Amsterdam ArenA. Il primo piu’ grande stadio del mondo
Se il grado di civiltà e prosperità si dovesse valutare attraverso la cura di periferie e parchi, cimiteri valorizzazione delle periferie…. Allora vale la pena di prendere la bicicletta e avviarsi verso l’ estremo sud della città, uscire dal comune e raggiungere l’ “ArenA“: lo stadio di Amsteram, lo stadio in cui gioca il prestigioso club Ajax.
L’Amsterdam ArenA ospita le partite casalinghe della Nazionale di calcio olandese, della squadra di calcio della capitale olandese Ajax; e, fino al 2007, ospitò le gare della squadra di football americano degli Amsterdam Admirals. Per raggiungere lo Stadio arenA si costeggia un viale che alterna quartieri ordinati, con casette a schiera disposte a spina di pesce… ( una forma che si trova un po’ ovunque: nella disposizione dei mattoni delle facciate, nei pavimenti di strade e marciapiedi, negli ornati delle finestre delle case, nelle aringhe crude sfilettate servite nel pane insieme alla cipolla tagliata a dadini……)
Alle spalle del quartiere c’é un bosco meraviglioso, selvaggio, come nei paesaggi dipinti nel 500e 600, e dentro a questo bosco c’è un cimitero, il luogo della pace di marinai, commercianti, tagliatori di diamanti, armatori, banchieri, e anche rifugiati, uomini liberi, generazioni operose di cittadini di Amsterdam
Man mano che ci si allontana dalla città l’architettura diviene più rarefatta: si passa attraverso quartieri silenziosi abitati da olandesi che si sono creati autentici paradisi, e una volta attraversati questi si giunge al quartiere “nero” detto così perchè abitato quasi esclusivamente da africani, contrariamente a quelli precedenti si presenta invece spoglio e disadorno: nemmeno un vaso di fiori sui balconi o qualche dettaglio su cui appoggiare lo sguardo per trovare conforto in una dimensione di accoglienza…
Quasi a far capire come agli africani non piaccia lo stile di vita europeo, ovunque, dove si concentrano le comunità africane nord e sub sahariane, i quartieri si fan notare per lo squallore; ma é opera loro, non dell’amministrazione, perchè é certo: il comune mette a disposizione di qualunque quartire la stessa cura nelle parti comuni…strade, alberi, panchine, ponticelli, giardini… e invece quì sono irrimediabilmente devastati, rotti, saccheggiati…
i parcheggi ovviamente ospitano pochissime biciclette e quelle poche auto son auto “spinte” con musica rap o reggae a ” palla”.
al centro del quartiere c’è la piazza coi negozi, la medina del quartire stesso con l’ esposizione di tutti i prodotti-dal cibo ai vestiti, fino il parrucchiere e il bar, sono quasi esclusivamente africani mussulmani, e sopratutto del Suriname…
per il resto un quartiere spoglio e deserto; descrive uno strappo che a tutt’ oggi non sembra aver trovato lenimento.
D’altro canto, tenendo fermo il punto che la discriminazione deve essere sempre oggetto di attenzione in maniera da evitare le derive razziste e inique, e che il principio di giustizia ed equità non deve mai mancare, la “pillarizzazione” sembra la forma più naturale della vita umana che comunque è una specie animale “sociale” abituata ad aggregarsi:…le comunità simili vogliono stare vicine, unite, al fine condividere i valori e lo stile di vita nel rispetto di quelli altrui…
E invece, basta poco, attraversare la ferrovia della metropolitana, passando sotto ad un ponte ed ecco: lo stadio…
L’Amsterdam ArenA: lo stadio più capiente d’Olanda che arriva a contare circa 51.628 posti, classificato tra gli stadi “Elite” dall’UEFA, grazie anche alle misure di sicurezza di cui è dotato.
L’Amsterdam ArenA: il primo “più grande stadio” del mondo, il primo col tetto che si puo’ aprire meccanicamente, dotato di tutti i comfort,…uno degli stadi che ha ospitato la fase finale degli Europei di calcio 2000.
Qui si disputò la semifinale in cui l’Italia vinse ai rigori proprio contro l’Olanda. L’Amsterdam ArenA: era già un mito.
Ecco l’album fotografico completo.