Gabriel Metsu al Rijksmuseum
giovedì, 17 Marzo 2011Fino al 20 marzo 2011 saranno in mostra al Rijksmuseum di Amsterdam le opere di Gabriel Metsu (1629-1667), uno dei pittori più influenti del diciasettesimo secolo olandese.
I dipinti di Metsu raffigurano splendidamente la vita quotidiana durante il periodo del Secolo d’Oro olandese, con deliziose scene come quella di un un anziano che alza un bicchiere, un uomo che scrive una lettera d’amore, o una sguattera che sbuccia una mela.
Nonostante la sua breve vita, Metsu è stato uno dei pittori più noti del suo tempo ed i suoi dipinti sono stati venduti a prezzi molto elevati.
Malgrado la sua prematura scomparsa, Gabriel Metsu produsse un certo numero di opere che ancora oggi sono considerate alcune tra le migliori dello stesso periodo, come ‘L’uomo che scrive una lettera’, ‘Il bambino ammalato’ (Rijksmuseum) e ‘La donna che legge una lettera’ (Galleria Nazionale Irlandese). Già durante la sua vita, i suoi dipinti vennero venduti a prezzi alti a collezionisti dei Paesi Bassi, ma anche stranieri.
Il Rijksmuseum ha riunito oltre trentacinque dei suoi migliori dipinti, provenienti da musei di tutto il mondo e da collezioni private, comprese alcune opere scoperte recentemente. Alcune opere tornano dopo duecentocinquant’anni per la prima volta nei Paesi Bassi.
Nel 18° e 19° secolo Metsu era più popolare di Vermeer tanto che i quadri di quest’ultimo venivano spesso attribuiti a lui. Insieme a Vermeer, Jan Steen, Gerard ter Borch e Peter de Hooch, Metsu è considerato uno dei più grandi pittori del 17° secolo. Con la sua attenzione unica per dettagli e materiali, i dipinti con scene quotidiane di Metsu ci offrono uno splendido scorcio delle vite, delle attività e delle abitudini degli olandesi durante il periodo del Secolo d’Oro. Figlio di un pittore, Metsu iniziò la sua carriera nella sua città natale di Leiden, dove realizzò prevalentemente scene bibliche e burlesche di grandi dimensioni. Alla ricerca di un più ampio mercato per i suoi dipinti, si trasferì ad Amsterdam poco dopo il 1650.
Da quel momento iniziò a specializzarsi in raffigurazioni intime di quotidianità, ispirato da Gerrit Dou e Gerard ter Borch: venditori ambulanti, cameriere, bevitori e fumatori.
Intorno al 1660, il suo stile divenne più raffinato, quando iniziò a dipingere sempre di più scene che rappresentavano i passatempi delle persone benestanti: giovani uomini e donne che si scambiavano lettere d’amore, compagnie musicali e scene di caccia. Senza alcun dubbio durante questo periodo Gabriel Metsu e Johannes Vermeer si influenzarono reciprocamente.
Metsu morì nel 1667 a soli 37 anni.
La mostra è stata organizzata dal Rijksmuseum di Amsterdam in collaborazione con la National Gallery of Ireland a Dublino e la National Gallery of Art di Washington.
Via www.holland.com