Haarlem, la rinascita della birra di una volta
Capitale storica della contea d’olanda dei tempi che furono, Haarlem è praticamente un una specie di Amsterdam in miniatura. Si trova nella regione dei Tulipani. E’ infatti storicamente uno dei centri più importanti della coltivazione e di esportazione dei fiori a bulbo. L’etimologia del nome deriva da Haarlo-Heim o Harulahem, che dovrebbe indicare un luogo sulla sabbia coperta di alberi, più alti degli altri.
Nel 12° secolo fu la residenza dei Conti di Olanda ed è proprio per difendersi dalle invasioni che divenne una città fortificata, le cui mura si innalzarono poi nel tempo a ben 16 metri. Tanti furono gli incendi che devastarano tutte quelle abitazioni che all’epoca erano costruite in legno. Uno di questi distrusse completamente la dimora del Conte Willem II che dovendo ritornare al castello a Den Haag, lasciò la proprietà ai cittadini, concedendo finalmente ad Haarlem il diritto di città.
Grazie a questa autonomia e ai dazi di passaggio che potè esigere dai passanti sul suo territorio, nel giro di poco tempo, Haarlem, nonostante l’occupazione spagnola che la segnò gravemente, divenne una città fiorente, e successivamente riuscì a sviluppare una grande industria tessile, gli abitanti sono ancora oggi dei veri maestri nella fabbricazione di biancheria e seta, ma anche cantieri navali e fabbriche di birra, elemento di cui la cittadina divenne in quei tempi, uno dei principali produttori dei Paesi Bassi. E’ proprio la birra, bevanda preziosa in quell’epoca più che oggi, che ha avuto una storia tormentata dal mancato approvigionamento di fonte di acqua di qualità, e da un’epidemia, tanto da portare alla eliminazione totale sul territorio della sua intera produzione.
Ma proprio in ricordo di quella grandiosa invenzione, che dal 1995 la Stichting Haarlems Biergenootschap ha fatto rivivere alcune delle antiche ricette.. tutto secondo la vecchia tradizione.
Di interessante da visitare, Haarlem offre diverse attrazioni come il Teylers Museum, il più antico museo olandese che fu donato alla città nel 1778 dall’omonimo per aumentare lo studio delle scienze con ricche collezioni di strumenti scientifici, minerali, fossili, quattromila tra disegni, acqueforti e incisioni di rilevanti maestri di ogni scuola ed epoca.
Amsterdamse Poort, uno dei pochi edifici medievali della città che conserva i resti della porta di Amsterdam. Frans Hals Museum, il grande museo municipale, dedicato all’artista di cui Haarlem è patria natia.
Il Museum De Cruquius, il museo della storia tecnica della costruzione di polder, la Cornie ten Boomhius, l’abitazione che durante la seconda guerra mondiale nascose alcuni ebrei.
La Casa di Teylers, il museo di creazioni di stoffe. E tanto, tanto ancora altro da visitare..
Tag: alimentazione, Attrazioni, Curiosità, haarlem, musei