Amsterdam Noord. Il quartiere colonia
Colonia:
derivato dall’antico vocabolo latino “colonus”, ovvero colui che
coltiva il campo proprio o l’altrui (contadino)
nell’età antica indicava un nucleo di popolazione
civile trasferita dalla madrepatria in un altro territorio, in genere
scarsamente abitato, per la creazione di un insediamento stabile.
Già quando mi ero trovata ad Istanbul sul ponte del Bosforo dal lato europeo, quello delle bellissime moschee, il Topkapy il palazzo dell’imperatore, con il suo harem e le sue immense fortune, guardando dall’altra parte pensavo:”ecco, se prendo il traghetto sono in Asia: attraverso un canale e mi trovo in un altro continente…”
in un altro continente: farlo fu una esperienza che mi portò ad una riverente considerazione.. Il confine segnato dall’aqua divideva la stessa città in due mondi…
Stessa sensazione ho provato quando ho deciso di andare ad Amsterdam-Noord, quella dall’altra parte del canale .
Dovrebbe essere semplicemente un quartiere a vocazione industriale, con insediamenti abitativi, un quartiere a nord e dall’altra parte del canale..nulla di che..e invece, appena scesa, mi è sembrato di arrivare in una zona inurbata precedentemente con lo spirito della colonizzatazione… una colonia.
Il quartiere Amsterdam-Noord (Nord Amsterdam) è una dei più grandi e antichi di Amsterdam, ma, nonostante sia a brevissima distanza dal cuore di Amsterdam, -separato dal resto della città dal solo fiume IJ-, riunisce una storia culturale “peculiare” che in fasi alterne ha sfiorato o penetrato quella della dall’altra parte del canale….
Basta poco: sali sul traghetto, -un traghetto che passa ogni quarto d’ora da dietro la stazione e carica persone con biciclette di ogni genere, -anche quelle con la parte cabinata per trasportare i bambini-, attraversi il canale e dopo dieci minuti sei in un altro mondo: mi son subito resa conto che Amsterdam é dall’ altra parte, e questa per certi versi è come la colonia della capitale: un quartiere contiguo ma autonomo.
Un mondo complementare, funzionale e organizzato a far vivere i suoi abitanti in maniera diversa..
Ed ecco perchè appena scesa mi è sembrato di arrivare nella prima, la più vicina, delle innumerevoli colonie olandesi.
La prima cosa che distingue una “colonia” é la sua difformità.
Una colonia è un mondo separato.
Una colonia è -di fatto- un mondo a parte.
Amsterdam-Noord é un quartiere piacevole che conserva un carattere molto rurale: un posto ideale per passeggiate in bicicletta, in barca, a piedi o per pattinare sul ghiacci in inverno; uno dei tanti villaggi tipici, circondati da prati verdi in una zona attraversata da una miriade di piccoli corsi d’acqua e da alcune stradine.
In una colonia non manca nulla: il porticciolo per ospitare le barche, le officine, i negozi di alimentari, le lavanderie, i supermercati,inoltre, si intuisce ancora come questo quartiere sia in realtà un conglomerato di abitazioni con uno stile di vita che non appartiene alla metropoli: tutti si conoscono, la solidarietà tipica di un piccolo borgo non é andata perduta.
E su ogni sarracinesca sono dipinti i generi di attività del negozio ( bar, ferramenta, parrucchiere, officina, sartoria ecc. ) con bellissimi graffiti…uno stile peculiare di questo quartiere….
Non manca nulla e ci sono campi da calcio, prati per far giocare i bambini, case galleggianti, scuole e chiese.
La moschea e’ bellissima, in maiolica verde tenero, spicca come uno smeraldo fra tutte le altre case…
In una colonia non manca nulla ed ha la sua storia appassionante.
Ho letto che per molto tempo, il quartiere Noord non è stato un luogo dove la gente si recava volentieri. Ho letto che fino alla fine del ‘700, questa striscia di terra veniva infatti utilizzata per le impiccagioni. Qui venivano impiccati i criminali condannati in modo da dare un monito terrificante alla popolazione.
Il completamento del Noordhollandsch Kanaal (Canale del Noord-Holland) nel 1825 consentì di raggiungere più facilmente la città e l’industria iniziò a stabilirsi sulla sponda Nord dell’IJ’. Così quest’area diventò la sede di una filiale della Shell e di società di costruzione navale; ma solo alla fine del 19° secolo, l’area suscitò di nuovo interesse: Amsterdam aveva bisogno di un terreno in cui costruire nuove industrie il Noord sembrava il luogo ideale da colonizzare.
La crescita e l’espansione economica attorno al 1900 comportarono anche un aumento dell’edilizia residenziale, e così il quartiere divenne anche abitativo.
In una colonia non manca nulla ed è anche bella.
6 Novembre 2013 alle 19:45
Non ci sono mai stato ma sembra un bel quartiere.
Sempre imponente la massa d’acqua con cui fare i
conti in Olanda. Una presenza ineludibile ….
Mi piacciano molto le casette basse che sembrano
così a misura d’uomo.