia ho ancora una lista di luoghi da visitare…
Approfitto di questo commento anche per dirti, caro direttore di Blogolanda, che ieri sera i miei allievi del corso d’italiano hanno lavorato su un articolo tratto da Blogolanda! IL TUO BLOG E’QUINDI DIVENTATO MATERIA DI STUDIO!!!!!!!
Si tratta dell’interessante e curioso racconto di Lucia intitolato ” La gente di Bettona lo chiama il Villaggio degli olandesi”. Ieri i miei allievi l’hanno tradotto (e devo dire molto bene!); la prossima settimana sarà oggetto di conversazione! Una bella soddisfazione, vero? Per questo volevo dirtelo subito.
4 Ottobre 2011 alle 17:29
Grazieeeeeeee.. sono davvero contento che il blog possa essere uno spunto di riflessione per il tuo corso… grazie per gli splendidi articoli che pubblichi su blogolanda.. il rimini olandese verrà pubblicato dopomani 6 Ottobre..
5 Ottobre 2011 alle 12:07
Pregoooooooooo! In effetti è una bella soddisfazione PER TE di essere arrivato in una scuola olandese!
Io spero che più persone scrivano, mandino spunti, riflessioni ed articoli per questo Blog! Ciaooooo
6 Ottobre 2011 alle 17:26
Anche noi abbiamo parlato di Madurodam sul nostro blog qualche tempo fa. Per chi volesse dare un’occhiata, ecco il link:
http://italiaolanda.wordpress.com/2010/11/23/madurodam/