World Press Photo, l’evento più prestigioso di fotogiornalismo
Il World Press Photo Foundation è un’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro nata nel 1955 con lo scopo di promuovere il libero scambio di informazioni e la condivisione di conoscenze tra gli esperti del settore.
Ha sede ad Amsterdam e organizza l’evento supportando e promuovendo il fotogiornalismo a livello professionale e internazionale anche tramite una serie di progetti educativi. La Fondazione assicura la sua sopravvivenza e soprattutto l’indipendenza del prestigioso evento grazie ai contribuiti e sovvenzioni del Governo olandese, del ministero degli Esteri olandese, dell’Unesco, dalla Canon e dalla TNT, di alcuni sponsor tra cui le maggiori case produttrici del settore fotografia oltre che semplici appassionati di fotogiornalismo, ha un suo consiglio d’amministrazione e ne fanno parte 20 dipendenti.
E’ grazie a questo evento che le esperienze provenienti da culture diverse possono incontrarsi e confrontarsi. Nell’edizione precedente hanno partecipato oltre 78 mila immagini, 4.400 fotografi, in rappresentanza di 124 Paesi. Tutto il lavoro svolto viene poi pubblicato in sei lingue diverse in annuario che fa il giro in oltre 75 città di 40 paesi diversi raccogliendo ogni anno l’interesse di un milione di persone.
Ogni anno vengono esaminate migliaia di foto inviate da ogni parte del pianeta da agenzie, fotogiornalisti, riviste e quotidiani. Le immagini ritraggono i momenti più toccanti, significativi e tragici avvenuti sul pianeta nel corso dell’anno precedente la premiazione che riguardano attualità, arte e spettacoli, natura e storie ma anche i ritratti e le persone nelle news, momenti di vita quotidiana. Una giuria premia la capacità del fotografo di saper esprimere un livello particolare di percezione e creatività visiva.
Un’altra dimostrazione di come l’Olanda riesca a dare vita a degli spazi istituzionali anche non profit con una grande visibilità nelle principali rassegne e fiere internazionali e con una forte attenzione verso l’arte di tutti i Paesi del mondo, accogliendo anche nuove proposte artistiche che difficilmente in altre nazioni verrebbero ascoltate !
E’ questa infatti una delle grandi qualità dell’Olanda, quella di riuscire ad organizzare, autofinanziandosi ma anche grazie a degli appassionati del settore, un’ occasione e uno spazio su scala internazionale in cui degli artisti possono rappresentare liberamente i propri lavori, farsi conoscere, crescere, condividere scambi di informazioni e trovare degli spunti interessanti incentivando nuove produzioni.
Al World Press Photo 2005 (l’anno è quello di esibizione ma la raccolta delle opere candidate e la scelta poi del lavoro migliore si svolge l’anno precedente) è stata premiata la foto del canadese Finbarr O’Reilly, scattata il 1 agosto 2005 a Tahoua nel Niger nordoccidentale, in un centro di emergenza specializzato in assistenza per affamati. L’immagine mostra le dita molto piccole di un bambino di appena 1 anno premute contro le labbra della madre, esperienza sofferta a causa di un’invasione di locuste assieme ad una grave siccità che ha lasciato milioni di persone senza cibo. Si tratta di un’immagine semplice, ma allo stesso tempo elegante e commovente da cui traspare bellezza, ma anche orrore e disperazione.
Il World Press Photo 2007 fu aggiudicato al fotografo americano Spencer Platt dell’agenzia fotografica Getty Images, per una foto scattata il 15 agosto 2006 durante il conflitto Israele-Hezbollah in Libano nel primo giorno di cessate il fuoco, mentre decine di migliaia di sfollati iniziavano a rientrare nelle proprie abitazioni.
Dietro a quello che rimane di un edificio distrutto da un bombardamento a Beirut, ecco spuntare da una spider cabrio rosso fuoco quattro belle ragazze, una con una smorfia usa il suo telefono cellulare per inviare un sms, l’altra con indosso occhiali da sole si copre il volto con un fazzoletto, una terza si preme un fazzoletto sul naso, probabilmente non perchè è raffreddata ma per non sentire il cattivo odore.
Quello che ha colpito una giuria indipendente formata da esperti, scelti tra i più accreditati in campo internazionale è il contrasto tra l’atteggiamento dei giovani libanesi spensierati rispetto ad uno sfondo che riprende uno scenario di guerra, ossia il contrasto tra una spider cabrio rosso fuoco che portava quattro belle ragazze e quello che rimaneva di edificio distrutto da un bombardamento a Beirut, gli occhiali da sole, i gesti e la smorfia di una di loro che usa il cellulare per inviare un sms e la gravissima desolazione di ciò che stava dietro. La carozzeria lucente dell’auto e i volti imbellettati delle donne con i loro occhialoni a specchio rispetto alla polvere e alla devastazione delle macerie degli ultimi lembi di case sopravvissuti ai bombardamenti. Platt nel corso della cerimonia 2007 che si è tenuta il 22 aprile ad Amsterdam ha ricevuto anche un assegno di 10mila euro.
Nella stessa edizione l’olandese Peter Schols di Reuters si è invece aggiudicato il primo premio nella categoria Sport stories proprio grazie alla testata di Zinedine Zidane nella finale dei mondiali di calcio in Germania.
Ecco anche il reportage di Monteleone dal Libano per il World Press.
Le opere aperte al pubblico nel corso dell’anno seguente rispetto a quello di candidatura hanno illustrato al resto del mondo i lavori dei vincitori del concorso.
Sul sito ufficiale della manifestazione sono presenti anche le prime foto che furono in concorso il 2006 e poi premiate nei primi 2 mesi del 2007, esibizione che ha avuto anche luogo in Italia, alla Galleria Carla Sozzani e in quella Corso Como di Milano ma anche in contemporanea al Museo di Roma in Trastevere
dove è stata organizzata dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, in collaborazione con la World Photo Foundation e Contrasto
Anche in questa edizione sono stati premiati degli italiani.
Hanno infatti visto splendere i propri lavori al primo posto nella categoria sports action (features)singles Max Rossi della Reuters per uno scatto che ritrae due ginnasti al campionato del mondo di ginnastica artistica in Danimarca, mentre al terzo posto Lorenzo Cicconi Massi della Contrasto con la scuola di sport di Shichahai a Pechino. Della stessa agenzia, Davide Monteleone, primo classificato in spot news storie. In testa nella categoria general news singles Paolo Pellegrin della Magnum mentre il secondo posto nella categoria contemporary issues se lo è aggiudicato Massimo Berruti dell’agenzia Grazia Neri
Altra protagonista del World Press Photo 2007 è stata Denis Darzcq che ha voluto sfidare la forza di gravità facendo cadere il proprio corpo dal nulla e immortalando il momento prima che lo stesso tocchi il suolo.
“Quando l’ascensore sociale si rompe bisogna rimbalzare. Ed e’ proprio in questo momento che l’uomo impara a controllare la propria traiettoria“, spiega l’autore.
Tutto il lavoro svolto viene pubblicato in sei lingue diverse in un annuario che fa il giro in oltre 75
Le Foto sono tratte dal sito ufficiale di Denis Darzcq.
Il World Press Photo 2008 ha premiato uno scatto del fotografo britannico Tim Hetherington realizzato il 16 settembre 2007 nell’enclave talebana Korengal Valley, teatro dei più violenti scontri in Afghanistan. La foto davvero significativa ritrae un soldato britannico che nella penombra con una mano sulla fronte si appoggia alle pareti di un bunker afgano, nel tentativo di riprendere le forze. L’immagine del giovane militare, ha il volto segnato dalla stanchezza. La foto di un soldato all’estremo delle forze, rappresenta in parallelo lo sfinimento di unì intera nazione.
I giurati del World Press Photo award 2008 hanno dovuto scegliere tra migliaia di foto divise in venti categorie, per un concorso a cui hanno partecipato oltre cinquemila fotografi di 125 paesi. Il vincitore ha ricevuto, con il premio, un assegno di 10.000 euro in una cerimonia che si è svolta il 27 aprile ad Amsterdam.
Tra i vincitori ancora i componenti dell’agenzia Getty images che si è aggiudicata il premio nelle due categorie Spot news singlese Spot news stories per l’immagine scattata durante l’assassinio di Benazir Bhutto a Rawalpindi, in Pakistan, il 27 dicembre 2007. Le firma John Moore, uno dei testimoni oculari che dall ottobre 2007, ha seguito tutte le fasi della campagna elettorale. Una presenza costante ma discreta che gli ha permesso di fermare nei suoi scatti l’impegno e gli ultimi istanti di vita della donna. Racconta con le sue opere tutti i momenti di quel tristo evento e gli ultimi istanti di vita di Benazir Bhutto, un ricordo devastante e indelebile.
Getty Images conta anche una delle più ammirate foto della sua collezione: lo scatto di un gorilla morto trasportato a spalla, su una barella di legno, fuori dal Parko Nazionale del Virunga, nell’est del Congo.
La foto, pubblicata da Newsweek, opera del fotografo sudafricano Brent Stirton ha ottenuto il primo premio in ‘Contemporary Issues singles’. Nella categoria sportiva ‘Sports Action Singles’, il bulgaro Ivaylo Velev ha vinto il primo premio per l’agenzia Bul X Vision con un’immagine che ritrae Philippe Meier inseguito da una valanga nel Flaine, in Francia.
Tra i 59 scatti, ripresi da fotografi di ventitre nazionalità diverse sono presenti anche quattro italiani. Si tratta di Massimo Siragusa e Francesco Zizola, Stefano De Luigi e Simona Ghizzoni.
Simona Ghizzoni, 30enne di Reggio Emilia, lavora per la Contrasto. Nel 2006 che si aggiudicò il premio ‘Attenzione talento fotografico Fnac’, si è classificata terza nella categoria ‘Ritratti individuali’ con la foto di Chiara, una paziente ventunenne ricoverata in un centro per la cura di bulimia e anoressia.
Stefano De Luigi, con una foto scattata a Buenos Aires, si è classificato al secondo posto nella sezione arte. Il servizio è stato pubblicato sul settimanale D di Repubblica ed era stato realizzato sempre per l’agenzia Contrasto. E ancora per la Contrasto Massimo Siragusa ha vinto il secondo premio nella sezione ‘Arti e spettacolo’ con gli scatti in un parco di divertimenti italiano.
Via Corriere e Repubblica
Le altre foto del World Press Photo 2007 (foto scattate nel 2006)
Tag: Amsterdam, arte, Curiosità, Eventi, fotografia, italiani, world press photo
6 Febbraio 2009 alle 12:38
A me queste foto non piacciono: alcune mi fanno venire un’angoscia tremenda. Per me una bella foto non rappresenta solo disastri e morti; al contrario, rappresenta la vita, la nascita, la natura, il sorriso di un bimbo, il bacio di due innamorati.
Non so che cosa ne pensate voi…
6 Febbraio 2009 alle 16:05
E’ vero Cri.. queste foto non esprimono certo felicità ma è anche vero che nel mondo accadono anche cose non buone e questa manifestazione credo che si prefigga come compito quello di metterle in risalto per ricordarci che siamo fortunati nel poter condurre una vita in cui possiamo vedere la natura, il sorriso di un bimbo o il bacio di due innamorati.. noi possiamo vederle.. i protagonisti di quelle foto no
6 Febbraio 2009 alle 19:23
Vi riporto qui le ultime notizie su Gloria….
gloria è stata operata alle tonsille e al naso…..sta bene nel senso che l’operazione è andata tutto ok…..ma gli antibiotici che gli hanno prescritto,gli hanno creato una reazione allergica che gli comporta difficoltà nel degluttire…sono dell’idea che è questione di giorni,dopo di che si ristabilirà al 100%…nel frattempo saluta tte e tutti …
6 Febbraio 2009 alle 20:20
Grazie Piero per aver riportato notizie di Gloria.. sei stato davvero gentile.. salutala da parte nostra.. nel frattempo le invio un’email
6 Febbraio 2009 alle 23:32
Ciao Francesco. bell’articolo, con molti bei link. le foto sono straordinarie come sempre da WorldPressPhoto. Decisamente le immagini dal mondo più belle e toccanti. non sempre rappresentano la felicità, o quello che vorremo vedere, ma anche la verità, raccontata in un attimo solo. Sono immagini molto forti ma anche necessarie per non dimenticare.
un in bocca al lupo a Gloria per una pronta guarigione…. anche se non ci conosciamo. 🙂
7 Febbraio 2009 alle 07:58
Condivido il tuo pensiero e grazie 🙂
7 Febbraio 2009 alle 11:38
Auguroni Gloria. E ricordati: pensa positivo! Ignora le malattie: sono da vecchi. Lo so che soffrire non è piacevole ma fa parte della vita: si mette al mondo un bimbo soffrendo e si muore soffrendo. Nel mezzo ti becchi anche un sacco di problemi: ma ti salvi solo se ad un certo punto decidi di ignorarli, di non permettere di invadere la tua vita.
Il male passa, le medicine aiutano molto. Il resto devi farlo tu; quando ho capito che dovevo vedere le malattie in un altro modo sono ringiovanita di 10 anni: ed ho trovato un marito di 12 anni più giovane, che di me apprezza il fatto che non mi lamento mai, anche se sto malissimo.
Concentrarsi sulle proprie malattie e sui propri mali non aiuta: ecco perchè quando ero giovane andavo a Lourdes con il treno dei malati. Perchè aiutando loro mi accorgevo di come i miei problemi fossero insignificanti confronto ai loro. Di come ero fortunata ad avere piccole malattie che di fronte al cancro, alla paralisi, alla sclerosi multipla erano veramente cose da poco. Ogni sofferenza è degna di rispetto; ma c’è anche una scala di valori. E la dimentichi subito se ti dedichi agli altri. Per 13 anni ho trascorso tutte le mie domeniche di ragazza ( avevo solo 18 anni) al capezzale di un ragazzo affetto da sclerosi multipla, completamente immobile in un letto. Mentre le altre ragazze della mia età andavano al cinema o a ballare.
Ma quell’esperienza, quel suo dolore disumano ( perchè questi sono i veri dolori disumani ), per me, che potevo camminare, correre, amare, parlare, sono stati fonte di continuo arricchimento. Ed ho imparato a considerarmi sempre fortunata: comunque fortunata, anche nei momenti tristi, nei momenti drammatici (come quelli della perdita di un genitore).
Non so come reagirei alla perdita di un figlio; credo che ne morirei. Ma sono sicura di aver capito come affrontare le mie “sfighe esistenziali”e i miei acciacchi.
Allora coraggio a chi oggi non si sente bene. E grazie Piero per le buone notizie su Gloria.
7 Febbraio 2009 alle 11:48
Ah, volevo aggiungere che questo mio commento è in tema con alcune foto pubblicate “nell’argomento del giorno” che riprendono la vera sofferenza umana.
Quando guardi certi visi distrutti dal dolore, dalla fame, dalla guerra, ti rendi conto di essere tanto, tanto fortunato. Anche solo per il fatto che sei nato, e non per tuo merito, in un Paese dove la guerra non c’è e neanche la fame. E che, anche se per la crisi economica hai meno soldi, il pane per mangiare c’è sempre. E anche l’automobile, la tv, una casa calda.
E non ti svegli con il terrore che potrebbe essere l’ultimo tuo giorno di vita.
Se pensate a questo, ogni giorno della vostra vita sarà migliore e più felice.
7 Febbraio 2009 alle 11:48
Grazie Cri.. sono parole saggie che aiutano veramente.. quando si sta giù di corda è sempre utile pensare che c’è sempre qualcuno che sta peggio di noi e che tutte le cose che diamo per scontato (vedere, parlare, camminare, ecc) in realtà poi tanto scontate non lo sono.. e dobbiamo essere felici di poter vivere serenamente..
Dai un forte abbraccio alla ns Gloria.. e credo di parlare a nome di tutti i lettori di BlogOlanda !
8 Febbraio 2009 alle 19:18
Esistono foto e immagini in grado di fermare il cuore per un istante o di infrangere lampi nel cuore bagnato che ne accelerano il battito.
Ottima la qualità fotografica,devastante emotivamente però una parte del contenuto.
Una fotografia è un libro,si apre appena la si osserva,si costruisce mentre si analizza,si chiude mentre i nostri sensi ne assaporano il gusto…
Anche una foto,così come un libro,può indelebilmente restare nella mente come raccogliesse cento e mille parole..
8 Febbraio 2009 alle 19:27
Ciao Thomas.. sono rimasto colpito per come sei riuscito ad esprimere il senso di tutto questo. Dal tuo sito personale ho visto che sei un poeta dei tempi moderni.
Grazie per averci fatto visita !
8 Febbraio 2009 alle 23:48
Ragazzi….abbiamo ancora un vip, un nuovo vip sul blog.
Benvenuto Thomas! Thomas è un giovane scrittore, poeta e giornalista L’autore di “Lontano dal mondo”, appena recensito, tanto per dire…da ELLE!
Vorrei che fosse lui, che potete trovare anche su Facebook, nella parte dei miei amici, a segnalarci il link dove potrete leggere la recensione del suo ultimo libro, una poesia unica.
Un libro che sicuramente piacerà a persone speciali come Bianca, Simone ( da regalare subito alla tua ragazza, per S. Valentino) Gloria, Lucia, Rita, Michele, Donatella ( ne sono certa), Piero, Annarita e, ovviamente a te, Francesco e a tutti gli altri amici di Blogolanda che spesso hanno rilasciato pensieri profondi e veri su questo blog.
E’un ragazzo con un animo squisito, come avrete capito dal suo commento.
Allora, Thomas, per favore, segnalaci dove leggere l’articolo di Elle e spero che presto potremo trovare le tue poesie anche alla Libreria Bonardi di Amsterdam. Marina, se ci sei batti un colpo! E tu, Michele, la prossima volta invitalo a qualche serata all’Istituto Italiano di cultura di Amsterdam, visto che oramai sei di casa…
E ora vado a dormire, per oggi ho scritto abbastanza.
Buona notte! Ok, Simone, lo dico in olandese: slaap lekker ( dormite bene)
9 Febbraio 2009 alle 09:20
Io e Cristina la vediamo proprio in modo diverso!
Lei è tutta versata verso il prossimo (famiglia, amici etc.) e non mostrerebbe un millesimo di quanto si può soffrire; volge lo sguardo dove il cielo è più blu e sorride sempre….
Io, se stò male come non lo sono mai stata, non metto i manifesti, MA se qualcuno mi chiede come stò, non nascondo il disagio che magari stò vivendo! E non m’importa se uno mi dice: “che palla, si lamenta!” perchè penso che, non essendo una professionista del lamento, abbia un fondamento anche il trasmettere un disagio che debitamente confortato, possa agire beneficamente nel profondo.
Meno male che al mondo siamo tutti diversi, altrimenti sai che noia.
A me, fanno bene anche delle meravigliose foto come quelle che abbiamo visionato su questo link, perchè mi fan pensare che, se io stò male…c’è di peggio ed incoraggio me stessa a farmi forza ed ad andare a prendere un antidolorifico che mi piacerebbe evitare!
Non sono mica Cesare Pavese, anche se un’assieme di vicissitudini ti portano (con più o meno dognità) a parlarne o no.
Penso che se lui avesse parlato del suo disagio, senza tarparsi le ali tenendo tutto dentro, forse oggi sarebbe ancora dei nostri.
Eppoi io sono un Saggitario…aperta, trasparente, senza mistero.
Scusate lo sfogo! bye
9 Febbraio 2009 alle 09:24
Grazie Roberto!
Ci conosceremo spero, no?
9 Febbraio 2009 alle 12:35
Forse hai ragione, Gloria, non so…. o abbiamo ragione tutte e due. Comunque fa bene potersi confrontare e sentire anche idee diverse.
Bacioni
9 Febbraio 2009 alle 15:59
Condivido il pensiero di entrambe.. forza Gloria.. sono sicuro che ti riprenderai prima di quanto tu possa pensare.. sei una donna speciale !
9 Febbraio 2009 alle 19:06
Certo che si, credo anch’io che abbiamo ragione entrambe;
Vedendola dalla propria posizione e con lo stato d’animo ugualmente sensibile è per questo andiamo d’accordo e ci vogliamo tanto bene!
C’è chi la racconta e… chi se la tiene per sè, embè?
9 Febbraio 2009 alle 19:11
A mio parere la realta’ non bisogna mai nasconderla ma anzi mostrarla.
E quanto mostra di piu di una foto?
Certamente piacciono piu forse immagini positive, solari e pressoche’ allegre ma anche delle foto piu tristi e malinconiche potrebbero dare piu significato e riflessione.
Per quanto riguarda la sofferenza certamente non si augura mai a nessuno ma mi rifaccio moltissimo ad un concetto del grande , a mio parere piu che altro per l’esperienza inequivocabile acquisita , Tiziano Terzani che riflettendo sul concetto del Tao , dello yan e yang cinesi , parla di questa continua dicotomia di contrari che e’ vitale perche’ esistano il male e il bene, Il dolore vive perche’ esiste la felicita’ , il giovane perche’ esiste il vecchio , la sofferenza perche’ esista la gioa.
Personalmente ho provato recentemente un grandissimo dispiacere per la perdita di un mio genitore e certamente spero che gli altri non vivano nel mio stesso modo una mancanza , ma purtroppo non posso che essere dell idea di terzani…Ho gioito tanto nella mia vita ma essendo vita purtroppo qualcosa finisce sempre..
E’ quando si soffre senza conoscere e avere visto la felicita’ che allora la vita e’ ingiusta
E come dice roberto..le foto aiutano a ricordare sia periodi felici che anche tristi..
9 Febbraio 2009 alle 19:29
Perfettamente allineata con te Simone: Hai colto nel segno!
Oltre a questo, ritengo che la sfortuna non duri in eterno, grazieaddio, indi per cui ci si accetta anche nei periodi meno lieti, o, decisamente sfigati.
Ci sono sempre le due facce della medaglia; quasi sempre si preferisce guardare quella più lucente…ma questo non significa che, l’una, possa escludere l’altra.
E’ il mio concetto di tutta la vita; allelluia!
9 Febbraio 2009 alle 20:09
E’ vero Gloria.. che belle parole hai usato Simò per esprimere questo concetto 🙂
10 Febbraio 2009 alle 10:48
Allora….tanta felicità a tutti! Dimentichiamo i dolori passati e viviamo con gioia il presente. Perchè solo così possiamo fortificarci.
13 Febbraio 2009 alle 19:49
World Press Photo (foto 2008 x premiazione 2009), ecco le foto dell’anno (c’è anche l’Italia) (PhotoGallery di Repubblica.it)
Sport, arte, spettacoli, esteri. Ma anche personaggi, guerre, devastazioni naturali. Insomma c’è tutto. Sono gli occhi che raccontano il mondo. I loro obiettivi il prolungamento della nostra vista e dei nostri sensi. E i migliori concorrono ai World Press Photo, il riconoscimento per antonomasia che ogni fotografo vorrebbe conquistare. Lo scatto dell’anno è in bianco e nero ed è stato realizzato dell’americano Anthony Suau. Uno sceriffo armato della contea di Cuyahoga segue lo sfratto, in seguito a pignoramento, di un’abitazione nell’Ohio. L’ufficiale verifica che la casa sia vuota e che non siano state lasciate delle armi. E tra i premiati anche un po’ di Italia con Giulio Di Sturco (agenzia Grazia Neri), Davide Monteleone e Massimo Siragusa (agenzia Contrasto).
14 Febbraio 2009 alle 16:26
Vi segnalo questo bell’articolo di Marika Viano, la corrispondente de Il Corriere:
World Press Photo, premiati sei italiani. Vince lo sceriffo Usa in una casa pignorata
Avevamo già parlato su BlogOlanda di Marika in questo articolo:
Anna Frank non fu l’unica a scrivere un diario
14 Febbraio 2009 alle 16:48
World Press Photo, vince lo scatto di Anthony Suau sulla crisi dei subprime (Il Messaggero)
14 Febbraio 2009 alle 16:50
La 52ma edizione del World Press Photo Award, ieri ad Amsterdam con un servizio sulla baraccopoli di Fondo Fucile a Messina
15 Febbraio 2009 alle 21:29
World Press Photo of the Year 2008 – Gallery (MyTech)
8 Maggio 2009 alle 16:46
– I vincitori del «World Press Photo», le migliori immagini documentaristiche dell’anno
– Museo in Trastevere In mostra gli scatti più belli del World Press Photo
9 Maggio 2009 alle 15:15
– Fotografia e giornalismo: le immagini premiate nel 2009
19 Marzo 2010 alle 06:36
[…] della foto migliore dell’anno con la quale l’italiano Pietro Masturzo ha vinto il World Press Photo 2009, il premio più prestigioso di fotogiornalismo al mondo che viene assegnato ogni anno ad […]