10 Luglio Oranje verdeoro: diario dell’estate dei mondiali ad Amsterdam
Avete mai provato ad ammalarvi all’estero? E’ uno dei momenti, molto più di quando avete l’ idea di prendere un caffè’ espresso, in cui comincerete a rivalutare l’Italia, e la lista dei pregi italiani comincerà ad allungarsi; ma difficilmente fra la pizza e la pasta viene in mente di mettere la sanità italiana! E’ proprio vero: non c’ è niente come l’avere troppo, per cominciare l’esercizio della lamentela che recita: “quì non c’è niente che vada bene”: e nell’ ostinazione di conservare quella perfezione ideale ormai patrimonio dell’immaginazione si puntano i piedi di fronte ai cambiamenti, ma anche verso la protezione delle proprie conquiste migliori che forse necessitano solo di essere migliorate, non disprezzate…
Dimenticando che la perfezione degli uomini è tutta nella capacità di adeguarsi, inventando soluzioni nuove, adatte a seguire la velocità del pianeta nel cosmo, ma conservando una buiona memoria e una piena gratitudine riguardo a ciò che si ha… Il nostro sistema sanitario è fantastico rispetto a quello olandese, nonostante in Olanda noi ci muoviamo con un costante senso di inadeguatezza, in questo caso siamo ad un livello che nemmeno sono in grado di comprendere e credere vero, sebbene abbia tentato di spiegarlo!
Succede che dopo qualche giorno di soggiorno mi sentivo addosso un po’ di bronchite.
Scrivo al mio medico a Milano chiedendo come comportarmi; mi manda il nome di un antibiotico da comperare. Per acquistare un antibiotico in farmacia ci vuole la prescrizione..ok , è cosa di assoluto buon senso…e funziona come in Italia… Poi, però cominciano le differenze: per ottenere una ricetta di antibiotici, su consiglio di Allan sono andata all’ ospedale; fin qui non fa una piega. Ma all’ ospedale, – una sorta di centro commerciale con tanto di negozi e ristorante e i vari reparti che si aprono dal corridoio centrale-, per avere una ricetta si pagano € 150!
Oppure, su loro stesso suggerimento, posso andare ad un pronto soccorso per turisti, su appuntamento, e lì si paga un po’ meno. Il pronto soccorso per turisti ad Amsterdam, locato nel quartiere Jordaan, è una specie di “studio veterinario per uomini”, nel senso che ha un bell’arredamento allegro e colorato, la macchina delle bibite, le riviste ecc.ecc…il tutto molto piacevole; lì una ragazza molto disponibile mi visita, mi chiede le patologie, scrive su un foglio il nome del farmaco che gli ho indicato, e infine mi indica la farmacia più vicina…costo della prescrizione con ausculto del respiro: € 45; costo della medicina: €16.
Tutto questo in Italia sarebbe costato solo il prezzo delle ricette…!! Sì, in Europa gli stipendi sono più alti, ma dopo devi pagarti tutto…. Quindi secondo me il modello italiano è senza dubbio più civile! Poichè chiunque tu sia, da ovunque tu venga, per qualunque tempo ti fermi, in Italia non paghi: le cure sono obbligatorie dal giuramento di Ippocrate e garantite dalla costituzione! E’ stato difficilissimo quì ad Amsterdam far capire che io non ho una Assicurazione come non ce l’ha (a meno che non lo voglia) chiunque perchè la sanità , come la scuola, sono gratuite! Quando l’ho spiegato ai miei amici olandesi mi han chiesto: “…anche per gli stranieri?” -” certo” -” …e i profughi?” -” tutti e non paga nessuno”-” …ma anche i turisti?” -” si, la sanità italiana è gratis anche per i turisti” ! ….come si fa presto a sconvolgere un olandese….!!
Ecco, questo nostro modello è solo da esportare, migliorandolo, ma lo è, su questo, non dobbiamo farci insegnare niente… se ci sono battaglie da fare in EU per esportare qualcosa di italiano culturalmente all’ avanguardia, questa del nostro modello sanitario è certamente la prima..
Date uno sguardo alle foto del 10 Luglio 2014
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