Amsterdam, il Palazzo reale riaprirà le porte al pubblico
Che bella notizia… il Palazzo reale ad Amsterdam, il cosidetto Koninklijk Paleis, dopo 3 anni di lavori per restauro, finalmente aprirà le sue porte al pubblico.
La costruzione dell’ex municipio risale al XVII° secolo ma fu trasformato in Palazzo reale nel 1808 dal fratello di Napoleone Bonaparte.
Negli anni trenta il palazzo divenne proprietà dello Stato e residenza reale ma in realtà i Sovrani olandesi non vi hanno mai soggiornato se non per sfuggenti apparizioni.
Se sapessero i reali dell’epoca di questa notizia, rimarrebbero sicuramente sorpresi, visto che in origine non fu appositamente costruito un ingresso sufficientemente grande e degno di questo maestoso edificio monumentale.
Solo che a quei tempi un siffatto congegno architettonico serviva per impedire l’accesso di folle di rivoltosi !
Via travelblog.it
Tag: Amsterdam, koninklijk paleis, monumenti, sovrani, storia
26 Febbraio 2009 alle 05:59
Buongiorno a tutti!
E’ da qualche settimana che sbircio un po’ su internet alla ricerca di info su italiani emigrati nel paese nel quale anch’io vorrei trasferirmi. Le opinioni sono indubbiamente contrastanti perché si tratta di persone differenti che hanno avuto diverse fortune e che di diverso hanno anche il carattere. Alcuni post, sia su questo sito che su altri, mi hanno lasciato un po’ basito. E’ evidente che molti continuano a vivere da italiani pur essendo consapevoli di non essere più in Italia. Molti altri se la prendono piuttosto comoda, ad esempio lasciano il cv in qualche agenzia di lavoro e poi dopo si lamentano perché non vengono contattati. A questi ultimi vorrei chiedere: ma avete mai cercato un lavoro in Italia? Io sono iscritto a decine di agenzie e non ho mai ricevuto una proposta diretta, solo risposte a candidature che ho inviato io, quindi candidature specifiche per specifiche posizioni (e nella quasi totalità dei casi si trattava di semplici risposte che poi non portavano a nessun posto di lavoro). Ma ripeto, pur avendo depositato in agenzie decine di cv, non ho mai ricevuto proposte da loro. Quindi già solo il fatto di leggere che in Olanda almeno qualcuno ti contatta e ti dice: ‘forse c’è qualcosa’, beh… dal mio punto di vista è qualcosa in più.
Al momento io ho un lavoro, che odio. Un ambiente lavorativo pessimo, provinciale e senza la minima possibilità di carriera (non ho neanche chissà quali ambizioni, un po’ di tranquillità mi basta). L’arroganza dilaga, ma ciò che mi sorprende di più sono i modi, la maleducazione e l’ambiente decisamente vecchio. Si lavora come se si lavorasse in una grande famiglia, pieno di parenti, cugini, amici, ecc… Tutto ciò pur lavorando per una multinazionale. Ho avuto modo di confrontarmi con ambienti lavorativi di altri paesi (soprattutto Belgio e Germania) e ciò che mi è sembrato di notare è che, pur trattandosi di aziende facenti parte del mio stesso gruppo, l’aria era molto più calma, molto più rilassata e soprattutto molto più educata (sommando questi tre aspetti si ottiene anche la professionalità, sbaglio?). E’ stata indubbiamente una buona esperienza, ma finirà questa estate.
Sto per laurearmi in Ingegneria e sto già ricoprendo un posto da ingegnere, quindi sto facendo un po’ di curriculum. Ho 27 anni. La conoscenza dell’olandese è per il momento limitata, ho una conoscenza di base del tedesco e un’ottima conoscenza dell’inglese. Ho un badget che mi permetterebbe di vivere anche per un annetto senza lavoro, facendo qualche sacrificio ovviamente (e studiando olandese dalla mattina alla sera).
Io sogno di andare a Rotterdam. E’ una città che non mi ha mai lasciato indifferente, la trovo dinamica, viva, soprattutto per quanto riguarda il mio settore (ingegneria-edilizia). Sarà sicuramente difficile, soprattutto se si è stranieri, ma mi chiedo: in italia è facile? E soprattutto: in Italia ne vale la pena? Inizio veramente a pensare di no.
Personalmente non capisco i discorsi fatti da molti italiani del tipo: in italia le persone sono più gentili, sono più ‘friendly’. Sulla base dei miei 27 anni in Italia (con ripetute pause all’estero da quando avevo 16 anni), volendo generalizzare un po’, ho proprio l’impressione che gli italiani siano un popolo piuttosto presuntuoso e arrogante, friendly solo quando conviene e quando ci si adatta alla banda. Se si è minimamente ‘diversi’, si viene esclusi e basta. Ho buone amicizie qui, non sono ”’triste e solo”’, però se si esce un po’ fuori da quelle, questo è l’ambiente che mi è sembrato di notare.
Con questo non voglio dire che gli olandesi siano il top della simpatia, ma continuo a chiedermi: dove vale la pena vivere? Dove vale la pena sacrificarsi e ammazzarsi di lavoro? Non lo vedo solo da un punto di vista di possibilità lavorative, ma soprattutto da un punto di vista di stile di vita, quindi a 360°.
Quindi ora faccio la domanda da un milione di dollari:
vivere in Olanda, ne vale la pena?
26 Febbraio 2009 alle 18:21
Si se Rotterdam è la città dei tuoi sogni.. e se non rischi non lo saprai mai. Rotterdam è una città all’avanguardia e un ingegnere come te non avrà molte difficoltò per riuscire.. ma aspetterei un pò fino a quando questa benedetta crisi che affligge anche l’Olanda non terminerà.. Multinazionale con cugini, parenti ecc.. di origine straniera ci sono anche qui, ma a quanto sembra, in quelle nel Paese di origine, questo gran can can si avverte di meno .. in bocca al lupo
26 Febbraio 2009 alle 06:27
ehm… budget forse suona meglio….
scusate -,-
26 Febbraio 2009 alle 11:29
A questa domanda io non saprei risponderti,ma mi limito a dirti…chi vivrà saprà…..io da turista l’Olanda la vedo come un paese meraviglioso,ma “sbirciando qua e là ” come dici tu….e parlando con persone che ci vivono,non mi semmbra questo bel paradiso…
Ovviamente la cultura il modo di pensare e di vivere è l’opposto del nostro,noi siamo molto più retrogoti di loro….e avremmo molto da imparare sul modo di vivere e pensare….sia culturalmente ,ma soprattutto politicamente…l’unica cosa che ci diferenzia dal resto del mondo,è la nostra arte culinaria e il nostro abbigliamento,dove grazie ai nostri stilisti non abbiamo euguali…
26 Febbraio 2009 alle 18:23
Caro Ibrahim, questa è la mia opinione: per me, vivere in Olanda vale la pena eccome, poi ogni storia è un fatto a sé.
Io ho sempre badato a conservare le mie radici (sono italiana, non del Kazachistan) ma senza sprofondare in un certo italianismo che mi dà fastidio.
Se scrivo così ho i miei motivi.
Solito salutino al volo da biblioteca pubblica a tutte/i,
Bianca
27 Febbraio 2009 alle 09:50
Caro Ibrahim,
concordo con te e anche con la nostra amica Bianca.
Io conservo le mie radici e non mi sono mai aspettata, venendo in Olanda, di trovare il paradiso.
Lavoro sia in Olanda, tenendo corsi d’italiano, che in Italia, come giornalista. Ma ti assicuro che trovo molta più maleducazione nel mio Paese d’origine che qui. Gli olandesi non sono maleducati ma diretti; a volte troppo, ma almeno ti dicono la verità e non ti illudono. Niente moine, tanti complimenti; ma azioni.
Ti racconto un recente episodio che mi ha fatto veramente arrabbiare; l’altro ieri stavo scrivendo un articolo sull’aereo caduto a Schiphol, che doveva uscire subito sul quotidiano con cui collaboro, Il Giornale ( e che infatti è uscito ieri). Sull’aereo c’era anche un italiano; ho telefonato al consolato ITALIANO per avere informazioni e mi hanno risposto molto seccati che loro non davano informazioni ai giornalisti, che c’era già un comunicato della Farnesina e poi…mi hanno sbattuto giù il telefono. Non scherzo: sono stati veramente cafoni. Avevo chiamato fuori dell’orario di lavoro ( ovviamente, considerato che la disgrazia era appena avvenuta) ma non a mezzanotte; alle ore 19.00!
Allora ho chiamato il Ministero degli Esteri OLANDESE dove, anche se erano subissati di telefonate anche da parte dei parenti delle vittime, sono stati gentilissimi, hanno preso i miei dati e poi mi hanno assicurato che dopo aver fatto una ricerca mi avrebbero richiamato loro.
Con la maleducazione di certi italiani mi confronto spesso anche come giornalista; i direttori sono dei guru che non si degnano di parlare con i collaboratori esterni, tutti sono isterici, arrivisti, persino cattivi. E tu devi accettare e subire altrimenti perdi il posto di lavoro.
Ma naturalmente dipende anche dal carattere e dall’educazione del singolo individuo, come dici tu, di qualsiasi nazionalità sia. Il nostro ambasciatore italiano è un tesoro; disponibile con tutti, non si dà arie, uomo di grande cultura. Ma purtroppo da domani va in pensione e torna in Italia.
Circa Rotterdam…a me non piace molto. Adoro Den Haag, e so da amici italiani (che ci vivono da tanti anni), che Utrecht e Delft sono cittadine dove si sta benissimo, allegre, carine. A Rotterdam, anche per via del grande porto, passa molta droga e quindi maggior criminalità.
Ciao a tutti
27 Febbraio 2009 alle 19:47
Ringrazio tutti delle risposte e dei consigli.
Più passa il tempo e più mi rendo conto che i difetti sostanziali dell’Italia sono principalmente due, uno ben noto, l’altro forse meno: il primo è la mancanza di organizzazione, il secondo è la mancanza di umiltà.
E’ impressionante come alcune persone possano essere così presuntuose negli ambienti lavorativi. Si coprono il volto con una maschera e la difendono a spada tratta sempre e comunque. Faccio un esempio: la mia ex-collega non parlava inglese, però era così orgogliosa del titolo di studi che aveva in tasca (laurea in ingegneria) che non voleva assolutamente far vedere che io la aiutavo nelle traduzioni in inglese, o anche semplicemente nello scrivere delle e-mail a colleghi di altri paesi. Era una questione di immagine, non doveva sfigurare e basta, pur sapendo benissimo che tutti lì dentro erano al corrente che non sapeva una parola di inglese. Non sarebbe sufficiente essere più umili e dire: ‘non parlo l’inglese, potrei studiarlo?’ No, bisogna sempre far finta di essere qualcos’altro, bisogna sempre avere un determinato comportamento del tutto costruito e per niente spontaneo. L’ipocrisia c’è, ovunque, ma si raggiungono dei livelli assurdi qui. Non si dice mai chiaramente quello che si vuole, quello che ci si aspetta, quello che si pretende. E’ tutto costantemente incerto, e ciò non può che generare frustrazione e anche stanchezza.
Cristina,
la maleducazione nasce dal disagio e negli uffici il disagio porta ad essere aggressivi, quindi inevitabilemente maleducati. Quando sono stato nella sede della mia azienda in Belgio, i colleghi che ho incontrato mi hanno esposto il loro ruolo in azienda, ruolo che porta delle inevitabili responsabilità. Se si parlava delle mansioni tipiche del ruolo di un altro, mi si rispondeva chiaramente: ‘non è mia responsabilità, i miei compiti iniziano da questo punto e finiscono in quest’altro punto, ciò che c’è prima o dopo non rientra nella mia mansione’. Con la disorganizzazione diventa molto più facile non addossarsi delle responsabilità scomode che in teoria si dovrebbero avere sulla base del ruolo che si ha, ma che nella pratica si scaricano sull’ultimo arrivato. Bisogna sempre stare sul chi va là e fare attenzione a quello che si dice/fa per pararsi il didietro. So benissimo che è ovunque più o meno così, ma in Italia il livello è (quasi?) insopportabile.
Ho visitato circa 20 città olandesi. Delft è sicuramente molto bella, Den Haag e Utrecht mi piacciono meno. Ma la mia preferita resta Rotterdam, la trovo estremamente sperimentale, anche molto provocatrice, oltre che moderna. Non posso che dire che è la mia città olandese preferita. Devo ammettere che in generale trovo molto stimolanti città generalemente ritenute ‘proletarie’ (ad esempio Berlino), e Rotterdam rientra a pieno titolo nella categoria. Percepisco in questi posti una instabilità che non permette di assopirsi ma di essere sempre intellettualmente attivi.
28 Febbraio 2009 alle 12:24
Sì, allora è la città adatta per te.
Ieri ho parlato con Massimo, un ragazzo italiano che vive in Olanda e si è appena sposato con una deliziosa olandesina. E’ ingegnere e ha trovato un lavoro nel campo della biochimica, presso l’ Università Tecnica ( TU ) di Eindhoven, dove ha sviluppato le sue capacità in modo eccellente. Anche lui, quando è arrivato in Olanda non aveva niente, neanche una casa; e ora ha una bella casa, una bella vita, un lavoro che gli porta tante soddisfazioni; e dice di trovarsi benissimo con gli olandesi.
Se vuole, pubblicherò la sua esperienza che potrà aiutare molte persone
28 Febbraio 2009 alle 13:31
Magari Cri.. finalmente potrei pubblicare una bella esperienza di un italiano in Olanda e potrebbe dare nuova vigore e nuove speranze ad altri potenziali interessati.. spero che Massimo ci consenta di farlo 🙂
28 Febbraio 2009 alle 19:55
Mi ha promesso che appena ha tempo mi racconterà la sua esperienza per voi, ma ora sta preparando un’importante conferenza che terrà alle Hawaii, sulla risonanza magnetica; insomma lui, ingegnere elettronico, ha trovato in Olanda più possibilità di lavoro che in Italia. E’venuto qui dopo la laurea e devo dire che in nove anni ha raggiunto ottimi traguardi e si è pure trovato una moglie ( olandese).
Non a tutti è andata bene come a lui (e a me) o a tanti ristoratori proprietari di pizzerie italiane…ma a volte è proprio vero che “volere è potere”.
28 Febbraio 2009 alle 20:19
Cristina,
sarei curioso di sapere se anche in Olanda c’è un albo degli ingegneri. Come vanno lì le cose dopo la laurea, quali esami bisogna sostenere per l’abilitazione? Posso chiederti di chiederglielo?
Grazie!
1 Marzo 2009 alle 13:59
Glielo chiederò. Sta partendo per un congresso e allora adesso è occupato a preparare la relazione.
Mio marito è anche ingegnere ma non è iscritto a nessun albo.
Ciao
2 Marzo 2009 alle 16:10
Per Ibrahim.
Se vuoi le informazioni che ti interessano puoi chiederle direttamente alla Technische Universiteit Eindhoven ( clicca questo nome su google e là troverai anche le informazioni in inglese) e l’indirizzo dove scrivere.
Come vedrai cercano delle persone. In bocca al lupo!
3 Marzo 2009 alle 06:21
Grazie mille Cristina!
Sei gentilissima!
3 Marzo 2009 alle 12:29
Facci sapere se ti rispondono, quando scrivi!
3 Marzo 2009 alle 17:49
Hola a tutti…e ciao Ibrahim…( manca un movic…ed eravamo a posto…Forza inter.. scusate l’excursus…)
Prima di tutto volevo complimentarvi con quasi tutti voi che siete o gravitate intorno ad ingegneri…
Tornassi indietro nel tempo..una bella laurea l’avrei presa anche io…
quindi qui voi parlate “ad alto livello lavorativo ” giustamente meritato.
A mio parere l’Italia e’ veramente allo sbando in tutto…
Siamo un controsenso di ogni cosa….siamo sempre a tirare la cinghia ma tutti vanno in vacanza, gli italiani si lamentano fanno scioperi e vogliono i salari piu alti ma le playstation , i telefonini e i televisori a schermo piatto ce l ‘hanno tutti …
Veniamo considerati mafiosi , inciuciati e con un calcio malato ma intanto vinciamo i mondiali , valentino vince il mondiale di moto e la ferrari di macchine e come dice Piero abbiamo i cibi e i vini piu buoni del mondo..
Proprio a tal proposito ed essendo “appassionato ” di vino ( me piace bere’..diciamola tutta ) ho scoperto che anche il famoso brunello di montalcino e’ sotto accusa per aver mischiato uvaggi non coerenti con le leggi dei consorzi…( SOLITA ITALIANITA’…FIGURA ORRIBILE IN TUTTO IL MONDO.. I FURBI PER GUADAGNARE DI PIU….)
La verita’ e’ che siamo tutti dei lamentosi a mio parere..
Vogliamo vogliamo vogliamo ma cosa diamo? Ognuno in italia coltiva il proprio orticello e se ne frega se l’orto del vicino non da frutti ,,non e’ un problema del singolo!!
Nel lavoro idem…
Trovi parenti , amici , vicini di casa si lavora male con nervosismo…
A mio parere in italia non vige la meritocrazia..ma la raccomandazione!!
Sei bravo e t’impegni..vai avanti…non lo sei ,…A CASA!!
Invece qui se sei uno che non fa nulla e sta zitto vai avanti ..se lavori e ti fai vedere allora non va bene ..esattamente il contrario che negli altri paesi
Giusto ieri non hanno riferito che l’Italia e’ a -1% di Pil rispetto al 2008..mentre francia germania e spagna nonostante la crisi sono a + 0.5 circa..etc…..ma come mai..?
Perche’ siamo sempre e dico sempre sotto gli occhi di tutti come modello negativo da non imitare..!!???
Quindi Ibrahim per rispondere alla tua domanda…te che sei giovane fresco voglioso di fare..fai bene ad andare via da qui…dovrebbero andare via tutti e rimanere solo i “fannulloni” perche’ qui ce tanta gente che ha anche voglia di fare di lavorare onestamente ma finche’ proprio chi ci governa ci da l’esempio di rubare arraffare e dire con il sorriso che va tutto bene , dove dovremo andare??
E non c’entra destra o sinistra , berlusconi o veltroni , qui sono le teste degli italiani che devono cambiare.
Onore all’ olanda che a mio parere ha capito come si manda avanti uno stato…!!
3 Marzo 2009 alle 18:42
Ciao Simo.. effettivamente se siamo bravi in tante cose, perchè non riusciamo a far valere il nostro estro ? E’ solo politica e cultura italiana ?
3 Marzo 2009 alle 19:57
Simone…parla di tutto quel che vuoi,ma non dire forza Inter,xchè altrimenti mi dimentico di essere un bravo ragazzo …sapete solo raggranellare punti in questa maniera…e come se non bastasse,prendete pure in giro Spalletti a fine gara…
fine.
4 Marzo 2009 alle 11:26
E’vero, Simone, in Italia se non sei raccomandato non arrivi in nessun posto.
Tanti anni fa ci fu una persona, un medico onesto, di umili origini, che non riusciva ad arrivare ad ottenere la libera docenza; aveva studiato tanto …invece arrivavano sempre i raccomandati prima di lui. Alla fine si presentò all’università e mise una pistola davanti a lui, sul tavolo, sotto al naso del docente. E prese la docenza! Per i suoi meriti o per quella pistola? E’un caso estremo ma veramente successo.
Qui in Olanda se ti fai raccomandare ottieni l’ opposto.
Domani uscirà sul Blog la storia di Massimo.
Ma non parliamo solo di laureati, Piero: in Olanda ci sono anche tanti ristoratori che hanno fatto carriera e sono diventati proprietari di ristoranti.
Mio figlio Alexander ha cominciato a riparare motorini a 17 anni ed ora ha una bellissima ditta di motorini; e ha solo 22 anni. Si è fatto proprio da solo.
L’altro figlio, Christiaan, 26 anni,come secondo lavoro, vende gabbie per i cani, per un guadagno extra: le tiene nel garage e ne vende un sacco.
Tutti e due hanno potuto comprarsi un appartamento con un mutuo agevolato. E lavorano solo loro perchè le loro ragazze studiano.
4 Marzo 2009 alle 14:32
Sicuramente da parte tua ci sarà della soddisfazione ,nel vedere 2 figli che sono riusciti a realizzare il loro sogno di indipendenza senza aiuti esterni…Per quel che mi riguarda,non sono nè laureato ,nè diplomato,salvo una stupida qualifica di elttricista di 3 anni di superiore….ma devo dire che una volta smesso di studiare,ho sempre lavorato e l’unica volta che sono stato “aiutato x un lavoro”,mi sono licenziato da un lavoro ,per poi trovarmi disoccupato,visto che la cosa non è andata a buon fine…( mai licenziarsi da un lavoro se non si ha la garanzia scritta di essere assunti altrove,le promesse non contano ..)
Sono orgoglioso nel dire che tutto ciò che ho creato nel mio mondo lavorativo,lo devo solo a me stesso e non ad altri…