Prendo la Bicicletta

Valentina Falcioni

Da oggi parte una serie di articoli che narrano la recente esperienza di viaggio di Valentina… sono in tutto 23, 4 verranni pubblicati in questo mese, gli altri ad Ottobre/Novembre. Ogni articolo ha un titolo di poche parole ma proprio per questo motivo molto espressivo.. il resto verrà dopo, leggendo il proseguo con un fiume in piena.. un fiume straripante di informazioni farcite di impressioni ma anche di notizie pratiche che possono essere utili al turista..
Valentina, l’autrice conosciuta per caso sul web grazie a Cristina, ha una grande passione per l’Olanda .. alla continua e minuziosa ricerca dei termini più inusuali ma appropriati, solo come pochi, riesce con il suo stile coinvolgente e trainante a descrivere e rappresentare sentimenti ed emozioni.. bastano semplici parole riportate sul suo blocco degli appunti per illustrare scene di vita quotidiana in terra neerlandese.. le parole sembrano prendere vita, ravvivarsi e avvicinarsi per sussurarci a voce quello che normalmente non riuscirebbero a fare se rimanessero li, scitte su un foglio di quaderno.. Sembra di leggere un libro, leggendolo non si fa fatica ad immaginare concetti e contesto… è già tutto magnificamente e ben predisposto.. Riporto integralmente quello che mi ha scritto per spiegarmi cosa l’ha stimolata a scrivere così della sua recente avventura olandese.. probabilmente riesce meglio lei direttamente a presentare quello che fino ad ora ho avuto difficoltà ad esprimere:

forse, anche se io non lo avverto, si intuisce leggendo quello che ora cerco di esporti a parole scritte: io sono certa , per qualche verso, di esser penetrata dentro alla pelle della città, di averne sfiorato qualche corda, di esser entrata nel suo “metabolismo” con un procedere graduale ed inesorabile.
Ora: pur togliendo enfasi e teatralità a quanto scritto poc’anzi, so di essermi comportata come una amante che ha corteggiato la città nella sua essenza, e progressivamente ne è stata conquistata. In questo ultimo viaggio questo l’ho percepito in maniera più forte rispetto ad altri, e talvolta, quando riosservo le immagini o leggo quanto scritto, mi sorprendo quasi di quanto a fondo mi fossi “spinta”-emotivamente, si intende. Per me è stata un’esperienza coraggiosa ed intensa, che mi ha coinvolta completamente, e questo sembra certeamente Infantile, parlando di un soggiorno in un luogo dove vado circa un paio di volte all’anno;ma è stato così
.’

non c’è –a volte- come lo sguardo estraneo, per sentire di nuovo l’apparteneza del proprio “lavoro creativo” con la propria “anima” che lo ha creato( nel senso più esteso e meno enfatico; di fondo: è stato questo che volevo fare: volevo proprio creare un lavoro di immagini e testo che descrivesse un procedere interiore, attraverso le strade di un porto, che sento molto “mio” e che sento molto come sono io.

Su potete vedere una fotina scattata da suo marito in uno dei suoi precedenti viaggi, e che la ritrae per come si vede e si sente…..

Vi lascio alla lettura del primo articolo..

Prendo la bicicletta e fotografo il movimento mentre son io stessa in movimento e arrivo al porto, nella parte restostante della stazione

Ho preso in affitto una bicicletta; dopo anni che percorrevo la città in lungo e largo per chilometri a piedi, ho sentito il bisogno di esplorarlo con una velocità nuova, in un certo senso di integrarmi col mezzo di spostamento principe di questa comunità…’se non faccio questo passo sicuramente ci sarà qualcosa che rimarrà sempre incompreso…’-ho pensato…

In effetti la mia intuizione non era sbagliata.

Ci sono molti posti dove prenderle in affitto, il piu vicino all’albergo si chiama ‘Red Bike’. Ho scelto quello anche perchè ha il parcheggio notturno per le biciclette, al riparo e sorvegliato.

Una volta salita sulla bicicletta, Amsterdam ha assunto una dimensione dinamica, …tutto ruota intorno alla bicicletta, tutto si incastra perfettamente….i semafori, le corsie, i marciapiedi, la segnaletica orizzontale E verticale: tutto appare dinamico e “sotto controllo”.

Fonte: http://www.flickr.com/photos/valewhale/ di Valentina Falcioni

Ponte da lontano

Capriola

Salto

Gruppo di acrobati

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2 Commenti a “Prendo la Bicicletta”

  1. Angela Marcella Scrive:

    Andare in bicicletta per Amsterdam e’ una esperienza coinvolgente.La citta’ vista su due ruote ha un fascino immediatamente riconoscibile tutto suo, sia se la vedi sotto un cielo blu , con una pioggerellina leggera o innevata. Io prendevo la mia due ruote a Mac bike – Stazione Centrale oppure a Leidseplein e percorrevo al calare del tramonto i canali e il quartire di Jordan. Gli olandesi sono dei veri pedalatori..noi no e caspitina se ti trovi nelle ore di punta e non sei in grado di distreggiarti e’ la fine.

  2. Francesco Scrive:

    La bicicletta è proprio uno dei caratteri distintivi della vita in Olanda. C’è la pista ciclabile anche lungo l’autostrada sulla grande diga del nord. Dai bambini piccoli (3/4 anni) fino alle persone anziane sembra che tutti viaggiano in bicicletta. E non bisogna pensare (come fanno i pigri italiani) che in Olanda non ci siano difficoltà ad usare questo mezzo. Il tempo intanto è molto più variabile che da noi. Io sono andato in luglio e quasi tutti i giorni almeno una nuvoletta lasciava la sua scia di pioggia (breve a scroscio o pioggerellina più persistente).
    Inoltre anche il paesaggio non è tutto così piatto come si potrebbe pensare. Comunque per questo aspetto sembra proprio un altro mondo rispetto al nostro.

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