Nuotare in Olanda
Ecco qui ancora Sandrina che ci racconta un’altra delle sue esperienza che pone a confronto italiani e olandesi. Questa volta ci parla della tradizione del saper nuotare da parte degli olandesi, qualcosa che fa parte radicalmente della loro cultura, qualcosa che s’impara obbligatoriamente da quando si è ancora in tenera età.. probabilmente perchè devono saper affrontare il pericolo dell’acqua che da sempre nella storia della loro cultura ha rappresentato un rischio ricorrente..
Il mare dal Nord bagna l’Olanda che e’ una terra attraversata interamente da canali e fiumi. Per esempio passeggiando lungo il porto di Rotterdam devi stare molto attento a non distrarti altrimenti ti trovi in acqua. Mia suocera rimase scioccata quando venenendo per la prima volta qui, si accorse che non esistevano muri di protezione tra la strada e il canale.
Devo dire però che sarà per proprio questo che tutti i bambini olandesi imparano a nuotare. E’ una vera tradizione, una cultura in se. Mi ricordo di quando, viaggiando in pullman, saltavo appositamente una fermata (per arrivare così in ritardo) in modo da avere una buona scusa per non participare alle lezioni di nuoto organizzato dalla scuola elementare. Odiavo il freddo e la serietà dei professori.
Tengo sempre a mente uno strumento che usavano all’epoca, si trattava di un palo lungo che terminava con un grande gancio di ferro. Forse a causa di queste lezioni ancora oggi non mi piace nuotare in piscina. Quando sento l’odore della candeggina (cloro), mi vengono i brividi, solo il mare mi rende felice…. Già dalla età di 4 anni si possono prendere queste lezioni di nuoto per arrivare poi fino alla maturità con il diploma. Poi quando sei un po’ piu’ grande iniziano anche le lezioni con la scuola. Il diploma A è obbligatorio per andare in una piscina pubblica, fino C è facoltativo. Innanzitutto devi saper nuotare vestito, più difficile e’il grado che vuoi ottenere, più vestiti ti devi mettere.
Occorrono un paio d’anni per ottenere tutti questi diplomi ma è anche un grande investimento. Se hai più figli, una gran parte dal tempo lo passi in piscina. Diventa un’occasione per intrattenere rapporti sociali, perchè i genitori che sono costretti sempre ad aspettare che finiscano le lezioni dei loro bambini, s’intrattengono al bar e gli altri loro figli giocano tra loro.
La maggior parte delle piscine ha delle grandi vetrate dove puoi seguire il tuo bambino quando ha lezione. Spesso con ansia noi genitori li seguiamo perchè devono sempre superare dei test come ad esempio nuotare 8 metri sott’acqua e attraversare un cerchio.. queste costituiscono infatti prova d’esame. Che tristezza sulle faccie di questi bambini quando non riescono o hanno paura. Una vera sofferenza anche per noi genitori.
Ricordo ancora quando nel corso dell’ultima lezione, vidi all’improviso piangere mia figlia perchè il suo istruttore di nuoto l’aveva bocciata all’esame dopo averla sgridata per essersi fermata sulla parete laterale della vasca, cosa per lui inammissibile. Di fronte al pianto fortissimo di mia figlia, la portai via subito con me e inseguito cambiai anche scuola di nuoto. Guardando al passato mi rendo conto ora che ho reagito in modo un po’ esagerato ma in quel momento mi sentivo davvero proprio come una persona offesa !
Sono passati almeno 4 anni per far prendere questi diplomi a tutte e due le mie figlie. Se vuoi ottenerli più velocemente devi far frequentare i corsi almeno due volte a settimana.
Il giorno dell’esame è un evento vero e proprio per i bambini. Per i genitori è invece finalmente una liberazione. Infatti durante questa occasione sono presenti tutti i familiari e si crea quindi tanta confusione. Ma dopo tanto impegno i bambini sicuramente si aspettano un bel regalo.
In Italia scherzavo con mio marito per il suo modo di nuotare e sul fatto che lo potevo sempre salvare… visto che avevo imparato anche questo! Molti uomini imparano da soli a nuotare al mare mentre invece molte donne non sanno ancora nuotare. Questo e’ davvero un vero peccato perchè molti italiani hanno timore per l’acqua. Mi ricordo ancora la storia di mia nuora che si recò un giorno in un acquaparco. Dopo tanti tentativi e le promesse del marito che le aveva garantito di non perderla un attimo, erano riusciti a convincerla a provare lo scivolo. Come si e’ spaventata quando invece scivolando tra le mani del marito si è sentita poi andare sotto acqua e in quel momento ha pensato di annegare! Non ti puoi veramente mai fidare di nessuno (e in questo caso del marito)……
E per questo motivo che allora chiedo ai genitori italiani:”se sapete cosa significa aver paura di nuotare insegniatelo almeno ai vostri figli in modo che loro si possano sentire sicuri di se quando vanno al mare o in piscina”.Secondo me la scuola statale italiana dovrebbe offrire anche un servizio di questo tipo, ossia educare i bambini a nuotare sin da piccoli come è sempre esistito in Olanda.
Sandrina Liguori-Krijger
(una moglie olandese di un marito italiano)
Le foto di Adriana sono state pubblicate previa autorizzazione della madre Sandrina.
20 Giugno 2010 alle 20:58
ciao sandrina sn un rgazzo di 23 anni innamorato dell olanda ma sopratutto di amsterdam
perchè girando molti posti all estero amsterdam mi impressiona per la loro mentalità…..ho letto il tuo articolo e ho letto le ultime parole
t do pienamente ragione eprchè tnt materie qui in italia nn le portano avanti …ed è un peccato nll ore di ed fisica negli istituti italiani sn poche le scuole che fnn fare piscina e dovrebbero essere tt cosi……purtroppo qui italia nn pensano a tt qll che cose che all estero hanno e portano avanti….
cmq t volevo chiedere se riuscirei a trovare un posto di lavoro ad amsterdam qlk posto di lavoro mi va molto bene..per inizare a stare li a vivere un po e soparutto pe imparre bene la lingua cosi un domani potro trovarmi anke un altro posto di lavoro..sapendo bene la lingua sarebbe molto diverso….e chissa magri trovare anke una bella ragazza olandese che a me fnn impazzire…ahahahcmq vorrei trasferirmi li a gennaio spero d trovare qlks…..dici che troverò qlks cm inizio??spero d ricevere una tua-mail mi farebbe molto piacere…….grazie mille e buona serata
20 Giugno 2010 alle 21:24
Ciao Simone,
Leggi anche il mio articolo pubblicato in maggio che si chiama: Vorrei parlare dei malintesi e pregiudizi tra coppie Italo-Olandese, perche non è facile vivere in Olanda e magari anche con un Olandese! Comunque anche mio marito quando è venuto qui non sapeva parlare una parola di olandese ed è dovuto iniziare con sbucciare patate.. proprio al Damrak ad Amsterdam! E difficile aiutarti a trovare un lavoro perchè vivo in un’altra parte di Olanda comunque grazie per i complimenti e buona sera anche a te!
20 Giugno 2010 alle 22:12
Sandrina, che ricordi, sto palo lungo con il gancio, hahaha. Lo odiavo, però cmq era bellissima le lezioni di nuoto e prendere i diplomi. Mi ricordo anche che noi (in Den Haag) andammo in bici, durante l’orario di scuola. Anche d’inverno, col vento e pioggia. Ed al ritorno con i capelli bagnati, che quasi si ghiacciavano. Oltre che cervicale che mi dovrebbe essere rimasta, hahaha.
Anch’io prendo in giro mio marito, che ha imparato a nuotare da solo a 20 anni, ma che al mare non potrebbe mai andare al largo, perché non si salverebbe. Le mie figlie ho fatto fare lezioni di nuoto fin da piccoli, ma è ancora rara qui. Cosa strana se vedi quanto tempo uno passa al mare, o vedi le enorme piscine aperte d’estate. Quasi tutti i genitori della mia età non sanno nuotare e quindi sono spesso l’unica adulta in acqua in mezzo ai ragazzi. E questo è anche molto piacevole 🙂
Per quanto riguarda la scuola, sarà difficile che lo offrono. Già non offrono educazione fisica in modo adeguata e mancherebbe pure il tempo, visto che la maggior parte delle scuole non fa il tempo pieno. E anche il fatto che lo fai fare nel pommeriggio (come tante altre cose) andrebbe bene se costasse di meno. Credo piuttosto che lo stato dovrebbe dare un sussidio. Non mi ricordo esattamente quanto costa in Olanda, ma io pagavo € 85 x 10 lezioni. E penso che è piuttosto questo il problema. Anche per me non è stato facile pagare questa cifra (poi x 2 bambine) l’hanno fatto per diversi anni. Ho dovuto rinunciare a tante cose, ma ritenevo importante che imparassero a nuotare. Ma tanta gente non può pagare questo, quindi… rinunciano, come rinunciano a tante attività sportive.
21 Giugno 2010 alle 09:41
è importantissimo far imparare ai figli nuotare, prima di tutto certamente per una sicurezza persona, poi perchè è uno sport e sport significa disciplina ma soprattutto perchè stare tra bambini pressapoco della stessa età è utile al dialogo e all’inserimento.
infatti anche in Italia sta aumentando la cura dell’acqua. all’asilo con mia figlia c’è un bimbo che ha avuto un tumore al cervelletto, ora guarito. è entrato a scuola che a tre anni non sapeva camminare da solo e parlava pochissimo e male. già a dicembre camminava da solo e parlava che tutti lo capivano. ora la pediatra ha detto ai genitori: ora passate al nuoto e vedrete che il bimbo riacquisterà quasi del tutto la motricità.
lo sport in assoluto più completo è il nuoto e poi credo che più piccoli sono e più facilità hanno nell’avere il contatto con l’acqua.
io mia figlia l’ho portata in piscina la prima volta a 8 mesi ed ora è un pesciolino, non ha paura di andare anche al mare in acqua alta e soprattutto non ha timore del freddo… si butta perchè è quasi istintivo.
il costo per fare nuoto non è altissimo rispetto ad altri sport come la danza, il calcio o il karate (ora di moda). a volte si spendono soldi per niente e non si riesce invece a capire che far fare sport ad un bimbo è solo salute!
una pizza in meno e un corso in più
21 Giugno 2010 alle 18:31
@Emanuela…..è tutto vero quello che scrivi……..tranne x quello che costa. Non so dove abiti, ma io come ho scritto ho pagato € 85 x 10 lezioni. Credo sia tanto. Costa pure di più della danza e sicuramente molto di più di pallavolo o sport equivalenti. Pure più importante, ma non raggiungibile per tutti. Non è solo una pizza in meno……..e conosco anche tante persone che già non lo mangiano sta pizza…….
21 Giugno 2010 alle 20:01
grazie sandrina per la risposta sono molto contento cmq volevo dirti che da qnd sn andatoa d amsterdam la prima volta ormai blog olanda fa parte dll mia giornata qnd tornoa casa lo guardo sempre….spero d trovare qlks qnd verrò su ad amsterdam…se nel caso trovassi qlks…….grazie mille e a risentirci…buona continuazione ciaooo
21 Giugno 2010 alle 20:09
cara Sandrina sono assolutamente d’accordo con te sull’insegnamento del nuoto ai figli,la mia esperienza e’ che da bambina in colonia marina non hanno mai insegnato nuoto o imparavi da sola o altrimenti affogavi,al secondo anno(avevo 8 anni) ho poi imparato ma credo non bene perche’ un giorno di mare mosso mi sono inoltrata troppo al largo e quando mi sono resa conto dove mi trovavavo era tardi e non riuscivo piu’ a tornare a riva.Fortunatamente c’erano due bagnini bravissimi che accortisi della mia presenza al largo sono subito accorsi a recuperarmi e portarmi in salvo da quella esperienza negativa io nuoto fino dove tocco,dove non tocco mi prende il panico e mi sembra di soffocare.Proprio per questo motivo a mio figlio quando alla scuola materna organizzavano corsi di acquaticita’ prima e nuoto poi lo iscritto subito xche’ oltre alla convenienza di prezzo 15 euro,non voglio che riviva la mia immensa paura dell’acqua.grazie Sandrina per questo ulteriore spunto di confronto ciao
21 Giugno 2010 alle 21:07
Incredibile Miriam, una colonia marina dove non insegnano il nuoto. E che brutta esperienza. Menomale che in Italia i bagnini sono bravissimi, sono stata testimone diverse volte di questo fatto. Come ho scritto prima vedo tante mamme della mia età ( e anche molto più giovani) che infatti si bagnano solo i piedi. E nonostante il fatto che li dispiace di non saper nuotare ancora non mandano i propri figli a nuoto. Bell’iniziativa hanno preso alla scuola del tuo figlio……..dovrebbero fare dappertutto!
21 Giugno 2010 alle 21:34
Ciao Ursula,
grazie per il tuo bel commento ed è forte che molti nostri esperienze sono ‘herkenbaar’/similar, come olandese sposata ad un Italiano. Tu dove vivi in Italia? Perchè sto cercando dei Olandesi che vivono in Italia meridionale per il mio sito olandese.
21 Giugno 2010 alle 22:58
Che sia importante saper nuotare siamo tutti d’accordo.
Che in olanda ci siano i diplomi obbligatori e che la scuola si faccia carico per insegnarti qualcosa è fantastico, siamo allo stesso modo d’accordo che dovrebbero farlo in italia.
Ma che gli italiani abbiano paura dell’acqua….Che pizza! Che cosa facile (erg makkelijk, molto facile) da dirsi, e perdonami anche un po’ ignorante…Noi abbiamo conosciuto la gloria (pro modo dicendi, visto che eravamo i migliori mercanti di schiavi del mondo all’epoca) della V.O.C., l’italia ha avuto le 4 repubbliche marinare, VENEZIA che ha dominato il mediterraneo…Eppure non mi sembra un argomento logico per dire che in italia non c’è la cultura dell’acqua.
Io ho imparato a Nuotare in olanda, diploma a b e c con la scuola (de basisschool), ma è solo in italia dove ho potuto imparare ad andare sott’acqua, dapprima in apnea e poi con le bombole.
Mio padre e mio zio sono nati e cresciuti in italia eppure sono più a loro agio in acqua che a terra.
Questo non li fa certo olandesi.
22 Giugno 2010 alle 00:39
@ Sandrina : io vivo a Latina (Lazio) che credo non fa parte dell’Italia Meridionale. Ma cosa cerchi esattamente?
@ Joop : non è affatto facile dire, o ignorante, che tanti italiani a età avanzate non sanno nuotare o hanno paura dell’acqua. Dico tanti, non tutti. Certamente chi è nato e cresciuto al mare o chi lo trova una passione sa magari nuotare pure meglio della media degli olandesi. Come dici tu sott’acqua, in apnea, con le bombole. Li conosco anch’io. Ma c’è tanta gente, in primis mio marito e tutta la sua famiglia ed amici, nati e cresciuti in (piccoli) paesi, campagna etc, dove non è abitudine passare il tempo in acqua, che hanno imparato a nuotare solamente da grandi, oppure anche mai. Con il mare lontano, nessuna piscina vicino, o i costi alti delle lezioni. Io ho due figlie di età di 12 e 14 anni, quindi poi capire quanti coetanei loro conosco. E penso che tra loro c’è ancora il 50 % che non saprebbe nuotare quando non si tocca (e calcola che abito a 2km dal mare). E non parlando dei loro genitori. La mia non è certamente un’offesa, ma una constatazione che purtroppo non viene vista abbastanza la necessità e non viene stimolata abbastanza da scuole o magari il governo.
22 Giugno 2010 alle 01:02
Complimenti Sandrina, un’altro interessante articolo. Io sono molto più vecchia di tutti voi probabilmente ma anche ai miei tempi usavano quel odioso palo con con il gancio in fondo, per farmi stare a galla 🙂 Nei primi anni sessanta ci eravamo trasferiti in una casa proprio di fronte ad una piscina. La notizia che mia madre mi aveva iscritta ad un corso di nuoto mi innervosì enormemente. Abitavo vicino al mare e lì dei bagnetti li avevo fatti, ma senza nuotare ed il Mare del Nord mi aveva sempre un pò spaventato: onde enormi, acqua poco trasparente, una sempre presente corrente forte che ti tirava via dalla costa e poi quei vortici che ti potevano tirare sotto acqua… No, non mi piaceva molto il mare. Poi lezioni di nuoto a 8 anni (private), con una insegnante poco paziente che gridava per il minimo errore. Odiavo le lezioni di nuoto. Poi il salto che mi obligò a fare dal trampolino più alto della piscina, nella parte profonda dove non avevo ancora nuotato. Andai così tanto in profondità che avevo l’impressione di non poter mai più risalire, bevvi anche l’acqua… soffro ancora del trauma 😉
Ci siamo traseriti di nuovo, in un altra città e lì ho cominiciato ad andare a lezioni di nuovo con la scuola. Il diploma A non era molto difficile da ottenere, il diploma B forse un pochino di più ma mi divertiva anche di più: nuotare con dei vestiti adosso, imparare a come trasportare altri in acqua che non si potevano muovere (erano le ‘vitime’ da salvare) e pescare delle cose dal fondo della piscina… Almeno quello era divertente. Presi anche il diploma B. Poi la scuola elementare finì e continuai ad andare a nuoto durante le ore di ginnastica alle superiori, però il diploma C non l’ho mai preso. Non era obbligatorio. Per questo non ho mai imparato bene lo stile ma con la rana ed il dorso ero una delle più veloci 😉
Convinta della necessità di dover imparare a nuotare da piccoli mandai mia figlia a nuoto a 5 anni. Piscina italiana, corsi privati naturalmente perché sapevo che la scuola non avrebbe messo a disposizione questa possibilità. Tramite il Centro Giovanile di Formazione Sportiva (un’associazione con partecipazione comunale) della mia città non spesi una grande cifra. Lei in meno di 3 anni già partecipava alle gare di nuoto sincronizzato. Un pesce nell’acqua, senza alcun timore. Così diversa dalla mamma 🙂
22 Giugno 2010 alle 10:05
Cara Ursula, il discorso pizza era un esempio, con 85 euro prendi un vestito o via di là… quello che volevo dire è che per i figli qualche sacrificio venale si può anche fare.
io sono per l’attività fisica fin dai primi mesi di vita per un bimbo, perchè prendendola come gioco non si accorgono anche un po’ della fatica che costa.
quando la mia bimba è scesa in acqua per la prima volta ho visto i suoi occhietti brillare, forse si sarà ricordata di quando era in pancia… ehehe…
però d’inverno è una rogna dover prendere la macchina, col freddo, con la pioggia, portarla in piscina, poi farle la doccia, asciugarle i capelli che sono pure lunghi, etc etc…parte un pomeriggio intero e penso, e chi invece lavora tutto il giorno come farà?
a volte sono quasi più pigra io di lei…
io nuoto malissimo e ho imparato da sola rischiando di annegare un giorno…
non voglio che mia figlia corra questo rischio, perchè specialmente al mare è un attimo che sfugga dalle mani, scivoli, etc etc, pertanto la consapevolezza di non aver paura dell’acqua e di riuscire almeno a stare a galla, ti fa restare lucida per non rischiare di andare in panico e quello che poi ci segue di negativo… purtroppo….
22 Giugno 2010 alle 11:11
@emanuela, è bello andare con i bimbi di pochi mesi in piscina. Infatti si sentono subito in un ambiente ancora ‘familiare’ 🙂
Credo che per vere lezioni di nuoto dovrebbero avere almeno un’età intorno ai 5 anni, perché sono poi anche fisicamente più capaci di sostenere il ritmo delle lezioni. Ti domandavi come farà chi lavora tutto il giorno. Beh, io lavoravo tutto il giorno e portavo mia figlia in piscina alle 18:30 e in quelle sere si mangiava in genere una cosa semplice e mezz’ora più tardi del solito. Un sacrificio che ho sempre fatto volentieri, anche se odiavo la confusione negli spogliatoi (per la doccia, rivestire la bambina ed asciugare i suoi lughi capelli con quei pochi phon a disposizione in degli spazi strimizziti). Si faceva sempre una corsa, ma alla fine è valsa veramente la pena.
22 Giugno 2010 alle 11:59
E’ vero Karen quello che dici…
infatti nella piscina dove vado io i corsi per bambini fino ai 6 anni sono solo fatti di gioco, invece verso quell’età iniziano gli esercizi. la mia piccola che ha 3 anni e mezzo sguazza nell’acqua come un pesciolino, ci sono tanti giochi e qualche attrezzo per capire le loro capacità di movimento e sincronizzazione. ma niente di pesante e sostenuto, solo tanto gioco…
infatti anch’io odio gli spogliatoi ed appena il tempo lo permette e non fa freddo non la lavo neppure lì, la asciugo un pochetto e poi a casa a farsi una doccia “pulita” (ho paura delle verruche) e fare tutto con calma e meno afa e vapore che circola…
e risulta anche meno stressante per tutti…
sei stata brava a perdurare, specialmente dopo una lunga giornata passata al lavoro. complimenti! 🙂
22 Giugno 2010 alle 13:16
@emanuela: ho perdurato perché vedevo che piaceva a mia figlia. Quello che già non facciamo o sacrifichiamo per vedere i nostri figli felici 😉 Fa parte dell’essere genitori.
22 Giugno 2010 alle 18:32
@ Ursula, peccato che non sei in una delle regioni meridionale che io mi occupo (campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria) altrimenti potevi essere la mia collaboratrice per il mio sito olandese… O pure ti devi spostare un po più giù !!
22 Giugno 2010 alle 21:43
@ Sandrina….nonono, più giù no, questo è il mio limite 🙂 Già sono scesa troppo secondo il mio parere, dopo aver trascorso 10 anni in Liguria. Aggiungi la Lazio magari!
@ Emanuela: hai completamente ragione e quel che dici l’ho fatto anche sempre io. Da quando avevano 2 anni (perché prima di questa età non era possibile). Tutte 2 à €85 al mese (10 lezioni) e quando la più grande all’età di 3 anni ha iniziato anche la danza classica (perché lo riteneva opportuno l’ortopedico) dovevo rinunciare non solo alla pizza ed il vestito, ma anche più o meno alle mutande 🙂 Ma l’ho fatto con tanto amore, e come te, spesso li portavo a casa con i capelli bagnati. La piscina dopo qualche hanno lasciato, è rimasta la danza, ed è stato aggiunto il pallavolo. Allora ormai sono 10 anni che 5 (e a volte 6) giorni in settimana li porto su e giù. A volte sono distrutta, perché anch’io lavoro e non ho ne genitori ne suoceri vicino, ma loro sono contente ed io ritengo molto importante che praticano lo sport. Il mio commento quindi non era riferita del tutto alla mia situazione. Io ho la fortuna di poter rinunciare alla pizza, il vestito e la mutanda, conosco purtroppo tante persone che non possono. Che vorrebbero tanto x far felice i propri figli, ma stanno già col acqua alla gola senza dover affrontare queste spese.
23 Giugno 2010 alle 09:09
@Karen: chi la dura la vince e credo che a suon di seminare coi figli (seminare bene ;-)) prima o poi i frutti si raccolgono e saranno frutti succosi e buonissimi…. ogni sacrificio è dimenticato alla vista di un sorriso…
@Ursula: anch’io non navigo in acque agiate, il mio compagno dall’oggi al domani (con un preavviso di un mese e per di più d’inverno con bollette da pagare di gas….) si è visto licenziare perchè i titolari della ditta sono andati in pensione. per fortuna ha trovato subito dopo ma con uno stipendio più basso, però piuttosto che niente meglio il piuttosto….
e ci siamo dovuti adattare tutti compreso la bimba che invece di avere due giochi o vestiti ne avrebbe avuto uno, per farti un esempio, ma allo sport non ho rinunciato. forse sarò ripetitiva ma al giorno d’oggi i genitori faticano un po’ di più rispetto alle generazioni passate ad essere rigorosi coi figli, ad insegnare di più l’educazione, insomma siamo un po’ più permissivi e credo che invece lo sport aiuti i bambini, fin da piccoli a cosa significhi rigore ed educazione. certo non basta solo quello ma un aiuto in più non fa male.
23 Giugno 2010 alle 10:09
Emanuela sono d’accordo con te con tutto quel che dice. Me rimane il fatto che qui in Italia dovrebbero fare qualcosa in modo che p.es. la piscina sarebbe raggiungibile per tutti. Io so che mia sorella in Olanda x 4 figli mensilmente spende molto di meno che io qui in Italia per 2. E guadagna molto di più…..
Ed i bambini non ci soffrono più di tanto per il fatto di avere un vestito di meno, o magari a 8 anni di non avere il cellulare inutile, come tutti i compagni di classe. Loro stesse mettendoli alla (finta :-)scelta hanno sempre preferito lo sport, anche certamente lamentandosi ogni tanto del fatto che io sia olandese e quindi non so “sprecare” i soldi…..
23 Giugno 2010 alle 10:19
Verissimo quello che dici…
siamo noi genitori che “roviniamo” i figli!
sai quante mamme e papà dicono: per fortuna c’è il cellulare, così so dove si trovano i miei figli!
ma fino a 10/15 anni fa che non esistevano i cellulari, cosa facevano i genitori? si sparavano un colpo perchè non sapevano dove erano i figli? e la fiducia dove sta?
io ho sempre detto ai miei dove andavo e loro sai quante volte, a mia insaputa, sono venuti a controllare? tantissime volte, ma dopo un po’ si sono fidati perchè dicevo la verità…
allora uno può chimare finchè vuoi e ti può dire sono di là invece è di qua e il genitore fesso! perchè ci casca come un’allocco!
ecco che ritorniamo sempre al solito discorso dell’eduazione in famiglia che ce n’è sempre meno…
in Italia c’è veramente poco poco aiuto per le famiglie! dicono di fare più figli, ma quanto costa mantenerne uno? Lo Stato invece di agevolare in tutti i sensi e soprattutto a livello econonomico gli extracomunitari dovrebbe pensare di più agli autoctoni e i risultati sicuramente si vedrebbero…
5 Luglio 2010 alle 12:10
ciao sandrina io qst estate arrivo a bruxelles cn amici e poi fccm olanda fino ad arrivare a copenaghen…fccm una bella vacanza d due settimane…ti volevo chiedree se per caso sai dove affittare macchine a poco prezzo …campeggi vicino amsterdam a poco prezzo e in piu vlv chiederti comè amsterdam in estate e se il bagno nel mare del nord si puo fare oppure è sporco gelato lo so gia
ahahahahahahahahah
però nn mi interessa qll
sarà una vacanza belòlissima
grazie per il tempo concesso ciao e buona giornata
8 Luglio 2010 alle 19:41
Ciao Simone,
tutto queste domande non te lo so rispondere di preciso… Pero Francesco, il direttore di questo blog ne sa molto di piu! Comunque il bagno nel mare di Nord si puo certamente fare, non è assolutamente sporco ma la sabbia lo fa sembrare un po cosi! E non c’è una citta come Amsterdam, è unica e bellissima specialmente d’estate.
Sono sicura che ti diverti un sacco, buona vacanza
ciao Sandrina
8 Luglio 2010 alle 19:48
Grazie Sandrina
Simone ecco la maggior parte dei campeggi ad Amsterdam e in Olanda.
8 Luglio 2010 alle 20:07
Simo…fare il bagno d’estate su al mare in Olanda è come mettersi il cappotto d’estate…un consiglio…2 o 3 winsky e vedrai che l’acqua è calda come ai tropici…ehehehee