I turisti italiani in Olanda
Certo, agli italiani, pare brutale; la ‘legalità rende la cosa per quello che è…toglie la trasgressione, manca il senso di colpa…..di cui gli italiani si nutrono in ogni azione, per questo son riluttanti alle regole e all’autodisciplina, perché vivono di sensi di colpa, hanno bisogno di questa pressione, sono convinta che sia per questo che gli italiani, passata la compulsione libertaria dei primi tre giorni, ad Amsterdam “non ci stanno dentro……’ hanno nostalgia di casa, disapprovano la apparente assenza di regole solo perché non leggono la scritta ‘vietato’ da nessuna parte, ma sono incapaci di autodisciplinarsi; basta che passano tre o quattro giorni e si lamentano che ‘qui si mangia male…la pizza non è la pizza…. la pastasciutta è scotta e il ragou fa schifo e, sopratutto ….il caffè, non è caffè… è solo orrendo’ e tutto questo viene detto quando invece son venuti al solo scopo di scopare e drogarsi, con un intervallo al museo di Van Gogh e poi ricominciare da capo; insomma:….si fanno riconoscere per assenza di compostezza, per un costante senso di disorientamento anche nei modi, probabilmente per questo motivo incuriosiscono e divertono i popoli anglosassoni…che generosamente non nascondono una certa ammirazione, e peraltro quand’anche tirino la corda, spendono, e tanto, quasi per farsi perdonare.
Ma ho notato, in questo Paese, che anche la comunità araba mussulmana fa fatica, non so bene perché ma anche loro non ci stanno bene in un Paese troppo libertario, sembra che soffrano della mancanza di una pressione…..forse la loro visione di vita comunitaria assente di individualismo li fa sentire a disagio in un Paese che si è fondato sulla disciplina come iniziativa tutta personale.
Fonte: http://www.flickr.com/photos/valewhale/ di Valentina Falcioni
Tag: immigrati, olandesi, Racconti viaggio
29 Settembre 2011 alle 10:05
Luoghi comuni. Sono pienamente d’accordo con te, Valentina, e una motivazione, oltre che dovuta al carattere dell’ “italiano medio”, è quella di associare le nazioni ai luoghi comuni. Quando parlo dell’Olanda, in cui ho una seconda residenza da poco anche se ancora lavoro in Italia (ma spero di riuscire a trasferirmi definitivamente), la maggior parte dei miei interlocutori, dopo un primo impatto in cui si fa un apprezzamento su una generica miglior qualità della vita, inizia subito a far battute cretine (e infantili per gente intorno ai 40 anni) sulle canne e sul sesso. Persino un medico, nel corso di una recente visita in cui ho detto che stavo per tornare ad Amsterdam per qualche giorno, non ha perso occasione di dirmi “…poi con tutte le donnine in vetrina”. Quel giorno me la sono quasi presa, sarà che io non fumo nemmeno le sigarette normali e sarà che sono felicemente sposato, fatto sta che la mia risposta è stata abbastanza stizzita.
Olanda: canne e sesso. Ma siamo deficienti noi italiani? O è solo ignoranza? Girare in una città pulita, tranquilla rispetto alla nevrosi che aleggia a Roma, per fare un esempio; girare in piena sicurezza anche di notte; avere servizi pubblici che avranno pure i loro difetti, ma non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli italiani; perchè no, le piogge numerose tutto l’anno che però fanno da contraltare al caldo soffocante estivo; la gente che ti saluta e ti ringrazia, invece dell’incazzatura fissa degli automobilisti sempre incolonnati nel traffico; e appunto, girare in tram e bicicletta invece di passare ore e ore in macchina.
Ce ne sarebbero altre di cose che mi fanno apprezzare l’Olanda e in particolare Amsterdam, dove ho casa, ma le tralascio. Però confesso che ora che la vedo, in parte, anche da dentro, iniziano a darmi un pò fastidio queste allusioni a canne e ragazze in vetrina.
Siamo proprio deficienti!
ciao
Luca
PS: l’Ape del gelataio con le scritte a Vondelpark l’ho fotografata anche io: meritava veramente 🙂
4 Ottobre 2011 alle 10:50
Per giudicare un paese bisogna viverci…e’ facile dare giudizi da turisti…anche l’Italia e’ bellissima per i “turisti” ma non la idealizziamo troppo!VIVERCI E’ UN’ALTRA COSA….e’ come fare un corso di sopravvivenza!!!!
12 Ottobre 2011 alle 13:56
Concordo con l’articolo e con Luca. Io purtroppo non vivo ancora in Olanda ma mi stò organizzando,per il momento mi accontento di andarci in media ogni tre mesi e per inciso “non per farmi le canne” infatti stò cercando di vedere il più possibile e quando sono li,specie se la stagione lo confesso,mi muovo solo in bicicletta,come fanno loro,io e l mio compagno ques’estate ci siamo fatti una bella gita da Harlem fino al mare di Zandowoort passando attraverso paesini non frequentati da turisti e trovando ottime indicazioni,splendide ciclabili e gente che ci fermava per offrirci il proprio aiuto senza che nemmeno avessimo chiesto. Certo,era il 17 Agosto e faceva freddo,certo arrivati al mare il vento era forte e non veniva voglia di mettere i piedi in acqua,è vero,il caffè al bar era molto caro e non sapeva di caffè,ma io,non me ne sono nemmeno accorta,perchè francamente non vino per il caffè,odio il caldo e dell’Italia mi ha stufato anche la pizza. L’Italia,è un paese per vacanze,non più,per viverci. Io ho 35anni,il mio compagno 39,siamo entrambi laureati,lui è ingeniere,ma in Italia,il nostro futuro è un mutuo di 30anni,io sono precaria, e non ne posso più questa macabra incertezza,ne della maleducazione degli italiani e del loro pressapochismo. Vivo a Firenze,ma sono Ligure,questa città che era la culla dell’arte,ora è solo un luogo per turisti ed extracomunitari non integrati,sporca,caotica,con un traffico al limite del parossismo,mancano i servizi,è cara,manca persino l’aria e l’arno è una fogna. Io quando sono in Olanda,e sento degli italiani parlare,mi defilo,parlo solo inglese o spagnolo,visto che li so entrambi e tra poco magari parlerò Olandese. Mi spiace,sò che non siamo,sono,tutti così gli italiani,ma la maggior parte,si.
20 Dicembre 2011 alle 22:56
Riporto il riscontro di Valentina
sono rientrata ieri e solo ora ho letto questo messaggio, sulla posta dell’ufficio,
in effetti non avrei molto da aggiungere rispetto a quanto scritto nell’articolo, l’italiano medio da venti anni consuma il modello dell’uomo più ricco d’italia che oltre ad avere tanti soldiha voluto entrare anche nell’amministrazione della vita dei cittadini: questo è un problema di democrazia che ultimamente in America gli economisti stanno studiando con grande attenzione e anche preoccupazione…l’1% della popolazione è smisuratamente più ricco del restante 99% e le sue ricchezze negli ultimi dieci anni sono quasi raddoppiate…e questo è già un problema…visto che le risorse non sono illimitate significa che il suo avere di più è pagato dalla media che ha meno…ora questo 1% è entrato anche in politica il che significa che ha un potere assoluto che allarma sia l’economia che la democrazia…perchè le due cose non sono come due parallele che non si incontrano…sono tue fili che si intrecciano come in una fune….
il movimento dei 99% ha occupato wall street e stà iniziando a pretendere una riflessione e un confronto in merito al destino della vita civile e comune..
questo approccio ancòra non ha sfiorato la maggioranza degli italiani…che non hanno la consapevolezza del pericolo di questa situazione..
ma sebra che io voglia deragliare dall’articolo e dal commento…invece ora rientro nel tema: la mentalità comune è divenuta simile in arroganza, superficialità, e anche assenza di cultura ed educazione di chi da anni ci ha rappresentato in tutto il mondo….
ma andrebbe compreso anche che il capitalismo dei paesi nordici all’opposto del nostro ha una struttura laica, leggera, le persone sono educate ad un controllo individuale costante che supplisce un peso dell’apparato assai minore…questo ad un turista appare come un modello di libertà che non ha pegno ma che invece impone una disciplina costante e continua…..
quindi va compresa anche la sorpresa di un italiano che andando nei paesi bassi nota la libertà, l’ordine e la pulizia, senza pensare che questo significa che ciascuno fa la sua parte …e chi non la fa viene ripreso dal cittadino di fianco…prima ancòra che intervenga la polizia, il magistrato e altre misure punitive e coercitive…insomma una educazione differente che forse si potrebbe pensare in un paese dove il peso della religione cristiana-( e sottolineo la parola”peso”) è enorme come enorme è la sua ingerenza, anche inconsapevole.
non è che gli italiani non si droghino in italia, o non trovino le prostitute sotto casa con cui andare, semplicemente non a mmettono che siano regolamentate…non ammettono che sia la responsabilità individuale di una scelta a creare la buona educazione e che qualunque lavoro sotto la logica della domanda-offerta sia un lavoro su cui è giusto non sia la malavita a gestirne il flusso di denaro…..
con ciò noi sappiamo anche che la ‘ndrangheta riesce ad infiltrarsi in questi paesi dove smercia, importa, esporta, ripulisce ingenti quantità di denaro…anche i paesi del nord europa vanno sensibilizzati a riguardo…e gli va fornita la esperienza che ormai i bravissimi magistrati italiani hanno acquisito nel corso del tempo….
i luoghi comuni sono odiosi….son stati odiosi quelli dei tedeschi o degli americani sugli italiani e lo sono ora quelli degli italiani sui tedeschi o sui rom o gli africani….sono odiosi, beceri e mai edificanti.
credo che i governi dei paesi del nord europa abbiano riflettuto di più a riguardo, investito molto sull’istruzione e mantengano una guardia molto alta riguardo alle loro insofferenze, ai loro razzismi…
purtroppo mi rendo conto che io stessa rispondo all’insofferenza dei luoghi comuni degli italiani all’estero con altrettanti luoghi comuni, e forse per questo non vorrei aggiungere altro alla risposta del lettore, che perquanto consideri sincera, sentita ed onesta, appare un luogo comune come il mio –
28 Dicembre 2011 alle 13:57
ciao a tutti e buone feste. Abito a Den Haag e per motivi di spazio mi trovo costretta a dover rinunciare a parte della mia libreria. A qualcuno interessano libri in italiano (di tutto un po’) a prezzo simbolico? contattatemi per e-mail.. kiralunafei@gmail.com