Giethoorn e il De Weerribben-Wieden National Park
Giethoorn, un villaggio sull’acqua nella provincia dell’Overijssel, all’interno del parco nazionale Weerribben-Wieden è localizzata in un ambiente caratterizzato da laghetti, canneti e boschi, tipiche fattorie dai tetti ricoperti di canne e costruite su piccoli isolotti di terreno torboso collegati tra loro da oltre 170 ponticelli di legno. La cittadina nasce come insediamento per l’estrazione della torba per cui fu necessario scavare canali e fossati. Queste operazioni hanno dato luogo alla formazione di laghi e bacini artificiali, le case venivano costruite sugli isolotti che vi si trovano nel mezzo, ed erano accessibili attraversando i ponti o con tipiche imbarcazioni chiamate “punter”.
Questi mezzi di circa 6 metri di lunghezza avanzavano grazie ad un lungo bastone (il “punteraar”), analogamente alle gondole veneziane e venivano e vengono tuttora utilizzate per qualsiasi tipo di trasporto: per la torba e i canneti, per i commercianti che vendevano le loro merci, per matrimoni e funerali. Oggigiorno questi barconi aperti circolano ancora.
Da Giethoorn è possibile anche intraprendere un suggestivo percorso turistico per arrivare a Dwarsgracht, un altro villaggio sull’acqua.
Qui abbiamo noleggiato delle bici e un tandem per fare il giro di circa 1 ora sui ponticelli, borghi caratteristici e le magnifiche fattorie e del settecento e ottocento. Presso la stessa struttura abbiamo partecipato ad un’escursione in barca all’interno della più estesa palude torbosa dell’Europa nord-occidentale, il Weerribben-Wieden, un parco acquatico popolato da una grande varietà di uccelli dove è possibile incontrare animali rari come lontre e sterne nere, cormorani e aironi.
Per andare alla scoperta dei fossati, dei canali e dei laghi è possibile noleggiare barche a remi e le tradizionali “fluisterboot”, le tradizionali imbarcazioni elettriche. E’ sempre per via dell’estrazione della torba che è nato il paesaggio culturale del parco Weerribben-Wieden. Qui la torba veniva estratta già dal XIV secolo: nella sua forma essiccata risultava essere un eccellente combustibile. Per questo, era innanzitutto necessario essiccarla, spargendola su lunghe distese di terra: le cosiddette “ribben” (“costole”).
Purtroppo, al tempo le “costole” erano troppo strette e le torbiere troppo vaste. Durante le tempeste del 1776 e del 1825, l’acqua riuscì a farsi strada, trasformando vaste porzioni di territorio in laghi. Con il passare del tempo questi laghi, tra cui il Beulakerweide e il Belterweide, si sono trasformati in splendide aree ricreative con un’ampia scelta di sport acquatici.
Inoltre, sono disponibili splendidi percorsi ciclabili come il “Wieden” e il “Weerribben”, che non solo consentono di scoprire la natura, ma anche le tipiche abitazioni degli operai delle torbiere di un tempo e i Tjaskermolen, i mulini che mantenevano bagnati i canneti. Meritano anche una visita gli antichi centri urbani del Zuiderzee come Vollenhove e Blokzijl in cui è ancora visibile il retaggio della ricchezza del Secolo d’Oro.
Anche per gli escursionisti esistono vari itinerari che gli amanti della natura non possono assolutamente perdere. È possibile, ad esempio, scegliere la “Stille Kiersche Wijde-route” oppure la “Wandelroute Weerribben” e percorrere sentieri sterrati tra torbiere instabili e canneti e lungo le riserve di caccia alle anatre selvatiche.
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