Una maratona solare
Ecco uno frizzante articolo di Saretta con cui ha documentato la trasferta ad Eindhoven della Maratona cittadina.
Ma no, Sara! Vedrai che quest’anno non toccherà più a te far l’articolo sulla maratona… Esordiente di che? Assoluta è stata la volta di Varsavia, Francoforte in qualità di staffettista, ed Eindhoven? O no!!!! 6 km City Run! Lo zio Livio ce l’ha fatta anche stavolta… Beh, nonostante non abbia viaggiato assieme al gruppo e sapendo di non essere all’altezza degli articoli di Cristina e Hans su Blogolanda, spero di riuscire comunque a metter nero su bianco ciò che 33 persone speciali hanno vissuto dall’8 al 12 ottobre 2010 e di poter trasmettere a voi lettori la nostra GIOIA DI VIVERE!!
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Buona lettura (Ah, se volete tralasciare il primo paragrafo, dal secondo inizia il “bello”!)
La sera dell’8 ottobre, alla stazione centrale di Eindhoven giunge dopo un’elettrizzante attesa il famoso n. 401, bus proveniente dall’aeroporto. Dopo baci e abbracci di rito tutti seguono fiduciosi la sottoscritta: perché ha già ‘occupato’ l’hotel depositandovi il bagaglio. In realtà, presa da mille pensieri positivi, inizia a perdere l’orientamento…
Dopo l’assegnazione delle camere, ci ritroviamo al ristorante, che è ancora aperto e ci offre un ottimo salmone e creme brulè… Dopo aver cenato, la maggior parte va a nanna dopo un giro di perlustrazione della città (c’è un sacco di gente giovane riversata in una strada, quella dei pub, che guarda a caso prende le mossa proprio di fronte ad una chiesa), mentre i più spericolati vanno a tentar la sorte al casinò, avendo anche successo!
SABATO: Giornata in cui la priorità è quella di ritirare i pettorali e stancare il meno possibile le gambe!!
Tutti ci dirigiamo verso il punto di ritiro pettorali e una volta risolto l’enigma dell’ordine di partenza degli staffettisti (-4 sarà il primo a partire?!?), ci facciamo un giretto tra gli stand che vengono allestiti in occasione delle maratone. Prova di tapis roulant, pedana vibrante, controllo B.M.I. con assaggio mele bio, conoscenza con l’hawaiano, acquisto cerotti, finché, con sorpresa di tutti, sfila davanti ai nostri occhi un corteo che ci fa pensare alla coscrizione… Clacson di macchine, bandiere sventolanti, le finlandesi, diverse persone mascherate… In realtà si tratta di una sfilata per dare il via all’evento Maratona! Nell’aria si respira un gran senso di gioia, grazie anche al tempo stupendo che ci attende fuori dal padiglione. Sapendo però di andare lunedì a visitare Maastricht, decidiamo di andare vedere una delle poche attrattive della città ospitante… Per la gioia degli uomini si tratta del museo DAF, dove si trova esposto anche il camion che ha vinto la Parigi-Dakar! Dopo circa un’ora di visita il gruppo si divide con il comune scopo di trovare un posticino dove poter mettere qualcosa sotto ai denti… Alcuni poi decidono di tornare in hotel per farsi un paio di tuffi in piscina. Eh, già ragazzi! Quest’anno non si è voluto badare a spese! Dopo l’hotel no comment dell’anno scorso e la zuppa surprise dell’anno prima, abbiamo voluto andar sul sicuro e non c’è proprio stato da lamentarsi! Anzi… 😉
Da questo punto in poi il clima festaiolo inizia a scaldarsi in un susseguirsi di episodi che mai mi sarei aspettata di poter vivere in prima persona…
In hotel conosciamo finalmente i nostri amici Cristina ed Hans. Due persone per cui varrebbe la pena spendere non 4 parole, ma l’intero articolo. Cristina è una giornalista milanese che ormai vive da 28 anni in Olanda dove ha famiglia e continua a scrivere. Hans, il marito, è un olandese che parla e capisce l’italiano alla perfezione e che con molta simpatia e pazienza ci ha fatto conoscere un pezzo della sua terra. Ne riparlerò ancora in seguito. Dunque, dicevo? Ah, sì. Hans e Cristina ci accompagnano al ristorante italiano ‘Terramia’ dove tutto procede a meraviglia. Si mangia un antipasto, si fanno un paio di foto, io approfitto della pazienza del povero Hans che mi insegna un po’ di parole in olandese, arriva il primo… insomma, una cena tranquilla direte voi. Eh no cari! Non quando capobanda è la mitica Ketty! E chi lo sapeva che Domenico, il titolare, sarebbe sopraggiunto con la sua chitarra ad allietare la serata già perfetta in partenza? Ebbene sì! “Lasciatemi cantare” è stata la canzone che “ha fatto uscire” la nostra italianità e una volta preriscaldate le corde vocali, non potevamo che proseguire con i nostri canti, quelli degli alpini! Ma sì dai! Anche se domani c’è la gara dobbiamo cercare di rimanere rilassati e goderci al meglio questi preziosi momenti in compagnia. Lontani da stress lavorativi, lontani dalla solita routine, lontani, ma pur sempre vicini alle nostre radici! Bene, dopo aver dato l’arrivederci all’indomani ai nostri accompagnatori ci corichiamo pieni di entusiasmo e grinta per la gara dell’indomani.
Domenica 10/10/’10: Data scelta in partenza per questo gioco di numeri, data in cui nel cielo di Eindhoven splende un sole stupendo e dove la tensione tipica prima di qualunque gara inizia a farsi sentire. Dopo aver fatto colazione ed esser stati immortalati TUTTI assieme, ci dirigiamo verso quei cartelli che ci han fatto sorridere il giorno prima… Le prime a partire siamo io e Ketty che decidiamo di scaldare i nostri muscoli a suon di musica. In quanto esordiente che posso dire? Che per quanto mi riguarda non ho ricevuto il tifo che mi aspettavo di sentire. Probabilmente erano tutti interessati alla maratona e quelli che partecipavano al City Run erano pel lo più bambini e famiglie. Inoltre, potrà sembrar strano, ma non essendo troppo attrezzata se non di semplice orologio, mi son trovata persa quando a un certo punto del percorso è comparso un cartello dopo l’altro -200 m, -100 m, ma nessun arrivo!! Mi sembrava strano di esser riuscita a star sotto la mezz’ora di tempo… ma in realtà quei cartelli segnalavano il cambio staffetta, perciò falso allarme = inutile spreco di energia per le mie gambe che hanno allungato il passo per poi fermarlo del tutto… In ogni caso dopo 39’06’’ sono giunta tutta soddisfatta all’arrivo del ‘City Run’. Ho ricevuto la medaglia e mi sono appostata all’arrivo in attesa di Ketty che non arrivava mai… Ma che fine avrà fatto? Dopo un’ora e un quarto dalla nostra partenza decido di chiedere se fosse già giunta a destinazione. Una signora mi fa segno come per dire “da un pezzo!!”. Non vedendola, decido di raggiungere l’altro gruppo di noi che aveva il compito di fare il tifo. Faccio in tempo a percorrere una viuzza per poter vedere passare i primi in assoluto, le cosiddette “gazzelle”, poi in ordine i nostri Nando, Sergio, Leo (passato alla storia come Sassolino). “Forza” “Bravi” sono le parole che ripeto in continuazione e non solo ai “nostri” per così dire. Assolutamente! A tutti, tutte le persone che han preso parte alla competizione! Perché c’è un’evidente reazione di compiacimento, di fatica, mista a sollievo al suono delle voci, degli applausi e alla vista dei sorrisi, siano questi di amici, parenti o perfetti estranei come nel mio caso. E anche se magari quasi nessuno ha capito quello che gridavo, visto e considerato che il ‘Marathon Livigno’ era l’unico gruppo di nazionalità italiana a partecipare, ho potuto vedere la gioia nel volto di quelle persone che spesso e volentieri mi ringraziavano con un gesto della mano, un occhiolino, un sorriso di ritorno ed è stata davvero una bella sensazione essere lì per loro. In pratica volevo che non mancasse a loro quello che è mancato a me (anche se in scala molto ridotta) e spero di essere riuscita nel mio intento. Ovviamente non ero la sola a tifare, anzi, importantissimi son stati i rifornimenti di ‘Coca-Cola’ e bevande varie e la nostra mitica coppia Cristina-Hans che ci hanno incoraggiati con urla, bandiera italiana e che hanno immortalato i nostri atleti e subito pubblicato un articolo sul sito Italia-Olanda… Che dire poi degli staffettisti? Anche loro ce l’hanno messa tutta. Peccato solo che nel regolamento venivano espulsi tutti coloro che impiegavano più di 2 ore e mezza a passare il ventunesimo, cosa che va ancora verificata… In ogni caso bravissimi a tutti! All’Alberta che senza allenamento ha portato a termine la mezza senza alcun segno di stanchezza in viso, alla Cri che negli ultimi metri ha “messo la quinta” e chi le stava più dietro?!? Grande! A Stefano, Gabriele che ce l’hanno messa tutta fino alla fine e a tutti gli altri. Un bravo in modo particolare al nostro Aurelio che è arrivato primo assoluto nella sua categoria per quanto riguarda la mezza maratona. Complimenti!!
Gara conclusasi, bene. E’ ora di rifocillarsi e di andare a coricarsi qualche oretta per poi andare a festeggiare!! La serata prevede cena al ristorante dell’hotel a base di salmone e creme brulè (di nuovo?!?) e poi via a fare un giro in centro città. Per le strade c’è di tutto e di più (in quanto a rifiuti, intendo), giriamo in cerca di un bar nella strada solita ma non sembra esserci gran ché, allora ci “infiliamo” in un baretto che sembra fatto su misura di Romeo e beviamo qualcosa. Qualcuno resta in centro, altri vanno a riposarsi le gambe in vista della gita a Maastricht…
Lunedì 11/10: Gita a Maastricht
Non avendo vissuto molto Eindhoven come città, ma più che altro come sfondo della maratona, ripongo in Maastricht un sacco di aspettative che prontamente non vengono deluse. Ad attenderci c’è nuovamente una giornata piena di sole e allegria! Hans ha prenotato un bus (facendoci risparmiare il costo del treno), sarà lui a farci da guida nella città olandese! Sul bus ci dà qualche ragguaglio su ciò che andremo a fare e dopo un’oretta e mezza di viaggio eccoci arrivati a piazza grande! Qui c’è la chiesa di S. Jan e di S. Servaas , andiamo a fare una passeggiata dove vediamo la famosa ‘Porta dell’inferno’, saliamo sulle antiche mura di cinta… Ci viene mostrata la via chiamata “dei conciatori”, e un tetto tipico olandese, a gradini. Poi dopo aver fatto foto varie con l’asino, il poeta, ecc. ci viene svelata la sorpresa che abbiamo davvero apprezzato un sacco!! La gita con pranzo in battello! Stupendo! Per le nostre gambe messe a dura prova il giorno precedente e per le nostre “fauci affamate” era proprio ciò che ci voleva.. Il pomeriggio lo abbiamo a disposizione, perciò chi si dedica allo shopping più stravagante (vero Ketty?), chi vuole mettere ulteriormente alla prova le proprie gambe salendo sulla torre della chiesa S. Jan per godere di uno splendido panorama, chi si siede a un caffè e chi non può perdere occasione per mangiarsi un gelato da Luna Rossa… :-P. Ma la giornata non è ancora giunta al termine. Aspettando infatti il bus che ci avrebbe riportato ad Eindhoven, decidiamo di testare l’acustica di un tempietto nel centro di piazza grande. Ovviamente quale canto migliore, se non il nostro mitico inno? Dott. Ceresa zittisce tutti e ci dà il via. “Ma dimmi un po’, po’, po’…”. Dopo la prima prova generale per scaldarci le corde vocali atrofizzatesi per il caldo inatteso, notiamo con stupore che iniziano ad adunarsi i primi fan. Un signore ci chiede una canzone particolarmente difficile a parer di Romeo, ma vediamo di accontentarlo, poi anche un gruppo di studenti decide di farsi avanti con una richiesta non troppo usuale. Vogliono infatti girare uno spot pubblicitario e vedendoci dicono di voler inserire i nostri volti/voci, mentre diciamo sulle note dell’inno del Marathon “ Where is my bike? Where is my bike?”. Detto, fatto. Li accontentiamo mettendoci in cerchio e iniziando a canticchiare usando le nuove parole, nonostante le vecchie tornino immancabilmente sulle nostre bocche e, come quando una canzone piace in modo particolare, il volume della radio viene alzato improvvisamente, ecco il nostro “ma dimmi un po’, po’, po’…” fare eco in tutti gli angoli della piazza… Ringraziandoci del bis, vediamo arrivare il bus che ci riaccompagna in città dove Hans, che è davvero pazientissimo, decide di tornare in nostra compagnia a mangiare argentino da ‘Gaucho’s’. Solito giro della nostra strada dei pub che stranamente sono tutti chiusi a parte quello di fronte alla chiesa e via a nanna! Domani mi aspetta, ahimè, un lungo viaggio…
Martedì 12/10 Oggi giornata libera. Dopo aver fatto colazione in hotel andiamo in centro città per vedere i mercatini, o se riusciamo a fare una visita veloce al museo, che però apre soltanto alle 11°°. Purtroppo non mi rimane troppo tempo e, visto che mi manca ancora una visita in cioccolateria, opto per non perdermi quest’ultima e lascio il museo alla prossima volta in cui tornerò ad Eindhoven. Scortata da zio Livio, Agnes, Cri e Alberta, parto dalla stazione alla volta della Germania, felice ancora una volta per aver viaggiato assieme a questa banda, se vogliamo, sì, un po’ pazza, ma tanto, tanto allegra e con uno spirito che non può lasciar indifferenti, proprio come è successo a ‘Terramia’ o in piazza grande, o come speriamo di aver fatto sentire a casa propria la nostra amica Cristina e di aver fatto divertire il grande Hans.
Tag: eindhoven, italiani, olandesi, Racconti Viaggi, sport
18 Gennaio 2011 alle 22:50
Sarettaaaaaaaa, che bell’articolo! E che bei ricordi! Grazie per le tue parole gentili.
Ti ricordo con tanta simpatia. Sei una ragazza veramente carina e sono stata molto bene con voi.
Allora saluti anche agli altri simpaticoni e vi aspettiamo ancora in Olanda!!!!
Un abbraccio,
Cristina
18 Gennaio 2011 alle 23:11
Ciao Cristina!
Son felice che ti sia piaciuto l’articolo e soprattutto di aver conosciuto due persone stupende come te e Hans. Anche a me rivedere le foto del soggiorno olandese ha fatto un certo effetto. E’ stato davvero bello e la cosa che più mi ha fatto piacere è stata quella di poter condividere questa esperienza con voi e tutti quelli che in un modo o nell’altro sono venuti in contatto col nostro gruppo.
Spero di riuscire a venire a trovarvi presto, nel frattempo mi godo il sole e la neve che ci sono qui a Livigno…
vi auguro ogni bene!
un abbraccio
Saretta
19 Gennaio 2011 alle 15:07
Ciao, Saretta,,
Un grande salute anche a tutti gli altri maratoneti di Livigno. E’ stato un piacere per me di fare la guida una volta, nonostante la mia conoscenza limitata della vostra bella lingua (non esagerare eh 🙂 ). Mi sono divertito un sacco anch’io, e leggendo il tuo articolo entusiastico, penso che sia stato un giorno indimenticabile.
Allora, grazie a voi e tanti, tanti, tantissimi saluti,
Hans
19 Gennaio 2011 alle 15:44
Beata te, Sara, che ti godi il bel sole di Livigno! E spero di leggerti presto ancora una volta su questo bel blog di Francesco.
Scrivi bene e magari potresti raccontarci come andò la vostra maratona quando veniste ad Amsterdam.
A presto, allora! Ciao, ciao e salutami anche tuo zio!
Cristina
21 Gennaio 2011 alle 21:46
Grazie Cristina e grazie Hans per i vostri commenti!
Fanno sempre piacere e sono soprattutto onorata del complimento che mi ha fatto Cristina riguardo al modo in cui scrivo. Detto da una giornalista che opera egregiamente nel settore, ha un grande valore! Io purtroppo non ho partecipato alla maratona di Amsterdam perchè correva l’anno 2003 ed io credo frequentassi la prima superiore…Comunque c’è come sempre l’articolo pubblicato sul sito del marathon seguendo il link: siamo stati a…
Vi saluto ancora una volta, da una Livigno glaciale (le giornate sono stupende ma il freddo è pungente anche per me che dovrei esserne avvezza..:-s )
A risentirci
Saretta
22 Gennaio 2011 alle 21:01
grazie a te Saretta per la tua presenza
un caro saluto