Olanda, vicessitudini virtuali
Un altro primato nel campo del web e delle tecnologie in genere spetta all’Olanda !
Gli olandesi sono il popolo che utilizza più Internet (altro che Digital Divide italiano) e quindi non poteva non rimanere affascinato dal mondo virtuale di Second Life tanto che nella seconda vita è la comunità più attiva (in numero di ore di utilizzo) tra i residenti di SL e quella che conta il più alto numero di iscritti (80.000).
Ecco allora che ne hanno subito approfittato dal punto di vista commerciale che turistico.
La OurVirtualHolland è una installazione su SL orientata allo sviluppo commerciale con sponsor che operano a livello mondiale come la Ing (famosa per il Conto Arancio) e la Philips.
Promosso dall’Ente Nazionale Olandese del Turismo, che ha dato vita anche ad una versione Web 2.0, con la New Holland o Holland 2.0 come meglio preferiscono definirla i loro creatori, l’intento è stato quello di promuovere lo stato dei Paesi Bassi, ed è destinata a chi nella vita reale, vorrebbe recarsi per motivi di divertimento, studio o lavoro.
Interessante il video che mostra come la communità abbia collaborato a ridisegnare la regione virtuale della OurVirtualHolland.
Conto di visitarle quanto prima.
Ricordo ancora il primo giorno su SL (Video).
Dopo una registrazione e un accesso non immediato, sono finalmente arrivato sulla Orientation Island.
Intanto la 3dutch.com, una piattaforma 3d della internet company olandese Boom BV ha acquistato Amsterdam in Second Life.
La città virtuale era in precedenza di proprietà di Kevin Alderman meglio conosciuto in SL come Stroker Serpentine che la mise in vendita e che ora ha dichiarato di essere veramente felice che la sua creatura sia stata comprata da una buona società olandese.
La costruzione di Amsterdam ebbe inizio 4 anni fa e da allora è divenuta oggi uno dei posti pià frequentati in SL
Secondo lo stesso Alderman, la 3dutch.com sarà in grado di svilupparla ancora più nel mondo virtuale di Second Life mantenendo la identità originaria.
Dall’altra parte Stefan Rijkaart(”Stefan Waydelich” in SL) della BOOM BV ha dichiarato che l’acquisizione della Amsterdam virtuale è un’occasione unica per lavorare su una delle piattaforme più divertenti ed eccitanti e che consenterà alla sua azienda di allargare la loro esperienza nel virtual 3d su internet in aggiunta alle attuali loro attività sul web.
La mossa della BOOM BV è già da adesso un’operazione vincente visto che il popolo olandese pur non avendo un posto importante nella classifica dei residenti (quasi 8 milioni) che al momento vivono nella seconda vita virtuale ricopre invece un livello prioritario per tempo impiegato in Second life.
Ma di virtuale è stato creato un intero quartiere, se il
Quartiere di Luci Rosse di Amsterdam può scomparire dalla vita reale, ma non in quella virtuale.. quella di una vita parallela creata appositamente tramite il web in una specie di Second Life per soli adulti con tanto di cinema a luci rosse, nightclub, sexy-shop, alberghi a ore e bordelli.
Si tratta del Red Light Center, l’ultima frontiera del sesso virtuale: un ambiente immerso nel 3d del tutto modellato secondo quello che è l’attuale quartiere a luci rosse di Amsterdam e popolato da avatar che possono intrattenere rapporti hard. Anche se tutto è virtuale, l’ effetto realtà è molto forte.
E’ sufficiente creare un avatar e iniziare ad esplorare le varie zone dopo aver scaricato il software gratuito, ma per aver accesso a tutti i contenuti, occorre acquistare un account Vip, a 20 dollari al mese.
Si ha l’occasione di sperimentare qualcosa che potrebbe avere poi dei concreti riscontri nella vita reale, ad esempio è possibile provare lingerie e sex toys prima di decidere se comprarli, simulare dei rapporti sessuali senza limiti e senza alcun rischio, organizzare feste a tema come gli ambiti lap dance party, e se dovesse accadere di incontrare l’anima gemella, celebrare persino il matrimonio.
Prenotare un evento nei diffusi cinema teatro disponibili per poi trasmettere i propri file multimediali, come video, podcast, piece teatrali e letture di romanzi. Una sorta di spazio per i ‘contenuti’ generati dagli stessi utenti per gli utenti che in qualche modo intendono contribuire e farsi notare nel settore.
La presentazione iniziale che viene offerta dopo l’accesso al sito fornisce una panoramica generale di quello che si potrebbe fare.
Forse il Red Light Center è un sistema per poter conservare intatto nel futuro il ricordo di un quartiere unico al mondo ? Intanto, in second life, c’è gente che si sta arricchendo nel vendere degli appezzamenti di terra virtuale come se fossero reali tanto da far intervenire il fisco americano.. ma ci sono anche dei partecipanti che sono falliti miseramente anche nel mondo reale e proprio a causa di quello virtuale.
Ma quanto del virtuale è reale ? 1 anno fa fu arrestato un diciasettenne per aver rubato mobili virtuali.
A dichiararlo è la TV olandese NOS: e’ la prima volta che una persona viene arrestata in Olanda (L’Aia) per aver sottratto beni virtuali.
Si tratta di un’adolescente di 17 anni che si impadronì illegalmante di ‘mobili’ (comodini, cassettiere, quadri, ecc) che in realtà nel mondo fisico avevano un valore complessivo di 4.000 euro.
Eh si infatti, per comprare oggetti, partecipare ai vari giochi e arredare stanze occorre essere titolare di crediti che si acquistano in euro sonanti. Il ladro è riuscito ad entrare negli appartamenti altrui e ha potuto rubare gli arredi perchè è venuto in possesso delle chiavi di altri partecipanti.
La comunità virtuale in cui è avvenuto il ladrocinio è nota come ‘Habbo Hotel‘, un popolarissimo sito di networking in 3D in cui gli adolescenti possono conoscersi, diventare amici per fare una festa, lanciare palle di neve, costruire una piramide. E’ frequentato da ben 7 milioni di utenti in tutto il mondo e fattura quasi 4 milioni di euro al mese in tutto il mondo, ogni mese sei milioni di persone giocano all’Habbo hotel in oltre 30 paesi.
Probabilmente, il ragazzo voleva solo arredare meglio la sua casa virtuale non avendo una sufficiente paghetta di Habbo crediti.. il reato l’ha compiuto nel momento stesso in cui è entrato dove non poteva e quando ha depositato la refurtiva virtuale nella sua stanza.
Tuttavia si è servito di altri complici con i quali ha dissuaso altri utenti ignari a consegnare loro le password e le proprie informazioni personali.
Ma non è la prima volta, infatti la polizia di Amsterdam l’anno scorso ha ricevuto otto denuncie di ‘furti’ di beni virtuali all’interno di Habbo Hotel.
Rubare informazioni personali in modi virtuali come questo sta diventando una brutta e pericolosa abitudine: questo è il primo caso, esemplare, in cui la polizia finalmente è intervenuta.
Basta pensare che nel 2005 in Cina, un giocatore è stato pugnalato a morte per una lite su una spada durante un gioco.
Ancora una volta il reale si incrocia con il virtuale visto che queste operazioni sono da definire alla stregua di un phishing, ma si può arrivare persino ad uccidere per un semplice gioco ?
Via Mytech, Repubblica.it, Secondlife.it
– OurVirtualHolland in SL (http://slurl.com)
– Holland 2.0 in SL (http://slurl.com)
Tag: Amsterdam, cronaca, economia, olandesi, privacy, quartiere a luci rosse, tecnologia, turismo, virtuale
30 Ottobre 2009 alle 09:04
[…] Documento originale Condividi: […]
9 Novembre 2009 alle 15:33
Articolo molto interessante!
Purtroppo si può arrivare ad uccidere per molto meno.
Le bestie uccidono per fame, per la sopravvivenza della specie. Gli uomini, che dovrebbero avere cervello ed emozioni, uccidono per cattiveria.