Amstel, il fiume della città
Il fiume Amstel deve il suo nome a “Aeme Stelle”, un vecchio termine olandese che significa letteralmente “Area che abbonda di acqua”.
Il fiume ha origine dall’unione di due piccoli fiumi il Drecht e il Kromme Mijdrecht che si congiungono non lontano da Uithoorn.
Amsterdam ha preso il proprio nome da questo fiume e si sviluppò nell’attuale metropoli da un piccolo villaggio di pescatori chiamato Amstelredam, costruito nel XIII secolo vicino a una diga (dam) sul fiume.
La storia che ho trovato in merito racconta che all’inizio del I° millennio, un gruppo di avventurieri giunse al mare a bordo di rudimentali imbarcazioni di legno, navigando lungo il fiume Amstel. Tra le paludi che lo circondavano, una volta giunti lì costruirono una prima struttura protetta da argini e dighe: l’inizio di ciò che in futuro sarebbe diventata piazza Dam, cuore della città di oggi. Gestendo la foce del fiume in entrata ed uscita cominciarono a pretendere il pagamento di un pedaggio dai mercanti di aringhe e birra di passaggio lungo le rotte della gloriosa Lega Anseatica e che commerciavano dal mare verso l’entroterra.
Divennero esperti costruttori di navi e produttori di birra, attirando interessi sull’emergente città al punto che nel 1275 il conte Floris d’Olanda formalizzò queste attività, concedendo privilegi particolari ai mercanti.
E fu così che nel 1300 la città ebbe il suo primo statuto.
Il diritto di libero passaggio favorì lo sviluppo economico di Amsterdam perché agevolò i mercanti nel commercio beni di largo consumo. Nel 1323 la capitale olandede deteneva il diritto esclusivo di importare birra da Amburgo e anche il commercio di aringhe crebbe velocemente dopo l’invenzione della salatura, che permise ai pescatori di pescare grandi quantitativi di pesce e perciò di aumentare il proprio profitto.
Questo mi fa realmente comprendere di quanto intrecciato sia il destino di questa città col suo territorio, la natura, l’acqua: acqua che porta dalle campagne al mare, acqua che dal mare porta alla campagna: una strada di acqua che trasporta la vita degli uomini, e mentre trasporta barche, chiatte, piccole e medie imbarcazioni cariche di persone e merci è lambita dalla natura.. campi, pascoli, polder che ospitano animali domestici e selvatici, uccelli migratori e stanziali e che è esso stesso habitat per pescie anfibi d’acqua dolce e salmastra.
Acqua che attraverso canali e dighe vengono convogliati nel fiume che raggiunta la periferia di Amsterdam la attraversa…
Questo è quello che vedo e che sento respirando l’aria appena mi avvicino alle sponde del fiume Amstel quando finalmente raggiunge il centro della città e facendo una delicatissima curva “a gomito” che lambisce Waterlooplein si dirige verso il porto….
Questo fiume è punto di riferimento
Lo si rievoca pensando alla città.
Seguendo il dedalo di canali; anche dall’alto.. come un branco di oche o di storni…
Il fiume Amstel orienta tutto.
Capitano quelle giornate in cui non c’è la voglia di fare niente…
Nè intraprendere una piccola trasferta, nè di entrare in un museo, allora non c’è da fare altro che prendere la bicicletta e andare verso la periferia.
Imboccare una strada qualunque si irradi verso sud della città…
Qualunque strada si prenda, a un certo punto, incontrerà il fiume Amstel , esso è molto più che un fiume: è un’arteria che trasporta persone e cose costantemente, una strada che connette la campagna..la campagna con la città…e infine col mare
Un fiume sontuoso e regale.
Bellissimo.
Io avevo attraversato una serie di parchi e lungo-canali erbosi dove famiglie di svassi coi loro pulcini si inseguivano osservate da pescatori pazienti
periferie di quartieri curati con giardini.
Di nuovo parchi, villette a schiera palazzine.. periferie di grattacieli e ospedali alternate a forre e canali in cui si specchiano aironi indolenti talmente immobili da sembrare in ferro battuto e si riposano sui cigli erbosi piccoli gruppi di oche selvatiche e cigni che han trovato temporanea dimora per nidificare, e allevare i loro pulcini lontani dal pericolo e al sicuro grazie alla cura discreta dei cittadini che verso queste creature hanno una confidenza protettiva e riservata…
Il fiume Amstel, pronto a fare una ennesima sorpresa…
per raggiungerlo ci si affianca al fiume percorrendo una bellissima strada per auto, con una pista ciclabile per ciascun lato, ed anche una pista di sterrato per chi vuole camminare o correre e al centro la grande strada di acqua: il fiume: bello, superbo, che ovunque passi ingentilisce la terra che lo cinge…
Poco sotto il livello del fiume, sulla parte che costeggia la strada, sono state edificate splendide ville con magnifici giardini coltivati con quella grazia unica che solo gli olandesi possiedono… Case coi tetti di paglia si alternano ad altre in stile coloniale, liberty,moderno e di nuovo da capo altre ville dai bellissimi tetti di paglia ea ogni ingresso corrisponde , dalla parte della strada sul ciglio del fiume, un molo con panchine e una barca legata….
Non si puo’ pensare una vita migliore per serenità ed energia di questo polder affacciato al regale fiume Amstel….
Ogni villa non ostenta i muscoli attraverso architetture eccentriche..c’è una profonda sobrietà nascosta, invece, nascosta da trionfi di giardini fioriti, roseti, siepi, ogni tipo di conifera, betulle, cedri….
Un mulino in lontananza è il monumento tangibile dello sforzo per bonificare questo polder.
Una piccola chiatta traghetto per un euro trasporta persone e biciclette dall’ altro lato del fiume…un mestiere di secoli…non manca in alcun paesaggio di ovecamp la descrizione di un traghettatore…
E cosi’ si passa dall’ altra parte del fiume Amstel disturbando branchi di anatre, galline d’ acqua coi pulcini, svassi, e una volta giunti a riva, si torna verso la città seguendo il fiume e pensando che questo fiume, attraverso chiuse e canali, ha creato una delle città’ piu’ belle del mondo.
Ecco l’album fotografico completo.
Tag: Amsterdam, Curiosità, Racconti viaggio, storia
9 Novembre 2013 alle 16:28
bellissima descrizione.hai fotografato una zona vicino ad amstel park che io conosco benissimo e amo dove abita il mio migliore amico,quante mattine ci ho passato in riva all’amstel a vedere gli uccelli da solo in quel silenzio che io amo di quelle zone cosa che non riesco a vivere in italia,complimenti per lo scritto.
9 Novembre 2013 alle 18:01
Cristian: penso che un giorno cederò alle numerosissime offerte che Amsterdam mi fa ogni volta che vado a trovarla .. quasi mi chiedesse se davvero non desidero fermarmi più a lungo.. magari più di un mese, magari più tempo ancora.. per dimostrarmi quanto apprezza la mia presenza mi porta a visitare luoghi suggestivi, meno scorticati dal turismo, meno abitati; il fiume Amsterl credo sia fra i regali di cui la città è più gelosa: ovunque tu vada raggiungi quel fiume..ma quando lo raggiungi, sembra di entrare in un luogo speciale, pieno di vita energia movimento e silenzio.. ma esclusivo…quelkla che vive intorno al fiume Amstyel è davvero una Amsterdam speciale che mi fa sentire speciale….