La gente di Bettona lo chiama il Villaggio degli Olandesi
Ieri ho ricevuto questo bellissimo articolo da Lucia, un’amica italiana appassionata dell’Olanda, che mi rintracciò tempo fa tramite internet per alcuni articoli scritti su questa magica terra.
Devo dire straordinario. Nel leggerlo ho avvertito, come se fosse presente fisicamente accanto a me, tutto quell’affetto che i bettonesi hanno verso gli “olandesi” (e non solo), sentimento che Lucia ha saputo descrivere in modo davvero reale.
Non è facile riuscirci, visto che delle semplici parole non potrebbero mai rappresentare sensazioni e stati d’animo intercettabili solo di persona.
La storia che ho trovato anche divertente è quella di Hans (non è che quello che conosciamo noi ?) un ottimo musicista che dall’Olanda è venuto a Bettona a dirigere il coro del paese ! Ecco l’articolo:
Bettona – Il ghiaccio è rimasto sulla strada dalla notte precedente. Sulle colline il freddo si fa sentire davvero e i cristalli di brina sembrano quasi piccoli sprazzi di neve in mezzo alla vegetazione che circonda la strada principale e l’unica per accedere a quello che è per tutti il “Villaggio degli Olandesi”. In realtà avrebbe un nome diverso, ovvero Centro internazionale Sant’Antonio, e non è abitato soltanto da persone provenienti dai Paesi Bassi. Lì, infatti, hanno trovato il loro punto di appoggio anche inglesi e italiani che lo hanno reso davvero un luogo dove si parlano molte lingue e dove si vive a diretto contatto con la cultura e la natura. Ma per la gente di Bettona quello è e rimarrà per sempre il “Villaggio degli Olandesi”, lassù ai Cinque Cerri.
Un luogo particolare, scelto con grande cura. Un podere, una tenuta di antica memoria, in mezzo a quello che per i Bettonesi è “il monte”, da cui sovrastano il paese etrusco e l’intera valle. Addirittura, per un gioco più di prospettive che di altezze reali, anche Assisi, con le sue bellezze artistiche e naturali, sembra confinata in un ruolo di secondaria importanza, da lassù, dai Cinque Cerri.
Ed è in questo paradiso, in cui non è difficile incontrare animali selvatici, che, tanti anni or sono, alcune persone hanno scelto di vivere, un po’ per sfuggire al caos delle città e un po’ per realizzare un sogno. Già, perché il centro S. Antonio è anche questo: un’idea e un sogno di una donna, Giovanna, Muring che ha deciso di comprare l’intera tenuta per realizzare una sua idea particolare. Voleva creare un Centro culturale per artisti, in cui tutti avrebbero vissuto, come in una specie di Comune, dando ampio spazio all’arte e alla creatività sotto le sue forme più diverse. Un villaggio in cui vivere di musica e di arte vera, con gente che ama la cultura.
Ma, come tutti i sogni più belli, anche questo aveva una certa difficoltà nel concretizzarsi. Gli artisti, nella maggior parte dei casi, non avevano molto denaro per acquistare le bellissime villette realizzate nel Centro Sant’Antonio e, pian piano, l’intero villaggio è stato abitato da borghesi che avevano molti più soldi ma molto meno amore per la cultura.
E così, la comunità, un tempo formata da moltissime persone, si è andata pian piano assottigliando e sono rimasti in pochissimi. Anche la fondatrice è tornata in Olanda già da un po’ di anni, in seguito ad una serie di vicissitudini sulla gestione del parco.
Ma c’è chi proprio non vuole abbandonare il sogno. Anche perché a Bettona ha trovato una sua dimensione particolare e non se la sente minimamente di tornare nel proprio paese d’origine e, semplicemente, è arrivato a considerare “casa” questo borgo sulle colline.
I casi e le storie da raccontare sarebbero molte. Come quella di Hans, arrivato anche lui per vivere al centro S. Antonio e che da anni è talmente ben inserito a Bettona da dirigere, da ottimo musicista qual è, anche il coro del paese.
Una vita vissuta in simbiosi con quel luogo, da anni lo hanno reso davvero un bettonese doc. E gli hanno anche fatto perdere molte qualità tipiche degli olandesi per adattarle a quelle degli umbri che lo sentono come uno di loro, anche se venuto da un’altra nazione con tradizioni differenti e quant’altro.
A dire il vero, gli olandesi, continuano a suscitare, malgrado vivano qui da oltre venti anni, una certa curiosità nella gente del posto. Una curiosità che però, non impedisce una convivenza reale e fatta anche di un certo scambio culturale che arricchisce le tradizioni di entrmabi. Ma questo clima di tranquillità e di pace ha contagiato anche altre persone. Questa volta sono due inglesi, Bob e Barbara Tierry. Hanno sentito parlare di Bettona, del Centro S. Antonio e del sogno di Giovanna XXX grazie ad un articolo comparso sul Guardian di Manchester, quando erano in Inghilterra.
“Ci siamo innamorati dell’idea – racconta Bob, giornalista in pensione – e abbiamo deciso di venire a vedere. Lì al centro abbiamo trascorso per alcuni anni le nostre vacanze”. Ma rimaneva il sogno di vivere in Umbria e in Italia. In un paese che avevano conosciuto durante i loro viaggi e del quale erano rimasti innamorati. Del resto, come non subire profondamente il fascino di Firenze? “Durante questo periodo abbiamo saputo che due donne olandesi avevano messo in vendita la loro casa su, al Centro S. Antonio. Così ci siamo messi in contatto con loro e abbiamo acquistato l’abitazione che hanno venduto con tutti i mobili. Per alcuni anni abbiamo continuato a venirci in vacanza poi, nel 1991, abbiamo venduto tutto e ci siamo trasferiti a Bettona”. Da allora, Bob e Barbara sono entrati a pieno titolo nella comunità. “I primi tempi mi chiamavano il dottore – racconta ancora Bob – e usavano verso mia moglie un certo rispetto che però faceva capire che non ci consideravano come gente di Bettona. Alla fine, visto che abbiamo deciso di vivere qui, ci siamo dati da fare. In occasione della sagra del paese abbiamo chiesto di dare una mano. Ma il presidente della Proloco ci ha invitato a lasciar correre. Ma non ci siamo persi d’animo e ogni anno siamo lì, a pulire i tavoli e a vivere quel momento con tutto il paese. Io, ormai, sono diventato “il re dell’immondizia” della Sagra dell’Oca”.
Ma la particolarità e l’affetto dei bettonesi verso gli “olandesi”, termine con il quale chiamano tutti gli stranieri che vivono al Villaggio, traspare anche da altri episodi, sempre della vita di Bob e Barbara. “Quando ci trasferimmo qui – dice ancora Bob – era dicembre e faceva davvero molto freddo. A casa avevamo problemi seri con il riscaldamento che non funzionava. In attesa di fare le modifiche all’impianto e di rendere la casa comoda come volevamo, ci siamo trovati a parlare in paese con il gestore del bar sulla piazza. Gli abbiamo raccontato la nostra intenzione di fare della casa per le vacanze la nostra residenza e di stabilirci definitivamente qui. Poi gli abbiamo detto del problema del riscaldamento. In dieci minuti ci ha trovato una stufa con la bombola e anche un idraulico per sistemare il particolare dell’impianto”.
Una comunità straniera che non è però estranea alla vita del paese, che partecipa alle varie tradizioni e che ormai è parte integrante di quei luoghi. Nessuno li guarda con diffidenza, forse perché sono stati contagiati dal loro entusiasmo e dal fatto che queste persone abbiano scelto le colline del loro paese per realizzare il loro sogno. Un’utopia, purtroppo, fallita per una serie di circostanze, ma che ha saputo portare un’aria internazionale a Bettona e magari ha contribuito ad esportare le sue mura etrusche e i suoi vicoli medievali anche in Olanda e in Inghilterra.
Ecco po’ di foto. Sono una panoramica della cittadina e il cancello del villaggio degli olandesi (uno scorcio del viale d’ingresso .. è proprietà privata e non vogliono foto).
Grazie infinite Lucia
11 Gennaio 2009 alle 11:21
Francesco, grazie a te!!!! Troppo onore! Tra l’altro per “colpa” degli olandesi le case a Bettona hanno prezzi proibitivi, anche nel centro storico, figurarsi sul “monte” dove già sono care di loro!
11 Gennaio 2009 alle 11:37
Idea affascinantissima, complimenti!!
Veramente io amo vivere in città, ma l’idea di passare dei periodi in paesi, borghi eccetera non mi dispiace affatto, se poi si vive a base di arte e musica…
Buona domenica a tutti e tutte voi.
11 Gennaio 2009 alle 12:05
Lucia ha dato voce solo alla verità.. ancora grazie a te per lo splendido articolo.. per me la natura ha sempre un passo in più rispetto al caos cittadino
Buona domenica a te, a Bianca e a tutti i lettori di BlogOlanda !
11 Gennaio 2009 alle 15:13
Ciao Luciaaaaaaaaaaaaaa!!!
Raga, depression… Il mio volo partirà con oltre 2 ore di ritardo! E meno male che, per scrupolo, ho chiamato l’aeroporto e poi controllato sul sito web di Bari Palese (dove è segnalato che dopo le 19 arriverà l’aereo da Parigi col quale partiremo per Amsterdam). Altrimenti…
Grrrrrrrrr!!!!
11 Gennaio 2009 alle 15:36
Annar.. fai buon viaggio.. fai bene essere cos’ scrupolosa in questi casi.. partire da Taranto e aspettare 2 ore in più..
11 Gennaio 2009 alle 15:54
Consolati che chi ha preso l’Alitalia in questi giorni,ne ha passate di peggio.Fai buon viaggio…
11 Gennaio 2009 alle 18:30
Annarita buon viaggio! Beh… dai due ore in più per stare tranquilla a casa! No? 😛
11 Gennaio 2009 alle 19:37
E’ vero quando ho finito di leggere mi sono ritrovata a castiglione..ma come..non ero a Bettona? Complimenti Lucia!
11 Gennaio 2009 alle 20:13
Sono sempre molto ammirata dalla bellezza delle foto che pubblichi, Francesco. Ora vediamo se funziona tutto qui 🙂
11 Gennaio 2009 alle 23:39
Cara Lucia, che storia affascinante! Bellissima (e a da me sino ad ora sconosciuta!) Scrivi molto bene, complimenti!
Francesco, il tuo blog sta diventando veramente speciale, con amici specialissimi. E sempre più scrittori che ne fanno parte.
Ciao, Lucia, grazie per averci donato questa perla che si aggiunge alle altre del blog.
12 Gennaio 2009 alle 16:29
Behh Cri.. Lucia credo sia del mestiere come te e BlogOlanda ha l’onore di avervi ..
Lucia la conosco già dal Settembre 07.. e ci siamo sempre tenuti a contatto da lontano.. in questo periodo ci è più vicina.. speriamo vorrà trattenersi il più possibile (che bello questo nuovo admin.. posso rispondere ai vs commenti direttamente da qui.. mi sembra una Ferrari)
E grazie a tutti i lettori se BlogOlanda sta ricevendo nuovo impulso e le statistiche stanno registrando un trend davvero incredibile.. ha superato i 200 contatti unici medi giornalieri in appena 4 mesi 🙂
12 Gennaio 2009 alle 00:52
Cristina SEI TROPPO BUONA!!!! Ci sono almeno almeno due o tre refusi!!!!!
A parte quello grazie davvero di cuore…
12 Gennaio 2009 alle 23:34
Cari Lucia e Francesco,
rieccomi a scrivere qui… Dai Paesi Bassi. Tornata alla base ieri sera tardi. Dopo aver atteso alcune ore all’aeroporto di Bari: il check in non viene prolungato negli aeroporti quando c’è ritardo del volo, quindi comunque mi è toccato star lì presto.
Per fortuna in aereo ho dormito per benino, uaaaahhhh!!!
Un salutone dalla gelida capitale nederlandese!
Anche i pinguini sono espatriati, bastardelli!!!
13 Gennaio 2009 alle 16:29
Bentornata alla base di Amsterdam cara Annar.. salutami puinguini e anatrelle congelate 🙂
16 Gennaio 2009 alle 10:11
Brava Lucia: interessante, curioso e… anche un po’ romantico :-)))
26 Settembre 2011 alle 10:10
‘L villaggio arniscosto
Semo giti a cercallo n su pel monte
‘l villaggio che ce sta, ma che n se vede.
Ma avoja a gì su! Giulio, Alberto e io
col sole che bruciava da nun crede!
Nnem visto manco l’ombra, de le case
ch’hòn fatto j’olandesi immezz’al bosco.
Ma è certo che ce stònno, ché ogni tanto
se vedon per Bettona a fà la spesa,
e donca c’è ‘l villaggio, ma n se trova,
tutt’arniscosto fra le verdi frasche.
Me sa che dovevamo gì più in su…!
Armando Bettozzi da Bettona
26 Settembre 2011
26 Settembre 2011 alle 13:06
Forte questo commento poetico in dialetto del signor Bettozzi!
Complimenti per l’originalità! E devo dire che Blogolanda viene proprio letto ovunque!!!!!
29 Settembre 2011 alle 23:13
Grazie a voi 🙂