Pinsa’s, la prima scuola di pizzeria in Olanda
Danilo, un italiano ad Amsterdam, che ha preso il coraggio a due mani scegliendo di aprire una scuola di cucina italiana dove dal 2007 insegna a 500 allievi a fare la pizza italiana.. Danilo si è laureato in giurisprudenza nel 2003 conseguendo anche un master in Diritto dell’Informatica ma dopo l’attività di consulente legale informativo, si è reso conto che non poteva proseguire in questa direzione e ha scelto di sviluppare la sua seconda passione, quella culinaria in un luogo che, come gli hanno sempre detto, se lavori e sei bravo fai carriera.
Esplorate alcune Foto che illustrano i momenti di apprendimento nella sua scuola e un video che illustra come preparare una buona pizza italiana.
Ma Danilo, si è accorto a sue spese, che l’Olanda non era il Paese di Balocchi e ha dovuto affrontare diverse difficoltà. Infatti anche qui è arrivata la crisi..alcuni suoi giovani clienti, appena laureati, avevano chiesto di lavorare nel suo locale.. Per quanto riguarda la ristorazione ne stanno chiudendo molti. Ora rimangono veramente quelli che riescono a offrire un ottimo rapporto fra prezzi contenuti e qualità dei prodotti. Danilo prosegue dicendo che essendo italiano e venendo dalla realtà in cui la crisi se l’ha portata dal 1992, ha giocato in anticipo.
Lui è il tipico esempio di un italiano che affronta gli imprevisti. e che ha saputo scoprire e sperimentare davvero l’esigenza alimentare dell’olandese, riuscendo a cambiare più volte la sua attività e sapendosi adeguare a quella che ha scoperto essere la soddisfazione del bisogno del tipico olandese.
Ha capito ifnatti che l’olandese preferisce un buon piatto da assaporare e gustare stando seduto.. e che non ha questa gran voglia di cucinare. Ecco allora che da scuola da cucina del 2007 con il quale aveva proposto anche il take away per far assaggiare i propri prodotti, è arrivato ad aprire un ristorante nel quartiere di Jordaan.
Danilo riporta alcune delle difficoltà burocratiche e dello spirito olandese che ad un primo approccio vedono l’italiano come un furbetto che vuole giocare sporco.. ma se sei un lavoratore e riesci a dimostrarlo con i tuoi sforzi, gli olandesi sono i primi a darti una mano.. è quello che è successo a lui..
Infatti, come riferisce lui stesso, in Olanda esiste un principio che in Italia si è perso nel tempo. E’ la meritocrazia.. ed è questa la buona notizia che possiamo gridare ai quattro venti..
C’è poi una differenza di fondo tra un italiano e un olandese (e generalmente con i popoli del nord). L’italiano vive nell’imprevisto e se la cava sempre a differenza dell’olandese che ha sempre lo stato in caso di bisogno (es. case affittate a 150 euro al mese).
Rispetto agli altri articoli che riportavano la storia di italiani che hanno avuto successo in Olanda, quest’ultimo racconta di un italiano che ha scelto di lavorare in Olanda in tempi molto più recenti, quando, l’economia e il supporto olandese è completamente differente, da quella in cui hanno vissuto gli italiani di vent’anni o trent’anni fa. Ma non per questo, bisogna perdere le speranze… certo, occorre lavorare tanto e avere uno spirito imprenditoriale molto flessibile, soprattutto di questi tempi..
Quindi per tutti quelli che volendo vivere e lavorare in Olanda e risiedere nei Paesi Bassi uno sprono per conoscere quali sono le difficoltà ma al tempo stesso, provare a lottare e riuscire come ha fatto lui.
Avendo una grande ammirazione per lui, mi sono dilungato troppo nell’anteprima.. spero di lasciarvi ancora delle curiosità da approfondire nel racconto, che scritto di suo pugno seguirà subito dopo e che ho voluto pubblicare con gioia e onore ..
Grazie Danilo per aver voluto condividere questa tua importante esperienza.. di sicuro utile a tutti quegli italiani (e ne sono molti) che vorrebbero intraprendere una nuova attività nel Paese dei Mulini a Vento e dei Tulipani..
Vivo ad Amsterdam da tre anni e sono riuscito ad aprire la prima scuola di pizzeria professionale in Olanda (www.pinsas.com) e tra non molto aprirò anche un ristorante (www.pinsasrestaurant.com) nel delizioso quartiere di Jordaan. Il percorso che ho dovuto seguire non è stato dei più facili, tutt’altro.
Mi sono laureato nel 2003 in giurisprudenza all’università La Sapienza di Roma e successivamente ho conseguito il master in Diritto dell’Informatica. Ho fatto, come da prassi, i due anni di pratica legale necessaria per poter svolgere l’esame di avvocato che tra lo scritto e l’orale passa un anno. Avevo capito da subito che non avrei svolto la carriera forense e quindi decisi di aprirmi al mia p.iva e iniziare la mia nuova attività di consulente legale informativo (www.weblegalconsulting.com). Il settore scelto era la mia passione, la coniugazione delle problematiche del diritto nel mondo di internet per me era il massimo, ho perfino aperto un portale che tutt’oggi è molto frequentato (www.digitallex.com) e ho anche pubblicato gratuitamente un piccolo vademecum che permette di destreggiarsi sugli aspetti legali da seguire per la pubblicazione di siti web e siti e-commerce. Dopo quattro anni mi sono reso conto che non potevo andare avanti, un po’ perché questo tipo di consulenza è molto settoriale (e da molti per ignoranza non compreso) e un po’ la crisi mi ha fatto capire che con ciò che avevo non potevo certo crearmi un futuro.
Quindi che fare? Considerando che uno nella vita deve sempre fare ciò gli aggrada e possibilmente trasformarla in attività lavorativa, ho cercato di individuare altre soluzioni. Andata male la prima passione, il diritto, ho iniziato a sviluppare la seconda, quella culinaria. Mi sono iscritto alla scuola di cucina insieme a mia madre e dopo un anno di studio e pratica eravamo pronti. Ma dove aprire? Cosa aprire?
Mia madre ha una sorella sposata con un olandese da molti anni e ci ha sempre riferito di come questo paese sia un luogo dove se lavori e sei bravo fai carriera. Nel 2007 abbiamo venduto le nostre proprietà e decidemmo di aprire la famosa scuola di cucina italiana. Aperto il nostro locale, abbiamo iniziato a fare corsi di pizza professionale e soprattutto corsi amatoriali (abbiamo insegnato a quasi 500 persone!). Ci siamo accorti che questo non bastava. Gli olandesi più che cucinare preferiscono mangiare! Ed ecco che ci siamo adeguati e abbiamo iniziato a cucinare noi per loro sviluppando l’attività di take away. Ancora non bastava. Gli olandesi quando hanno un buon pasto preferiscono mangiare comodamente con un buon bicchiere di vino. Questa ultima esigenza ci ha fatto capire che erano tempi maturi per aprire un nostro ristorante.
Devo fare una premessa. L’italiano qui in Olanda è visto come un furbetto, pronto a giocare scorretto. Abbiamo avuto diverse difficoltà:
– ad aprire il conto in banca (es. ci hanno chiesto se i passaporti presentati erano nostri..);
– ad affittare casa (devi dare le garanzie e se poi sei un nuovo imprenditore il rischio di fallire e alto e quindi potresti avere difficoltà a pagare l’affitto);
– ad aprire la società olandese (fanno molte verifiche, vogliono sapere da dove proviene il denaro, le tue credenziali, le tue capacita imprenditoriali, ecc.);
– ad affittare il locale avere l’attività.
Quando poi ti conoscono bene, gli olandesi sono i primi a darti una mano, come è successo a noi con la municipalità della nostra zona (siamo stati pubblicati sul giornale del comune in prima pagina). La diffidenza iniziale va a scemare anno dopo anno.
La vita sociale, da non sottovalutare, è stimolante ma dipende molto da come uno è fatto. A me piace molto socializzare e ho molti amici olandesi, gioco perfino nel loro team ufficiale di roller soccer, calcio con i pattini e roller basket. In questa foto io sono in braccio a loro (sono giganti!) dopo il torneo di roller basket.
L’Italia mi manca, l’aria, il cibo, il clima..la nostalgia si fa sentire specialmente quando vedi il cielo sempre grigio e la pioggia che è persistente per giorni. Però qui esiste un principio che in Italia si è perso nel tempo. E’ la meritocrazia. Se sei una persona che ha voglia di lavorare e ha una buona idea (e sopratutto perseveranza) l’Olanda offre ottime opportunità. C’è da dire che anche qui la crisi inizia a farsi sentire, ad es. nel mio settore stanno chiudendo molti ristoranti e altri hanno difficoltà di tirare avanti. Qui bisogna esser capaci di carpire i mutamenti e cercare di adeguarsi alla nuova situazione. In questo noi italiani siamo bravissimi 😉
Tag: alimentazione, costo vita, italiani, olandesi, tecnologia
7 Aprile 2010 alle 10:44
in passato ti parlavo da maestro ad allievo ora ti rivolgo la parola da collega. AUGURONI da CORRADO DI MARCO
7 Aprile 2010 alle 11:18
E’ stato un onore aver seguito i corsi della scuola e aver ascoltato i tuoi consigli. Se sono qui è anche grazie a voi.
Danilo
7 Aprile 2010 alle 16:27
Caro Danilo,
complimenti per il bell’articolo e per le interessanti iniziative, portate avanti con tanto coraggio e pazienza.
Ti auguro tutto il successo che ti meriti! E spero che tu venga ad Eindhoven a tenere un corso per fare la pizza; ti farò molta pubblicità fra i miei allievi della scuola d’italiano.
Ho provato a lasciare un messaggio nel tuo sito ma continuava a sparire!
Cari saluti,
Cristina
7 Aprile 2010 alle 17:01
c’è solo da ammirare e imparare! Complimenti! Io non sono così forte! La settimana prossima comincio a lavorare, speriamo bene!
7 Aprile 2010 alle 19:03
In bocca al lupo, Rosy, per il tuo lavoro!
E vedrai che la forza la troverai in te stessa e nella voglia di farcela!
Auguroni,
Cristina
7 Aprile 2010 alle 20:06
Grazie per l’incoraggiamento Cristina!
7 Aprile 2010 alle 21:09
Auguri (anzi in bocca al lupo) anche da parte mia Rosy.. Se è riuscito Danilo.. puoi riuscire anche tu..
Poi, se vuoi, ci racconti come è andata
8 Aprile 2010 alle 08:36
Rosy, ha ragione Francesco. Puoi riuscire basta volerlo e ogni difficoltà vedila come una nuova sfida da affrontare e non come un ostacolo al tuo progetto.
8 Aprile 2010 alle 11:00
Un articolo molto interessante…
Danilo ti auguro tutto il successo possibile!
8 Aprile 2010 alle 12:59
Bene, bene….forza ragazzi, facciamo vedere anche all’estero la nostra creatività italiana!
Io ho scritto un libro tradotto in olandese; ho guadagnato solo 80 euro in un anno…. ma almeno ho parlato di un tema che mi interessava ( la depressione ) e delle differenze fra l’ Olanda ( dove esistono ancora i manicomi ) e l’Italia, dove sono stati chiusi.
Magari il prossimo libro sarà un successo!
Ciao a tutti,
Cristina
14 Aprile 2010 alle 10:22
Ok vi racconto…premetto che la ditta per cui dovrei lavorare è italiana, mi hanno dato fretta, hanno detto che dovevo cominciare il prima possibile ma io avevo un biglietto di rientro in Italia per il 20 aprile, per 4 giorni cosi su richiesta della ditta, ho dovuto spostare i biglietti per partire l’8 e rientrare il 12 in tempo per cominciare a lavorare il 13….morale della favola quando sono andata da loro l’8 per definire le ultime cose mi hanno detto che si comincia a maggio!!! cominciamo bene! ma non mi meraviglio…in Italia o meglio al Sud Italia così funziona, anche se io ero abituata diversamente visto che lavoravo in un’azienda seria! vi aggiorno! nel frattempo continuo a leggere BlogOlanda 🙂
14 Aprile 2010 alle 20:46
Ciao Rosy… Maggio è comunque un periodo fantastico per l’Olanda.. magari ti porta di buon auspicio.. grazie per seguire Blogolanda.. mi raccomando tienici aggiornati.. ci interessano molto le vicende di italiani in procinto di lavorare e vivere in Olanda
14 Aprile 2010 alle 10:39
finalmente una PIZZA con la P maiuscola anche in Olanda …. e lo dice il fauno del gusto 😉
14 Aprile 2010 alle 20:47
concordo Giuseppe.. quando arriverò nella capitale.. sarà la prima cosa che assaggierò..
14 Aprile 2010 alle 10:41
Eh, eh, Rosy…..la ditta è italiana! A parte gli scherzi, anche qui da noi, in olanda, succedono queste cose, anche se gli olandesi sono più organizzati!
Mi raccomando, tienici aggiornati e..coraggio!
Infatti trovare il coraggio di salire su un treno in corsa di passaggio….è sempre un’ottima sfida con se stessi; ed un’esperienza unica che comunque vale la pena di fare. Per crescere, anche interiormente.
Conoscere un altro Paese è un grande arricchimento anche culturale.
In bocca al lupo! Ciao!
Cristina
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28 Settembre 2010 alle 19:20
Ho letto il blog e vorrei avere qualche consiglio, i miei genitori hanno un B&B nel chianti vicino a Firenze, e gli olandesi sono tra i loro migliori clienti ed estimatori della nostra cucina, spesso io e mia madre ci siamo cimentate in mini corsi base della nostra cucina, fatta in modo casalingo ma molto apprezzata, dato che io adoro sia viaggiare che cucinare mi piacerebbe unire queste mie due passioni e andare direttamente in loco a tenere dei corsi di cucina italiana, ho un sacco di idee e di entusiasmo, è tutto a livello embrionale, ma sarebbe bellissimo… Secondo voi chi dovrei contattare?
28 Settembre 2010 alle 19:28
Ciao Paola.. che bel progetto.. la persona più indicata è proprio quello di cui si parla in questo articolo che ha sperimentato sulla sua pelle e in concreto quello che vorresti realizzare (dovrebbe passare da queste parti ..)
28 Settembre 2010 alle 20:22
Ciao Paola,
gli olandesi in vacanza magari i corsi li fanno e si divertono ma qui in Olanda è un po diverso. Te lo dico per esperienza personale.
18 Dicembre 2011 alle 16:47
Ciaooooooo! Danilo, spero ti ricordi di me. Ci siamo diplomati insieme al corso di cuoco (A tavola con lo chef) io ero arrivata da pochi mesi dall’Etiopia.
Scrivimi la tua email, così ti racconto un poco delle mie disavventure imprenditoriali furi Roma.
Un abbraccio a tua mamma e a te, a presto.
Serafina
19 Dicembre 2011 alle 22:05
Ho passato la tua richiesta a Danilo che da quello che so è molto impegnato
6 Giugno 2012 alle 06:45
[…] l’esperienza della scuola di pizzeria professionale, dove è possibile imparare l’essenziale arte nella preparazione della pizza con metodologia […]