Curiosità su Anna Frank
Buddy Elias, 82 anni, unico cugino ancora vivente di Anna Frank, in occasione del sessantesimo anniversario della pubblicazione del suo diario, ha deciso, dopo decenni di conservazione nella sua abitazione in Svizzera, di rendere disponibile la sua ampia collezione di lettere, ritagli di giornali e fotografie.
Si tratta di ben 3750 fotografie e 1500 documenti, tutto materiale che è stato digitalizzato a beneficio soprattutto dei ricercatori che cosi’ potranno rivelare all’umanità nuovi preziosi particolari, finora sconosciuti sulla vita e l’ambiente della giovane ebrea vittima delle persecuzioni tedesca divenuta per questo figura simbolo dell’olocausto.
Secondo Teresien Da Silva, rappresentante della Fondazione Anna Frank, impressionata dalla grande mole di documenti conservati dalla famiglia Frank, mancherebbe attualmente un intero anno che potrebbe essere compensato da questa grande raccolta. Tuttavia la stessa fondazione che gestice l’omonimo museo spera che in futuro emergano ulteriori documenti.
Il diario che narra della tragica esperienza di Anna e la sua famiglia rifugiata in un nascondiglio in Olanda è stato pubblicato la prima volta dal padre nel 1947, da allora sono state diffuse più di 30 milioni di copie tradotte in 60 lingue. Anna, che allora aveva 15 anni e la sorella Margot morirono di tifo nel 1945 nel campo di Bergen-Belsen, qualche settimana prima che arrivassero gli alleati
Al museo sono stati donati la lettera con cui, il padre Otto Frank informò la madre, residente in Svizzera, che le figlie Anna e Margo erano decedute in un campo di concentramento nazista, oltre la lettera di risposta della madre ed i brani del Diario inviati dallo stesso Otto alla madre.
Completano la raccolta un libro di scuola e quaderni che Anna e la sorella Margot usavano per studiare e che potrebbe aver ispirato la prima a scrivere racconti, un quaderno di appunti appartenuto sempre a Otto Frank, in cui l’uomo annotava i suoi pensieri dopo la liberazione dell’Olanda dall’occupazione tedesca, le lettere che avevano spedito.
Tra i documenti, ci sono anche foto, risalenti alla fine del XIX° secolo, della famiglia Frank, scattate nella loro città di origine, Francoforte.
E’ incredibile pensare come abbiano vissute cosi’ tante persone segregate per ben due anni nelle stanze segrete (una falsa libreria celava l’ingresso del nascondiglio) di un magazzino in riva ai canali di Amsterdam e quanto tutta questa immane fatica possa essere stata inutile visto che scoperti nell’agosto del 1944 furono poi deportati nei campi di concentramento.
Erano sufficienti solo un paio di settimane in più per riuscire forse a sopravvivere. Perchè cosi’ vicina alla morte una possibile soluzione di vita ? Sarà stato il destino ? Sarebbe stato cosi’ impresso nelle nostri menti questo tragico ricordo se Anna Frank non fosse morta ?
Ma il diario di Anna Frank ha persino ispirato un muscical spagnolo.
La stessa cugina Buddy Elias Scettica polemizzò sul fatto che non si può considerare un argomento cosi’importante per uno spettacolo di puro intrattenimento tanto da riferire in un’intervista a nome della Fondazione Anna Frank “Siamo contrari. L’Olocausto non può essere un tema che si possa rappresentare in un musical“.
Ma Buddy non può ricorrere ad azioni legali dato che il musical non cita mai direttamente il diario della ragazzina ebrea.
Recentemente la storia di Anna Frank è ritornata all’attualità per il rischio che il suo albero venisse abbattuto.
Il destino del castagno descritto nel suo diario da Anna Frank ha tenuto con il fiato sospeso l’Olanda e il resto d’Europa, ma poi in extremis ne e’ stato bloccato il taglio.
Si tratta dell’albero centenario che la giovane ebrea olandese poteva ammirare dalla finestra della soffitta di Amsterdam in cui rimase nascosta, insieme ai familiari, per ben due anni, prima di essere catturata dagli occupanti nazisti nell’agosto 1944, e quindi essere spedita al campo di concentramento di Bergen-Belsen dove morirà di tifo circa un anno dopo.
Lo storico fusto venne piantato intorno al 1883 nel giardino interno di una palazzina antistante la Casa-Museo di Anna Frank, lungo le rive di uno dei canali più belli della capitale olandese, il Keizersgracht al numero 188. Non si può vedere dalla strada, ma Anna poteva invece osservarlo dalla finestra del solaio del suo nascondiglio e seguire così il ritmo della natura e delle stagioni e trarne forza e ispirazione.
La bambina ebrea, costretta a nascondersi per molto tempo nella soffitta della sua casa, per sfuggire alle deportazioni naziste, era molto affezionata all’ippocastano. Per Anna diventò il simbolo della libertà e dell’amore per la natura, passioni che poteva solo coltivare nella sua fantasia. L’albero è di per sé un monumento, perché ad esso sono legati molti episodi della vita di Anna.
«Il nostro castagno è in piena fioritura dai rami più bassi alla cima, è carico di foglie e molto più bello dell’anno scorso», scriveva Anna Frank sul suo Diario, il 13 maggio del 1944.
Forse le parole del padre di Anna, Otto Frank, possono aiutare a capire la rilevanza di quest’albero che si erge a simbolo degli oppressi: «Come potevo sapere cosa significasse per Anna vedere un pezzetto di cielo azzurro, osservare i gabbiani in volo e quanto fosse importante per lei il castagno? (…) Il solo pensiero della natura libera le dava conforto».
«Quell’unico castagno era prezioso per Anna Frank», ha scritto in una lettera aperta la professoressa di storia dell’urbanizzazione dell’università di Helsinki, Kaarin Taipale. «Ma quel valore nel frattempo è stato moltiplicato milioni di volte dalle molte storie che esso ci racconta sulla storia d’Europa».
“L’attenzione rivolta da tutto il mondo a quest’albero dimostra quanto esso rimanga importante”, ha commentato il portavoce Edwin Koot.
A causa della presenza della minatrice fogliare dell’ippocastano (Cameraria ohridella): un lepidottero della famiglia delle Gracillariidae, l’ippocastano divenuto troppo malato (55%) dalla radici aveva rappresentato un rischio ed ormai era diventato irrecuperabile. Questione respinta da una controperizia che con le sue controdeduzioni aveva affermato esattamente il contrario, tanto che alcuni ambientalisti per dimostrare la loro tesi l’avevano persino legato una corda al fusto del nocciolo e scuotendolo con l’aiuto di una macchina e misurando le reazioni con un metro digitale.
Un gruppo di abitanti del quartiere riunitosi in comitato cittadino, in accordo con la la ‘Fondazione dell’Albero’ creata appostamente a tutela della storica pianta, rivolgendosi al Tribunale locale per chiedere la sospensione dell’operazione, ha subito intentato il giorno prima dell’esecuzione una causa per direttissima al Comune di Amsterdam e solo in serata, a poche ore dall’abbattimento, il giudice Bade aveva stabilito che l’eventuale taglio fosse dapprima rimandato di due settimane e poi definitivamente a Gennaio 2008. Questo dopo aver ritenuto che non sussisteva un immediato pericolo tale da dover prendere misure di emergenza.
Dopo ore di dibattimento senza progressi, il giudice aveva infatti deciso di andare a vedere di persona il cortile antistante la casa che fu dei Frank con un codazzo di testimoni, ufficiali giudiziari e tre esperti periti nominati al seguito. L’abbattimento dell’albero, motiva il magistrato, “è l’ultimo rimedio: credo che le alternative debbano essere approfondite, cosa finora non fatta a sufficienza”, sospendendo l’autorizzazione per l’abbattimento che era stata firmata in aprile e disponendo alle autorita’ municipali di trovare una soluzione. Nel frattempo le parti troveranno un’intesa tra loro al fine di adivenire ad un piano per il salvataggio. L’alternativa proposta dagli ambientalisti è quella di assicurare il castagno con dei cavi di metallo.
Annemiek van Loon, membro di un’associazione ambientalista, riferì che l’ippocastano va salvato perché «ha un grande valore culturale e storico, oltre che ecologico». si tratta di un nocciolo che i Diari della ragazzina hanno consegnato alla storia.
Alcuni germogli erano già stati trapiantati in Israele e che un sito internet permette ai visitatori di attaccare una propria foglia su un albero virtuale. La Fondazione Anna Frank aveva gia’ pronto un pur paziale rimedio: un innesto dell’originale castagno sarebbe stato piantato al posto dell’albero nella sua interezza, “cosi’ strettamente legato al ricordo di Anna”.
Via Reuters,Alice News, Swissinfo,Ilmessaggero.it, Apcom e Repubblica
Tag: Amsterdam, anna frank, Curiosità, musei, musica, natura, proteste, storia, teatro, Tolleranza e Repressione
5 Febbraio 2009 alle 12:58
Bell’articolo, Francesco! Io ho già una foglia con il mio nome sull’albero virtuale.
Ora una notizia per tutti quelli che cercano lavoro: c’è un’agenzia molto seria che trova lavoro anche e soprattutto agli stranieri. Questo è l’indirizzo del sito dove potrete trovare le varie filiali a cui rivolgervi.
http://www.undutchables.nl
In bocca al lupo!
5 Febbraio 2009 alle 17:45
Fantastico Cri.. grazie per il link prezioso.. spero che possa aiutare i lettori di BlogOlanda interessati a trovare lavoro in Olanda 🙂
5 Febbraio 2009 alle 22:45
Cristina, quella su Undutchables era una battuta, vero?
Perchè a parte il fatto che già il nome sarebbe da cambiare, dato che il 70% almeno delle vacancies è per chi parla nederlandese.
Soprattutto, però, è la meno seria della genzie di reclutamento personale multilingue. Pensa che a me hanno fatto un colloquio di persona qui ad Amsterdam tre mesi fa e da allora non solo non si sono mai fatti vivi, ma non rispondono alle telefonate nè alle e-mails. E così è accaduto ad altri miei conoscenti ed amici expats (non solo italiani).
Per non parlare del personale in genere di tutte le loro filiali. Al di là del fatto che quando rigettano il tuo cv nemmeno ti spiegano perchè, quando chiedi spiegazioni se ne inventano di tutti i colori e da lì capisci che nemmeno hanno aperto il tuo curriculum. Una volta una tipa di quella agenzia ha avuto il coraggio di dirmi che non potevano tenermi in considerazione per un lavoro per cui avevo fatto domanda perchè cercavano qualcuno che parlasse almeno un buon italiano (della serie: non aveva nè aperto il mio cv nè letto la mail, dove esordivo presentando me stessa e anche la mia nazionalità e madrelingua…)!! Un’altra – e videntemente xenofoba per non dire di peggio – ha persino risposto che, essendo straniera, non c’era da fidarsi e che magari dopo un po’ avrei abbandonato l’azienda se mi avessero presa!
In più una ex dipendente mi ha confessato che loro cercano prima di dar lavoro ai nederlandesi che parlano più lingue: solo se non ne trovano passano a considerare i candidati espatriati!
Ad Utrecht, dove feci il colloquio addirittura a settembre (inutile dire che anche da lì non si sono mai fatti vivi), la Undutchables ha persino perso il mio cv, sia quello cartaceo che quello elettronico: della serie, sai quanto ti teniamo in considerazione!!!
UNO SCHIFO ED UNA VERGOGNA!
Altro che consigliarla…!!
Non so i motivi per i quali tu la consigli (spero davvero tu stessi ironizzando, ma temo di no), ma io, dopo l’esperienza mia e di tanti stranieri, la sconsiglio proprio!
6 Febbraio 2009 alle 12:45
OPS…. Annarita, la consigliavo perchè il fidanzato di una mia allieva, che si chiama EROS, di Torino, ha trovato via questa agenzia un buon lavoro. Ed è molto contento. NON PARLA OLANDESE. Allora gli ho chiesto il nome dell’agenzia e ho scoperto che altre due persone avevano trovato un ottimo lavoro via loro….
Non so che cosa dirti….Ho detto ad Eros di farsi vivo via questo blog per raccontarvi la sua esperienza. Lui è qui da tre mesi. Il primo lavoro che aveva trovato non gli piaceva. Poi si è rivolto a questa agenzia ( filiale di Eindhoven ). Lui si trova bene in Olanda.
Spero che scriva il suo commento per voi.
6 Febbraio 2009 alle 16:10
Beh se questi ragazzi hanno avuto successo, non è detto che sia tutto negativo 🙂
Ragazzi sinceramente mi dispiace per quello che vi sta accadendo ma cerchiamo per un attimo di pensare positivo.. vi ringranzio anticipatamente per gli sforzi che compierete in questa direzione 🙂
7 Febbraio 2009 alle 17:39
Carissima Cristina, come sempre tu sei la gentilezza fatta persona ma quando ho letto il messaggio sull’agenzia collocamento lavoro stranieri ho avuto un presentimento e Annarita ha confermato.
E non solo in quel settore.
Io me la cavo in altro modo ma istintivamente, novella santa Tommasina, ho sempre diffidato dalle notizie sul lavoro da altri: la realtà è diversa.
Chi mi conosce lo sa, nemmeno mi spreco a cercare a caso.
Anche quando ottime persone parlavano entusiaste di grande ripresa dell’economia io diffidavo (si legga: 2006) e un po’ ridevo anche.
Il tempo purtroppo mi ha dato ragione, qui nel 2009 si prevedono 600.000 disoccupati ed è una piccola nazione.
Stanno partendo i “massaontslagen” (licenziamenti in massa) e il governo, mi pare di avere capito sta prendendo provvedimenti per arginare la situazione, altro che lavoro, appena pronunci la parola la gente fa lo gnorri, io ho altri programmi.
Dammi retta Cri, tutte cose alla lontana.
Se io amo l’Olanda e la mia nuova casetta e sono fiduciosa e penso positivo eccetera eccetera è per altre ragioni.
Un abbraccione e buona domenica!
Bianca
PS: Pardon per l’italiano, spero di avere reso il concetto.
9 Febbraio 2009 alle 15:34
Cristina, se quello che ti ha detto la tua allieva è vero davvero questo Eros è fortunato. Oppure nell’agenzia di Eindhoven sono molto più seri che in quelle di Amsterdam, Amstelveen e Utrecht. Oltre al fatto che, in fondo, hanno dato lavoro al partner di una nederlandese…!
Tra l’altro, bisogna vedere che lavoro… E comunque come giudicheresti un’agenzia che trova un lavoro ad una persona e col resto si comporta come ho descritto l’altro giorno?
Bentornata Bianca!
Pensa che la manager della mia agenzia (la Unique) giovedì mi ha fatto andare fino a Utrecht solo per dirmi (dopo avermi scritto via mail che avremmo parlato delle opportunità per il futuro) che qui nei Paesi Bassi c’è crisi e lavoro non se ne trova… Poco ci mancava che mi suggerisse di tornare in Italia.
Una botta di pessimismo cosmico, guarda!!!
Intanto sono tornata da un fine settimana a Venezia con febbre, mal di gola, raffreddore e quant’altro. Ed essere accolta dalla neve ad Amsterdam mi ha daato ilc olpo di grazia!
Devo dire che i veneziani, al confronto coi nederlandesi, sembravano le persone più gentili, sorridenti, accoglienti e calde del mondo! Immaginate!
Vedevo ragazzi sorridermi e salutarmi, persone ferarsi a fare due chiacchiere, camerieri e barmen intrattenerci offrendoci spuntini e chiacchierando amabilmente… E si parla di Veneto, famoso in Italia per la sua freddezza e il suo “razzismo”, immaginate…!!!
9 Febbraio 2009 alle 15:51
Behh Annarita.. non ho vissuto la tua, ma credo che tutto è esperienza, buona o brutta che sia. Se la tua non è stata positiva, almeno ti ha fatto capire che l’Olanda non è una nazione che fa per te e che quindi devi impegnare i tuoi sforzi verso un’altra direzione (e quindi condivido il pensiero degli altri)
Sono felice che tu abbia passato una bella vacanza a Venezia.. spero che questo ti abbia risollevato il morale
9 Febbraio 2009 alle 18:41
Francesco, non è solo la mia esperienza, altrimenti sarebbe un caso isolaato ed eccezionale, non la norma.
La vacanza a Venezia, persino con pioggia ed acqua alta, mi ha messo allegria per il fatto non solo di aver visto una bellissima città, ma anche perchè ho trovato del calore umano… Almeno quete cose credo che in Italia non verranno a mancare mai.
Per il resto, direi che Bianca ha spiegato in breve ma benissimo qual è la situazione lavorativa nei Paesi Bassi: tutto il contrario di quello che gli italiani che non conoscono il Paese pensano! E, da quanto mi hanno spiegato i nederlandesi, sarà sempre peggio.
12 Giugno 2009 alle 21:03
Anna Frank, i diari in mostra (Repubblica FotoGallery)
Anna Frank avrebbe avuto 80 anni. Per ricordarla il museo, ospitato in quella che fu la sua casa di Amsterdam prima della deportazione, ha annunciato che metterà in mostra, in un’esibizione permanente, i suoi diari. Anna Frank morì a 15 anni nel campo di concentramento di Bergen Belsen. Il suo diario, pubblicato postumo, l’ha resa un simbolo di tutti gli ebrei uccisi dal Nazismo
13 Giugno 2009 alle 22:29
SHOAH: ANNA FRANK ‘COMPIE’ 80 ANNI, PRESTO DIARI IN MUSEO AMSTERDAM
6 Ottobre 2009 alle 20:21
Anna Frank, ritorno ad Amsterdam
21 Aprile 2010 alle 21:00
ANNA FRANK MI HA APPASSINATO MOLTO E IFATTI STò LEGGENDO IL LIBRO il diario di anna frank..
21 Aprile 2010 alle 21:09
leggere il suo diario è come ritornare indietro nel tempo ma la cosa ke nn riesco a mettermi in testa è ke lei e la sua famiglia sono stati scoperti nel loro rifugio poco tempo prima ke gli americani liberarono gli ebrei da i campi di concentramento… la cosa ke mi affascina di + è ke una ragazzina è riuscita ad andare avanti…io ho solo 12 anni e pure queste cose mi piacciono molto e spero ke il suo diario lo leggano tutti perkè è bellissimo…
21 Aprile 2010 alle 21:15
Ciao Mariapia.. benvenuta in BLogolanda
Sono contento che una ragazza di 12 anni si sia appassionata ad un libro cos’ impegnativo.. certo.. Anna Frank e famiglia… sono riusciti a resistere per tutto quel tempo in condizioni davvero incredibili.. eppure bastava un altro po’ .. il diario è importante per ricordare a noi tutti quanto possa essere deplorevole la guerra e fare in modo da ricordare ai posteri di non compiere più un passo del genere.. gli olandesi il 4 e il 5 maggio ricordano questo concetto importantissimo con 2 feste nazionali
Buon proseguimento
23 Giugno 2010 alle 20:03
La presunta “relazione sessuale” di Anna Frank fa infuriare la fondazione
26 Agosto 2010 alle 00:43
– Il vento abbatte l’albero di Anna Frank (PhotoGallery di la Repubblica.it)
– Olanda: l’albero che aveva accompanato la segregazione di Anna Frank è caduto
– Amsterdam, il vento abbatte il castagno descritto dal diario di Anna Frank/ Foto
– Addio al vecchio albero che consolò Anna Frank
– Vento e pioggia abbattono l’albero di Anna Frank ad Amsterdam. Le foto
– Il crollo dell’ippocastano di Anna Frank, quando un albero non è solo un albero
– La storia di Anna Frank diventa un fumetto. Uscita in Italia a fine 2010
29 Agosto 2010 alle 20:39
Amsterdam, il vento abbatte il castagno di Anna Frank. L’albero, 65 anni fa ha ispirato e consolato la ragazzina che si nascondeva dai nazisti, protagonista di alcune delle toccanti pagine del suo diari Video
30 Agosto 2010 alle 10:35
Povero albero…..era malato e hanno fatto di tutto per salvarlo. Si vede che era destino!
10 Settembre 2010 alle 16:51
Penone, un’opera con l’albero della Frank
12 Dicembre 2011 alle 02:06
ANNA FRANK: APERTO AL PUBBLICO VECCHIO APPARTAMENTO DI AMSTERDAM