Rembrandt haus: il grande premio
Fortunatamente nel 1906, durante l’“Anno Rembrandt”, è stata istituita la fondazione per comprare la casa del pittore. Tre anni più tardi, dopo un accurato restauro, il museo è stato aperto al pubblico. Il museo di Rembrandt è una ricostruzione delle camere di Rembrandt e della sua bottega. I mobili e gli oggetti di epoca sono presentati insieme con le stampe, sculture e alcuni dipinti di altri pittori la raccolta di quasi tutte le stampe di Rembrandt (più di 250), e anche i suoi possibili strumenti e le tecniche grafiche
Io stessa, sapendo che non si trattava di una visita ad un museo, ma della visita dentro alla vita di un artista che è peraltro un colosso dell’arte occidentale, in tutti questi anni l’avevo sempre disertata, mi fingevo disinteressata…non ero pronta tanta prostrazione che sapevo avrei avuto, prendevo tempo, rimandavo di anno in anno….e infine stavolta un richiamo improrogabile
La casa di Rembrandt che si trova in un luogo ora appena decentrato rispetto a piazza Dam, un tempo si affacciava nell’estrema periferia, quella con la vista sul fiume Amstel, un canale larghissimo che apre uno spazio impensabile in qualunque parte di quella che era ed e’ rimasta la città; e così, grazie al riverbero del sole sul fiume e all’assenza di edifici che occultano l’orizzonte, una luce unica si fa spazio all’ interno delle camere che in qualunque altra zona sarebbero buie…. Una casa davvero luminosissima,
La casa di Rembrandt narra la vita, lo stile di vita, del periodo trascorso ad Amstedam del pittore attraverso le sue stanze, i suoi laboratori, e la sua bottega
Percorrendo le camere si possono ammirare gli arredamenti lussuosi che fan subito capire la vita agiata di quersto pittore che visse nel secolo più fulgido dell’olanda: in ogni stanza boiserie, camini preziosi dipinti…tutta la casa e’ ricostruita lasciandone l’ atmosfera intatta, cucine, camere da letto, stamperia col tornio,
gli aspetti sconosciuti della vita del celebre pittore.
E infine il grande premio: la stanza atelier di pittura:quello che ciascun pittore desidererebbe, un rettangolo affacciato sulla luce totale da far girare la testa…al punto tale che ci sono anche i drappi di lino per ottenere la luce più morbida…
Una roba da pazzi…
Oggetti appesi che egli usava da inserire nelle composizioni da dipingere: una armatura di metallo, un cranio, corna di animali… C’é anche un cavalletto nella posizione “perfetta”,con la luce che viene dalla schiena: un dettaglio che solo a un pittore non può sfuggire apprezzando la bellezza dello studio affacciato sul grande fiume Amstel…
Oltre agli oggetti, è stato ricostruito l’angolo dove venivano assemblati le polveri con l’olio e le colle per fare i colori: la sua tavolozza, i pigmenti, le polveri per ottenere quelle “sue” ombre, le spatole e i pennelli; la tecnica della preparazione dei colori é presentata fedelmente: dalla miscela delle polveri all’aggiunta dell’ olio di lino su tele preparate col gesso.
Ogni artista ovviamente si evolve, sopratutto un colosso della pittura e dell’incisione come Rembrandt che per tutta la vita si è dedicato allo studio del ritratto con tecniche innovative ed interessantissime…e proprio queste tecniche vengono presentate dal vero.
Tecniche che hanno reso possibile all’Artista di poter sviluppare quella ricerca così peculiare e nuova
Tra le più importanti caratteristiche della sua arte ci sono l’uso del chiaroscuro e il sapiente e scenografico sfruttamento della luce e delle ombre derivato da Caravaggio, ma adattato per i suoi scopi personali, l’abilità di presentare i soggetti in modo teatrale e realistico senza il rigido formalismo spesso presente negli artisti suoi contemporanei ed un’evidente e profonda compassione per l’uomo, senza preoccuparsi della sua ricchezza o età.
Verso la fine del decennio 1630 eseguì alcuni quadri e diverse stampe di argomento paesaggistico. Questi paesaggi spesso accentuavano la forza drammatica della natura, rappresentando alberi sradicati e cieli tetri e minacciosi. Dal 1640 il suo stile diventò meno esuberante ed adottò toni più sobri, come riflesso delle tragedie personali che stava vivendo. Le scene bibliche furono più frequentemente tratte dal Nuovo Testamento piuttosto che dall’Antico come invece aveva fatto fino a quel momento
I paesaggi furono sempre più spesso realizzati a stampa anziché dipinti: le oscure forze della natura cedettero il posto a tranquille scene rurali tratte dalla campagna olandese.
Ecco l’album fotografico completo.
Tag: Amsterdam, Racconti viaggio, rembrandt
12 Novembre 2013 alle 09:49
A rileggerle anche oggi questi appunti mi emoziono come durante la visita …..
12 Novembre 2013 alle 19:40
Bello questo squarcio di arte e storia del seicento olandese.
Brava Valentina