Van Gogh, Opere e ultime Scoperte
Robbie Dingo, che possiamo definire un’artista della nostra epoca, interpretando quello che probabilmente il grande artista Van Gogh aveva ispirato, ha ricostruito nel mondo virtuale di second life una delle sue opere più importanti: la celeberrima “Notte Stellata”
Ci sono volute diverse ore difronte al quadro e la musica di Don McLean che ha dedicato al grande genio la canzone “Starry Starry night” per catturarne i significati più celati, ma alla fine ce l’ha fatta.
Nel video si possono seguire tutti i passaggi, è incredibile come tramite le ricostruzioni in 3d di Second Life è possibile far vedere in modo tangibile quello che la mente di Robbie Dingo ha interpretato. I colori a pastello blu azzurro caricati abbondantemente sulla tela sono onnipresenti, ecco costruire da zero delle casette di un villaggio, rappresentare il giorno e la notte. E’ qualcosa di vivo realizzato in un mondo diverso da quello reale in cui forse il grande artista avrebbe esplorato con piacere.
Ecco invece lo stile delle immagini create da Alessandro Pautasso, un ragazzo di 25 anni che con la sua arte tecnologica reinterpreta la sensualità, l’amore e le opere di grandi artisti come Vincent Van Gogh.
Un’esplosione di colori pop e morbide linee che formano riccioli da art nouveau.
E’ possibile consultare altre foto sul suo sito web www.nosurprises.it e su Flickr
Si possono anche scaricare wallpaper e sfondi per il desktop del proprio pc
Dal 13 Giugno al 16 settembre 2007 ventiquattro opere di Van Gogh realizzate nei suoi ultimi attimi di vita sono state esposte al Museo Thyssen Bornemisza di Madrid.
In questa questa mostra davvero eccezionale dal titolo “Van Gogh, gli ultimi paesaggi” si è cercato di mettere in luce quel misterioso fervore artistico da cui scaturì un febbrile e fecondo periodo di produzione e ispirazione artistica che lo spinse a realizzare negli ultimi suoi 70 giorni di vita ben 72 dipinti e una trentina di disegni. Secondo gli ultimi studi, la pittura, infatti, gli consentì di alleviare il suo grande disagio psichico. Il malessere mentale che non gli lasciava mai tregua fu tanto intenso da portarlo, proprio mentre dipingeva il suo ultimo capolavoro, a spararsi un colpo di pistola nel petto in un campo accanto al cimitero nei pressi di Auvers-sur-Oise, lo stesso cimitero dove poi sarà sepolto ad appena 37 anni. Vincent Van Gogh morì, due giorni dopo il folle gesto, tra le braccia del fratello Theo il 29 luglio 1890.
Grazie ai prestiti di collezionisti privati di tutto il mondo e di grandi musei è stato possibile ammirare alla mostra dipinti che sono noti solo attraverso pubblicazioni o cataloghi specialistici o che finora non erano mai stati esposti insieme in pubblico
Gli studiosi ebbero modo di elaborare una riconsiderazione critica della sua intera opera ma soprattutto di tracciare un bilancio più complessivo dell’ultima fase del pittore olandese: il suicidio, i tanti quadri attribuitogli nel soggiorno finale di due mesi a Auvers-sur-Oise tra cui quello del suo medico Paul Gachet che è il ritratto più famoso.
L’anno scorso nella stessa giornata, e a poche ore di distanza, in due punti opposti del pianeta, Van Gogh fece parlare di se.
A Melbourne, in Australia, si è scoperto un falso, mentre a Boston, negli States, grazie all’operato di esperti del museo ‘Van Gogh’ di Amsterdam, un quadro finora sconosciuto del famoso artista è stato scoperto sotto un’altra tela.
La ‘Testa di uomo‘ esposta per 67 anni al museo ‘Victoria‘ di Melbourne come un Van Gogh originale, è in realtà l’opera di un suo contemporaneo non meglio identificato.
Il quadro era stato venduto al museo nel 1939 da Keith Murdoch, padre del magnate dei media Rupert Murdoch.
Grazie ad un indagine ai raggi X, il ‘Ravijn‘ (Paesaggio con Burrone) esposto nel Museo di Belle Arti di Boston nascondeva in realtà un’opera molto simile al disegno “Wild vegetation” (Vegetazione Selvaggia), conservato attualmente al Van Gogh Museum di Amsterdam.
Tra le due scoperte, quella più interessante è sicuramente la seconda che getta nuova luce sul modo di lavorare e le abitudini del celebre pittore, ossia la pratica di Van Gogh di riutilizzare le tele e il fatto che nel periodo più tormentato della sua vita non si limitò a dipingere solo cipressi e campi di grano ma anche i fiori che crescevano vicino al manicomio di Saint Remy dove fu internato nel giugno del 1889.
Ancora altre curiosità su Van Gogh scoperte da un astrofisico italiano sulla realizzazione di un suo quadro – “Notte stellata sul Rodano“.
Lo studioso ha individuato una somiglianza tra l’Orsa maggiore reale che appare in una ricostruzione del cielo di Arles verso nord il 25 settembre 1888 alle 22.30 e quella che appare dalle immagini del dipinto. Nel 2008 si è invece scoperto che i 2 ritratti di Donna sono davvero di Van Gogh
Ecco infine un’articolo del mitico Simone sul noto artista olandese:
Il pittore Olandese non smette mai di stupirmi.
Durante il mio viaggio di giugno visitando il museo di Vincent Van Gogh, ho potuto assaporare l’arte che questo pittore riusciva ad applicare ai suoi quadri a mio parere, sempre suggestivi e a volte solari, ma e’ stato anche un modo per conoscere piu da vicino la vita, spesso enigmatica, di questo personaggio. Proprio poco prima di partire sono venuto a conoscenza del ritrovamento di una fotografia in un antico deposito nel Massachussets del 1886 che ritrarrebbe Van gogh ,molto simile tra l’altro al famoso autoritratto. Il nome del fotografo che e’ stampato sulla parte anteriore della fotografia e’ Victor Morin che aveva uno studio proprio a Bruxelles, dove Van Gogh ha passato molto del suo tempo.
Ora in questi giorni si parla della scoperta di un altro dipinto del pittore celato sotto la tela “Grasgrond” dipinto nel 1887 a Parigi.L’ipotesi è che il pittore usasse per risparmiare tele già usate e ci lavorasse sopra con nuovi colori
Dal corriere del 30 luglio 2008:
AMBURGO (Germania)
Un team di ricercatori ha scoperto con il supporto di moderne tecnologie un’altra immagine finora rimasta nascosta dietro uno dei dipinti del celebre pittore olandese Vincent van Gogh (1853 – 1890). La scoperta dei ricercatori dell’università olandese di Delft, pubblicata dalla rivista specializzata “Analytical Chemistry”, è stata fatta studiando con un sincrotrone il dipinto “Grasgrond”, “Il sentiero d’erba”. Sotto la luccicante tela con un prato fiorito di un verde acceso c’è il volto di una donna in colori alquanto tetri.
LA TECNICA
Il “volto misterioso” è venuto alla luce grazie alle sofisticate apparecchiature dell’acceleratore di particelle del centro di ricerca ad Amburgo “DESY” (Deutsches Elektronen-Synchrotron), dove la tela di 17,5 per 17,5 centimetri, è stata trattata per due giorni con una speciale tecnica ai raggi X. In pratica, l’intenso e sottilissimo fascio di energia ha eccitato gli atomi dei metalli che compongono i pigmenti del quadro, che sono stati quindi “fotografati”.
LA RICOSTRUZIONE
Una volta ottenuta la distribuzione dei metalli, i fisici sono riusciti a ricostruire strato per strato i colori presenti sulla tela grazie al computer. L’opera, appartenente al museo “Kröller Müller” di Otterlo nei Paesi Bassi, è stata dipinta da van Gogh nel 1887 a Parigi. Già in precedenza alcune analisi avevano fatto sorgere il dubbio che ci potesse essere il profilo di un capo dietro quel dipinto. Se il quadro “visibile” è formato principalmente da zinco, bario e zolfo, quello “nascosto” è invece formato da antimonio, base del colore giallo, e mercurio, che invece dà il rosso.
L’IPOTESI
Non è, tuttavia, la prima volta che van Gogh “nasconde” una tela sotto un’altra. Secondo alcuni esperti addirittura un terzo dei dipinti del genio olandese potrebbe celare qualche altro soggetto. Probabilmente, sostengono alcuni storici, al giovane e sfortunato van Gogh, mancavano spesso i soldi per comprare nuovo materiale e così dipingeva spesso sul retro dei quadri o ci dipingeva semplicemente sopra.
Quali misteri, quali emozioni ancora ci riserverà questo fantastico personaggio..?
Simone (balinese08@gmail.com)
Via Repubblica, Corriere e Repubblica e RaiNews24.it. Foto (Ap)
9 Gennaio 2009 alle 13:00
FANTASTICO, Francesco! Veramente speciale! Ho rivisto il video due volte e mi sono quasi commossa ( a parte la splendida canzone di sottofondo! )
Grazie di queste perle che ci offri!
E sono felice di aver trovato in te e Simone altri due fans di Van Gogh.
E’incredibile come un uomo così solo e disperato sapesse dipingere atmosfere tanto celestiali, con colori forti, spesso gioiosi o teneri, romantici; il sole, le stelle, i fiori, i campi, la natura in tutta la sua bellezza. Eppure, pur avendola amata tanto, ha preferito togliersi la vita!
9 Gennaio 2009 alle 14:04
Cri, anche a me piace Van Gogh, tanto. Nonsotante quell’orribile cognome, porello!!!
😀
Comunque non sono sicura che la vita l’abbia amata così tanto, anzi. Vabbeh che era sfigato quasi più di me, “piccino”…
9 Gennaio 2009 alle 14:07
L’articolo del Corriere è stato scritto da Simone (che saluto)?
9 Gennaio 2009 alle 19:19
Sono felice di averti dato un pizzico di felicità Cri.. Il connubio con Second Life.. è davvero molto sentito visto che hanno scelto poprio Van Gogh per rappresentare la grande potenzialità creativa del Mondo Virtuale di SL.. tutto si può fare… tutto si può costruire come è riuscito a fare il mitico artista..
Annar.. non è che poi sia tanto bruttino il nome 🙂
L’articolo lo ha scritto Simone per BlogOlanda.it prendendo spunto da un articolo che era stato scritto dal Corriere.. è stato menzionato per citare la fonte
10 Gennaio 2009 alle 00:34
Sì, Annarita, era sfigato, malato, tormentato, disturbato psichicamente e riusciva a sopravvivere solo grazie alla sua arte. Ma la natura che dipingeva, con quei bei campi, i fiori e gli alberi in fiore gli avrà pur dato un po’di sollievo.
Nei suoi quadri è evidente il passaggio di ogni sentimento dell’animo umano. Vi si legge disperazione ma qualche volta anche passione e dolcezza.
10 Gennaio 2009 alle 01:05
Ah, ok Fra’. Sembrava che lui avesse scritto l’articolo del Corriere. E mi smebrava strano avesse firmato solo col nome e non con il cognome.
A proposito di cognomi… Van Gogh è tutto uno scatarramenteo a pronunciarlo, dai! Ho sentito persino molti nederlandesi scherzarci su! E più che bruttino! Purtroppo non porta nemmeno bene, ma questo è un altro discorso.
Cristina, gli sfigati sono molto passionali e dolci, lo so bene…
Sob!!
10 Gennaio 2009 alle 16:32
E’vero. Per questo a volte preferisco uno sfigato ad un macho! Ma uno sfigato ATTIVO, che cerca di lottare contro le disgrazie; non uno PIGRO che si piange addosso e non conclude nulla!
Annarita, se vai il 30 dicembre alla serata sul Molise, organizzata da Michele, ci troviamo là, all’Istituto di Cultura di Amsterdam.
10 Gennaio 2009 alle 22:05
Io preferirei il macho perchè di sfigata basto io nella coppia! Ma tanto nei Paesi Bassi beccare un macho sarà un’impresa (a meno che non trovi uno spagnolo o un portoghese…).
Cri, non penso di andare a quella serata… Forse, appena va via il grande gelo, mi faccio un fine settimana a Vienna, o comunque appena possibile vorrei farmi un piccolo viaggiuzzo, e quindi devo risparmiare i soldini. Poi tra febbraioe marzo verranno a trovarmi delle amiche, quindi gireremo un po’ e ci saranno altre spesucce.
11 Gennaio 2009 alle 23:44
Dai….qualche macho, fra gli olandesi, c’è ancora…
Allora ci vediamo alla mostra di Van Gogh!
Carina la riunione con le amiche in Olanda!
21 Gennaio 2009 alle 17:11
Van era un genio i suoi girasoli mi incantano, la sua arte era la poesia del’anima che ama disperatamente la vita senza riuscire ad afferrarla perchè era così intenso il suo modo di amare che riusciva solo a distruggersi e i suoi quadri parlano di questo, l’intesità dei colori e delle linee, è tutta poesia!
21 Gennaio 2009 alle 19:04
Grazie Brunella.. parole profonde e sentite
8 Aprile 2009 alle 19:41
ma dove sta il dipinto di vang gogh “vaso di rose bianche “????
5 Ottobre 2010 alle 20:42
Van Gogh tra urbanistica e natura
Ritratto di genio al Vittoriano
A Roma celebrazione dell’artista e del suo doppio amore per la natura e la modernità della città. Circa settanta opere ripercorrono la sua breve e controversa esistenza
28 Ottobre 2010 alle 19:30
Ho ricevuto un’email da luukdebok@libero.it che mi chiede se qualcuno è interessato a questa riproduzione di una tela di Van Gogh.
E’ stata realizzata a mano in Olanda con olio su tela/unico. La vende per motivi personali.
Ecco l’immagine.
In caso di interessamento potete chiamarlo al 0039 349 3118604
(si trova nella provincia di bergamo)
23 Giugno 2011 alle 16:55
Van Gogh: non è lui l’uomo del suo Autoritratto
28 Giugno 2011 alle 19:48
Van Gogh autoritratto: per il museo di Amsterdam è suo fratello Theo
2 Luglio 2011 alle 16:16
Quando si parla di Van Gogh, non si può non parlare della dicotomia genio-follia e le sue tele sono l’ampia dimostrazione. Per chi ha visto il museo ad Amsterdam( Paulus Potterstraat 7- esperienza unica ed indimenticabile) sa a cosa mi riferisco quando affermo che un brivido scorre lungo il corpo alla vista delle sue opere, di una bellezza straordinaria, di un’ arte illuminante.Per me Van Gogh rappresenta uno dei piu grandi artisti di tutti i tempi.Molti affermano che benche’ adorasse il fratello Theo, Vincent non lo abbia mai ritratto..alla fine poco importa. Ci resta la sua pennellata vitale , di colore puro, che lascia ogni volta con il fiato sospeso
2 Luglio 2011 alle 16:51
Non posso che darti ragione.. mi piace il tuo modo di rappresentare questo tipo di emozione…
28 Luglio 2011 alle 18:38
Amsterdam: Van Gogh Museum
17 Ottobre 2011 alle 22:42
Van Gogh non si suicidò, ma fu ucciso per errore Una biografia svela nuovi dettagli sulla morte del pittore: Colpito da un proiettile sparato da un sedicenne (Il Corriere.it)
19 Ottobre 2011 alle 18:52
Ogni tanto qualcuno si sveglia e azzarda ipotesi strane sulla morte dei personaggi che hanno lasciato un segno nella storia e nell’arte.Non sappiamo se ci credano veramente o e’ solo per creare polveroni intuili.Van Gogh non ha bisogno di fantasticherie. Ricordiamoci che il pittore viveva in preda a stati depressivi e si sentiva incompreso da tutti.Per cui io sono piu’ propensa a pensare al gesto folle. Voglio ricordare che a Milano ci sara’ una mostra dedicata a Van Gogh e Gauguin dal 12 novembre 2011 al 15 aprile 2012. La mostra si intitolerà “Van Gogh e il viaggio di Gauguin”. Non perdetela ! Lascera’ una traccia nel vostro cuore.
19 Ottobre 2011 alle 21:03
Grazie Angela per le tue preziose riflessioni e informazioni su questo tipo di eventi
22 Ottobre 2011 alle 19:52
Errata corrige la mostra e’ a Palazzo Ducale a Genova e non Milano .Alcune delle tele di van Gogh in rassegna: dall’Autoritratto al “Campo di grano con corvi” dipinto ad Auvers appena tre settimane prima della fine